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La Banca d’Inghilterra potrebbe non tagliare i tassi
La Banca d’Inghilterra potrebbe non tagliare i tassi a settembre. Questa è la previsione di alcuni analisti.
È difficile che la prossima settimana la Banca d’Inghilterra proceda con un taglio dei tassi. Almeno questo è quanto ritengono molti osservatori, anche se la riunione in programma a settembre sarà seguita attentamente in modo da cercare di capire quali possano essere le mosse future. L’argomento che interessa di più gli osservatori, senza dubbio, sono le vendite obbligazionarie, un argomento ritenuto di particolare importanza.
Secondo un recente sondaggio effettuato da Reuters, che ha intervistato 65 economisti, sembrerebbe che la Banca d’Inghilterra possa mantenere i tassi al 5% il prossimo 19 settembre, dopo averli tagliati ad agosto, quando erano al 5,25%.
A rendere incerta la decisione della Banca d’Inghilterra sono le notizie sulle pressioni dei prezzi, che sono risultate contrastanti. Come previsto dal Monetary Policy Committee ad agosto la crescita salariale si è raffreddata.
I principali dati sotto esame da parte della Banca d’inghilterra
A finire sotto la lente d’ingrandimento della Banca d’Inghilterra sono principalmente le aspettative di crescita salariale, che hanno smesso di scendere. Ma soprattutto i dati che verranno resi noti mercoledì, i quali, con ogni probabilità, potrebbero mettere in evidenza un’inflazione superiore all’obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale.
Ieri, il mercato ha stimato una probabilità su cinque di un taglio dei tassi d’interesse nel corso della prossima settimana. A novembre viene già scontato un taglio di 0,25 punti percentuali.
Con la crescita salariale britannica e l’inflazione dei servizi alle stelle, gli investitori ritengono che la Banca d’Inghilterra allenterà la politica monetaria meno della Federal Reserve statunitense nel prossimo anno e in modo simile alla Banca centrale europea, sebbene la BCE abbia già tagliato i tassi due volte quest’anno, di cui una il giorno prima.
Gli economisti della Nomura hanno affermato che il voto serrato della Banca d’Inghilterra di agosto, con un 5-4, e i sondaggi aziendali positivi indicavano una sospensione delle negoziazioni giovedì prossimo.