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Australia, banca centrale alza i tassi di 25 punti base

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Il dollaro australiano è stato tra i protagonisti della giornata di ieri sul mercato del Forex, dopo che la banca centrale ha preso una decisione inaspettata sui tassi di interesse. Il consenso degli analisti prevedeva che i tassi non si sarebbero mossi, esattamente come già avvenuto nella riunione della Reserve Bank of Australia ad aprile. Invece il governatore Lowe e gli altri membri del board hanno deciso di alzare i tassi di 25 punti base, cercando di proseguire la lotta all’inflazione già iniziata diversi mesi fa.

La banca centrale australiana si unisce dunque alla Federal Reserve, alla Banca Centrale Europea e a diverse altre banche centrali di rilevanza internazionale che probabilmente alzeranno i loro tassi di interesse nel corso del mese. Combattere l’inflazione si sta dimostrando una sfida difficile per tutti i banchieri centrali: sempre nella giornata di ieri, il dato europeo sull’inflazione ha segnato un aumento del 7% su base annua. Per la banca centrale australiana, però, i tassi rimangono piuttosto bassi rispetto a quelli praticati dalla Fed e dalla BCE.

La sfida di ridurre il tasso di inflazione è la priorità della RBA in questi mesi

Tassi in aumento dello 0,25%

Il tasso centrale praticato dalla Reserve Bank of Australia è passato dal 3,6% al 3,85%. La reazione dei mercati finanziari è stata composta, con l’indice ASX 200 che ha ceduto il 0,92% nel corso della giornata di scambi; considerato il fallimento di First Republic Bank che ha causato una serie di vendite in tutto il mondo, il principale indice di Borsa australiano ha comunque performato meglio rispetto a quello di tante altre nazioni. Inoltre sembra che la banca centrale sia riuscita a prendere la decisione con un’ampia base di consenso tra i membri votanti, aspetto che il governatore Lowe ha sottolineato nella conferenza stampa che ha seguito la decisione.

Lo stesso governatore Lowe ha apertamente dichiarato che la banca centrale australiana vede l’inflazione come una priorità e che farà di tutto per riportarla verso il tasso desiderato dai governatori. Dichiarazioni molto simile a quelle di Powell e Lagarde negli Stati Uniti e in Europa. La banca centrale australiana fa sapere che la sua priorità è evitare un circolo vizioso in cui i prezzi crescono, facendo crescere i salari, facendo nuovamente crescere i prezzi e così via. Questo è un timore diffuso in questi mesi, chiamato “effetto sistemico dell’inflazione” nel gergo tecnico dell’economia.

Grafico dell’andamento del tasso di inflazione in Australia

Le previsioni della banca centrale

La banca centrale australiana ha divulgato le sue previsioni riguardanti l’inflazione nel corso dei prossimi mesi e anni. Il target a lungo termine è leggermente più alto rispetto a quello della Fed e della BCE, che puntano entrambe al 2% annuo. Per la Reserve Bank of Australia il target è invece del 3%, ma il governatore ha fatto sapere che nelle sue previsioni questo tasso sarà raggiunto soltanto nel 2025.

Per il 2023 si prevede che il tasso di inflazione medio sarà intorno al 4,5%, scendendo poi al 3,6% nel corso del 2024 e infine scendendo al di sotto del 3% nel 2025. Questo è ancora un momento concitato per l’andamento della pressione sui prezzi, al punto che Lowe non ha voluto escludere la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel corso dei prossimi mesi. Secondo le parole del governatore, la banca centrale continuerà a fare caso all’andamento dell’economia e deciderà di conseguenza la strada da intraprendere sui tassi.

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