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Aramco, nuovo report evidenzia record dei prezzi energetici
Aramco, la compagnia petrolifera nazionale saudita, ha annunciato domenica 12 marzo di aver registrato un record di profitti netti annuali di 161,1 miliardi di dollari nel 2022, grazie ai prezzi dell’energia più elevati, ai maggiori volumi venduti e ai margini migliorati per i prodotti raffinati. Questi profitti sono in aumento del 46% rispetto all’anno precedente. L’utile di Aramco è quasi il triplo di quello di Exxon Mobil, una delle più grandi compagnie petrolifere e del gas, che nel 2022 ha registrato un utile netto di 56 miliardi di dollari. Questi risultati seguono le relazioni simili di febbraio da parte di altri grandi player internazionali del settore come BP, Shell e Chevron, che hanno registrato principalmente utili record per l’anno precedente.
Il prezzo del petrolio è stato altalenante nel corso del 2022, salendo a causa delle preoccupazioni geopolitiche legate alla guerra in Ucraina, per poi scendere a causa della debole domanda del principale importatore, la Cina, e delle preoccupazioni per una possibile contrazione economica globale. Tuttavia, ciò non ha impedito ad Aramco di conseguire risultati eccezionali, grazie all’aumento dei volumi venduti e dei margini dei prodotti raffinati.
L’aumento del prezzo del petrolio spinge i profitti di Aramco alle stelle
Secondo Amin Nasser, CEO di Aramco, poiché il petrolio e il gas continueranno ad essere essenziali per il futuro prevedibile, i rischi che le aziende del settore energetico non investano abbastanza nella produzione di petrolio, gas e carburanti sono reali e contribuiscono all’aumento dei prezzi dell’energia. Per far fronte a queste sfide, la compagnia non si sta concentrando solo sull’espansione della produzione di petrolio, gas e prodotti chimici, ma sta anche investendo in nuove tecnologie a basso impatto ambientale con potenzialità per ulteriori riduzioni delle emissioni. Inoltre, il piano per aumentare la capacità di produzione di petrolio a 13 milioni di barili al giorno entro il 2027 è sulla buona strada, ha detto l’azienda.
La società, inoltre, ha dichiarato un dividendo di 19,5 miliardi di dollari per il quarto trimestre, in aumento del 4% rispetto al trimestre precedente, e ha anche raccomandato l’emissione di azioni bonus, con gli azionisti aventi diritto a ricevere una azione per ogni 10 possedute. Nel 2022, la spesa per investimenti di Aramco è aumentata del 18% a 37,6 miliardi di dollari e l’azienda ha dichiarato di prevedere una spesa di 45 miliardi a 55 miliardi di dollari per l’anno in corso, compresi gli investimenti esterni.
L’anno scorso, Aramco ha registrato un flusso di cassa libero di 148,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 107,5 miliardi del 2021, il che indica la forte capacità della società di generare profitti e cash flow stabili, nonostante le sfide di un mercato altamente volatile e in rapida evoluzione. La decisione dell’alleanza produttori OPEC+, guidata dall’Arabia Saudita, di ridurre la produzione di 2 milioni di barili al giorno da novembre 2022 fino alla fine del 2023, ha suscitato pesanti critiche dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali, ma la dinamica del mercato ha dimostrato che i tagli sono stati prudenti, con i prezzi del petrolio che si sono attestati intorno agli 80 dollari al barile dai massimi sopra i 100 dollari nel 2022.
Tuttavia, la dipendenza dell’economia saudita dal petrolio rimane alta e gli analisti ritengono che la società debba fare di più per diversificare la sua economia e ridurre la dipendenza dal settore petrolifero. Inoltre, Aramco è stata sotto pressione negli ultimi anni per la sua gestione ambientale e il suo impatto sul cambiamento climatico. Nonostante questi problemi, la società si è impegnata a investire in nuove tecnologie a basso impatto ambientale, dimostrando un impegno per la sostenibilità.
L’importanza che l’Arabia Saudita e la sua compagnia petrolifera, Aramco, hanno nel mercato globale del petrolio è dimostrata anche dalla sua recente decisione di fornire a quattro raffinerie nell’Asia settentrionale tutta la quantità di petrolio richiesta per soddisfare la domanda del mercato.