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Azioni cannabis in volata su proposte del Congresso USA

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L’industria della cannabis negli Stati Uniti è in tumulto. Una pianta che una volta era relegata ai margini della società, oggi è al centro dell’attenzione politica e di Wall Street. Gli investitori e le imprese stanno osservando da vicino il progresso legislativo, con l’attenzione concentrata sul SAFE Banking Act: si tratta di una proposta di legge che potrebbe cambiare il modo in cui le imprese legate alla cannabis operano e interagiscono con il settore bancario. I passi in avanti di questi giorni hanno portato, tra martedì e mercoledì, a un rally di azioni come Tilray e Trulieve. Ma ne hanno particolarmente beneficiato Medical Marijuana (+28%), Cresco Labs (+16%) e Ayr Wellness (+13%), che sono state tra le azioni che hanno performato meglio in questo inizio di settimana.

La necessità di tale riforma nasce dallo stato attuale dell’industria della cannabis. Mentre la pianta è stata legalizzata in molti stati per uso medico e ricreativo, a livello federale rimane illegale. Questa dicotomia ha creato un ambiente in cui le imprese legate alla cannabis operano in una zona grigia legale. Senza l’accesso ai servizi bancari tradizionali, molte di queste imprese sono costrette a operare con piccole banche provinciali ubicate negli Stati che hanno legalizzato l’uso medico e/o ricreativo della cannabis. Una delle grandi banche che sosteneva queste iniziative era Silicon Valley Bank, il cui tracollo a inizio anno ha lasciato molte imprese legate alla cannabis senza un vero punto di riferimento per le proprie operazioni bancarie.

Il SAFE Banking Act intende risolvere questo dilemma. Mirando a proteggere le istituzioni finanziarie che collaborano con imprese legate alla cannabis legalizzate a livello statale da eventuali sanzioni federali, la legge potrebbe cambiare radicalmente il panorama finanziario dell’industria della cannabis. Nel caso in cui la legge venisse passata, si metterebbero le basi per una collaborazione totalmente trasparente e regolamentata tra i grandi gruppi bancari statunitensi e le imprese che lavorano legalmente nel settore della cannabis.

Per le imprese che lavorano con la cannabis non è possibile produrre al di fuori dello Stato dove il prodotto viene venduto, perché il trasporto tra Stati è considerato contrabbando

La battaglia legale su cannabis e comparto bancario

Negli ultimi tempi, la riforma del settore bancario inerente alla cannabis è diventata una questione di crescente rilevanza politica negli Stati Uniti. Con l’ascesa di Chuck Schumer al ruolo di leader della maggioranza al Senato, la questione sta ricevendo una rinnovata attenzione. Schumer ha infatti espresso il desiderio di progredire nella legislazione sulla cannabis, mettendo in evidenza la necessità di avvicinare le norme bancarie alla realtà dell’industria della cannabis, che sta crescendo a ritmi esponenziali in molti stati. Inoltre la Corte Suprema sta decidendo sull’ammissione di un quesito apposito in Florida, che sarebbe sottoposto agli elettori in occasione delle elezioni presidenziali del 2024: presto anche a Miami e dintorni la cannabis a uso ricreativo potrebbe diventare legale.

A rafforzare ulteriormente questa marea di cambiamenti c’è stata la dichiarazione del Sen. Sherrod Brown, presidente della Commissione bancaria del Senato. Brown ha rivelato ai giornalisti che si aspetta che la legislazione bancaria sulla cannabis venga portata avanti nel breve termine. L’importanza di tali dichiarazioni non può essere sottovalutata, dato che esse rappresentano un notevole cambio di direzione da parte dei principali attori politici. Il supporto è bipartisan, con tante voci a sostegno del SAFE Banking Act sia da destra che da sinistra. Come sempre, però, la politica è un terreno complesso. Nonostante l’entusiasmo di alcune figure chiave, esistono sfide significative da affrontare. Il SAFE Banking Act, pur godendo del supporto bipartisan, ha visto alcune controversie riguardo a specifiche sezioni, come la Sezione 10, che alcuni ritengono potrebbe indebolire le normative bancarie.

Non soltanto per le imprese legate alla cannabis legale è difficile accedere a servizi bancari, ma le tasse estremamente alte rendono molto difficile competere con il mercato nero

La reazione del mercato e le sfide future

Le dichiarazioni politiche hanno avuto un impatto immediato sui mercati. Le azioni delle compagnie legate alla cannabis, come Medical Marijuana, Ayr Wellness e Cresco Labs, hanno visto significativi aumenti. Questa risposta positiva del mercato è una testimonianza dell’importanza delle normative bancarie per l’industria della cannabis, ma non è soltanto legata al SAFE Banking Act. La settimana scorsa è stata avanzata un’altra proposta importante, che mira a riclassificare la cannabis a livello federale passandola da droga di “tipo 1” a droga di “tipo 3”. Tra le droghe di tipo 1 rientrano eroina, cocaina e altre sostanze totalmente illegali. Tra quelle di tipo 3 rientrano invece la codeina e altri importanti composti utilizzati nell’industria farmaceutica e perfettamente legali se usati a scopo medico.

Tuttavia, le sfide rimangono. Mentre il Sen. Steve Daines sostiene che ci sia già abbastanza supporto repubblicano per portare avanti la legge, altri come il Sen. Sherrod Brown ritengono che sia necessario un maggiore impegno bipartisan. Inoltre, alcune figure politiche, come il Sen. Cory Booker, hanno sottolineato la necessità di affrontare questioni più ampie legate alla riforma della cannabis, come l’accesso ai servizi della Small Business Administration. Sembra che tutti vogliano mettere il proprio nome sulle riforme che, con ogni probabilità, andranno avanti verso l’approvazione nel corso dei prossimi mesi. Wall Street però non aspetta, e il rally delle azioni connesse al mondo della cannabis ha già portato diverse azioni a conoscere performance in doppia cifra nel corso di una settimana.

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