News

Aramco alza il dividendo ed è ottimista su domanda cinese

Pubblicato

il

Saudi Aramco, la multinazionale che controlla l’estrazione di petrolio in Arabia Saudita, ha annunciato i suoi risultati per il 2023. Ed essendo la società petrolifera che di fatto guida il cartello OPEC, i dati sono stati di grande importanza per tutto il mercato del petrolio. La società ha visto scendere i suoi profitti annuali per via del calo del prezzo medio del barile rispetto al 2022, ma ha diffuso delle proiezioni ottimiste per il futuro. Il management ha anche deliberato un aumento del dividendo a 0,30$ per azione, cosa che probabilmente farà aprire molto bene il titolo nella sessione di contrattazioni di lunedì mattina. I dati sono stati diffusi la domenica in osservanza alla settimana lavorativa islamica.

A guidare la presentazione dei dati è stato il CEO Amin Nasser, che ha espresso una profonda soddisfazione per lo stato attuale dell’azienda. Aramco continua a mostrare dati di bilancio molto solidi, anche a prescindere dai tanti scossoni che il mercato del petrolio ha attraversato nel corso dell’ultimo anno: incertezza in Medio Oriente, navi petroliere attaccate nel mar Rosso, un boom di offerta di petrolio da parte dei paesi non-OPEC come Brasile e Stati Uniti, solo per citarne alcuni. Aramco rimane grande beneficiaria del fatto di avere i costi di estrazione più bassi al mondo, cosa che le permette di attraversare questi scossoni con relativa tranquillità.

I profitti del 2023 sono scesi del 24,7% rispetto all’anno precedente

Alzate le previsioni sulla domanda di petrolio

Nasser si aspetta che nel 2024 la domanda di petrolio salga a 104 milioni di barili al giorno, un incremento di 1,6 milioni di barili rispetto all’anno precedente. Aramco, l’OPEC e l’IEA hanno tre sistemi diversi per calcolare le loro previsioni ma pare che tutte e tre siano d’accordo riguardo all’aumento della domanda nel corso di quest’anno. Un aumento che dovrebbe essere trainato dai mercati emergenti, mentre in quelli sviluppati si osserva già un calo della domanda di petrolio di anno in anno. Aramco ha deciso di pagare $20,3 miliardi in dividendi per il quarto trimestre dell’anno e si aspetta di pagarne $43,1 miliardi nel 2024, soprattutto in relazione ad attese rialziste sui prezzi.

Le attese rialziste derivano in primo luogo dalla domanda cinese, per la quale si prevede un aumento significativo nel corso di quest’anno. L’economia cinese continua a lottare con lo spettro della deflazione e con una crisi immobiliare importante, ma nonostante ciò la crescita prevista rimane intorno al 4-5% per il 2024. Considerando che la sola Cina ha rappresentato il 65% dell’aumento della domanda di petrolio nel 2023, è evidente che questo mercato rimanga quello a cui sono principalmente ancorate le attese per gli esportatori.

Arabia Saudita e Russia si sono impegnate a tagliare volontariamente la produzione per ridurre l’offerta di petrolio

Affari importanti per l’Arabia Saudita

Il governo dell’Arabia Saudita possiede oltre l’80% della proprietà di Aramco e di conseguenza comanda anche le decisioni sul management della società. La famiglia reale saudita si sta impegnando in enormi progetti di infrastrutture per rimodernare il paese e poter competere con Dubai e gli Emirati Arabi per attrarre talenti e turisti dall’estero. I petrodollari di oggi sono ciò che permette in questo momento la costruzione dell’economia di domani, nell’ottica di un futuro in cui la domanda di petrolio a livello internazionale dovesse continuare a tendere verso il basso. Anche il fondo sovrano nazionale punta a essere l’altra grande fonte di ricavi a lungo termine e dipende allo stesso modo dalle esportazioni di petrolio, rendendo dunque Aramco una fonte essenziale di valuta estera per il paese.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version