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Banca Mondiale ottiene $11 miliardi di finanziamenti per il clima: partecipa anche l’Italia
La Banca Mondiale ha ricevuto nel pomeriggio di venerdì la conferma di un importante impegno da parte di 11 nazioni, che hanno deciso di finanziare con $11 miliardi gli sforzi della banca per continuare nella sua campagna di finanziamento delle iniziative sostenibili. Questa è stata la più grande singola operazione di finanziamento per la World Bank dal 2022 a oggi, cioè da quando la missione di questo ente è stata estesa dalla lotta contro la povertà ad altri obiettivi per la sostenibilità sociale e climatica. Questo è stato un risultato importante nella strada verso il raggiungimento di un importante obiettivo della Banca Mondiale, cioè quello di poter aumentare la sua capacità di finanziamento di $70 miliardi nel corso dei prossimi dieci anni.
La gran parte dei finanziamenti sono arrivati dagli Stati Uniti, che da soli hanno partecipato per $9 miliardi al nuovo round di raccolta di capitali. L’obiettivo è quello di trasferire i fondi dalle nazioni economicamente sviluppate verso i paesi emergenti, che sono quelli meno preparati a reggere l’impatto del cambiamento climatico. Non solo, ma sono anche i paesi che hanno meno capacità economica per poter finanziare l’attività di prevenzione delle emissioni di CO2, a partire dalle fonti di energia rinnovabile. Le banche sovranazionali sono considerate un ente fondamentale per questa transizione e la Banca Mondiale è la più importante tra le banche sovranazionali.
Grande passo avanti per la Banca Mondiale
Il passaggio di oggi segue quello di aprile 2023, quando i più grandi paesi azionisti della Banca Mondiale avevano deciso di approvare un aumento della leva finanziaria dell’istituzione. Essenzialmente la World Bank ora può prestare più denaro rispetto alla quantità di liquidità che ha a disposizione, aumentando il rischio di insolvenza ma al tempo stesso aumentando il suo impatto in termini di potere di finanziamento. Questo significa che gli $11 miliardi assegnati oggi dalle economie sviluppate potranno andare più lontano rispetto a prima, cercando di ottimizzare tutte le risorse a disposizione in un momento in cui molti paesi sviluppati stanno vedendo rallentare il loro tasso di crescita.
Non tutti i fondi sono stati assegnati sotto forma di donazioni liquide. Gli USA, ad esempio, hanno preferito donare soprattutto attraverso garanzie bilaterali per i prestiti concessi dalla Banca Mondiale. Invece il Giappone ha contribuito con $1 miliardo e la Francia con $500 milioni; non è conosciuta la cifra donata dal Belgio, mentre si sa che che il Regno Unito ha limitato la sua partecipazione a $100 milioni. Una serie di altri paesi tra cui Italia, Germania e Danimarca hanno invece deciso di fornire capitale ibrido, cioè composto da una parte di donazione alla World Bank e una parte di prestiti fruttiferi a tassi bassi. Ci si aspetta che una gran parte dei fondi raccolti andrà destinata al nuovo fondo per il clima, che sempre di più sta diventando la priorità della World Bank.
Emissioni e pandemie sono la priorità
Anshula Kant, la CFO della Banca Mondiale, ha indicato che le priorità per gli impieghi dei nuovi finanziamenti saranno la prevenzione delle emissioni inquinanti e delle pandemie. Per quanto i finanziatori non abbiano messo dei paletti riguardo agli scopi per i quali i fondi potranno essere utilizzati, la World Bank ha esplicitamente dichiarato di voler dare la priorità alle richieste di finanziamento legate alla sostenibilità climatica. Ancora di più, verrà data la priorità ai progetti che porteranno benefici internazionali e non soltanto alla singola nazione che ospita il progetto. La Banca Mondiale sta anche lavorando su altri progetti che possano aiutare l’istituzione ad attirare nuovi finanziamenti, tra cui i cosiddetti Amazzonia Bonds per la salvaguardia della foresta amazzonica.