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Barclays batte le aspettative sull’utile netto del Q1

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Barclays Bank plc, la nota banca internazionale britannica presente in oltre cinquanta Paesi, ha riportato giovedì 27 aprile un utile netto di 1,78 miliardi di sterline (pari a 2,2 miliardi di dollari) per il primo trimestre, superando le aspettative, dopo che la forte performance del business delle carte di credito ha compensato la pressione su altri motori di profitto, tra cui l’investment banking.

L’aumento del 16% dei profitti della banca britannica rispetto a un anno prima ha battuto le previsioni degli analisti di un utile netto di 1,432 miliardi di sterline, secondo un sondaggio dell’agenzia di stampa Reuters, in una robusta serie di risultati che hanno sottolineato il suo crescente legame con gli Stati Uniti, dove ha fatto crescere le sue attività di investment e consumer banking.

La strategia di Barclays è in contrasto con le aziende britanniche come HSBC Holdings plc, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, che hanno ridotto le loro attività nella più grande economia del mondo.

La banca londinese Barclays ha battuto le aspettative degli analisti riportando un utile netto di 2,2 miliardi di dollari per il primo trimestre

Alti profitti grazie al boom delle carte di credito negli Stati Uniti

Su base settoriale, i ricavi della divisione consumatori, carte e pagamenti di Barclays sono aumentati del 47% a 1,3 miliardi di sterline (pari a circa 1,6 miliardi di dollari), compensando la crescita di appena l’1% della divisione corporate e investment bank. Questo risultato è stato in parte attribuito all’acquisizione del portafoglio di carte di credito del rivenditore Gap. Tuttavia, ci sono segnali che indicano che l’aumento della spesa per le carte di credito potrebbe avere un seguito.

La banca ha, inoltre, segnalato 500 milioni di sterline di oneri di svalutazione del credito, accantonando nel trimestre 524 milioni di sterline (circa 653 milioni di dollari) a fronte dei 141 milioni di sterline (pari a più di 175 milioni di dollari) dell’anno precedente, principalmente a causa dell’attività di carte di credito negli Stati Uniti.

La responsabile finanziaria di Barclays, Anna Cross, ha dichiarato ai giornalisti che l’accantonamento per crediti inesigibili riflette non solo l’aumento dei saldi delle carte ma anche una “normalizzazione” del comportamento dei consumatori, aggiungendo che la cifra è ancora inferiore ai livelli precedenti alla pandemia Covid-19.

Il reddito fisso, valute e materie prime (fixed income, currencies and commodities, FICC) è stato un punto di forza, con un aumento dei ricavi del 9% a 1,8 miliardi di sterline (pari a 2,24 miliardi di dollari), mentre la rivale transatlantica Morgan Stanley questo mese ha registrato un calo del 12% dei ricavi FICC.

L’attività di investment banking, fonte di forza negli ultimi trimestri, ha invece registrato risultati più contrastanti, con un calo dell’8% delle entrate derivanti dall’attività di trading sui mercati globali e un calo del 7% delle commissioni per la consulenza su fusioni e raccolte di fondi aziendali. Nel primo trimestre, inoltre, l’attività di fusioni e acquisizioni si è ridotta al minimo in oltre un decennio, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione elevata.

Ciò è avvenuto a seguito di un periodo turbolento per il settore bancario globale, che ha visto il crollo della Silicon Valley Bank, con sede negli Stati Uniti, e di diversi altri istituti di credito regionali all’inizio di marzo e la rapida acquisizione di Credit Suisse da parte della rivale svizzera UBS.

La banca, infine, non ha presentato ulteriori addebiti per un precedente errore amministrativo di trading che ha compromesso i risultati recenti e l’ha portata a concordare una sanzione di 361 milioni di dollari con le autorità di regolamentazione statunitensi lo scorso anno per aver commesso errori definiti sconcertanti nella vendita eccessiva di 17,7 miliardi di dollari di prodotti strutturati.

Nonostante tutto, le azioni di Barclays sono salite del 4% nelle prime contrattazioni, superando il rialzo dello 0,8% dell’indice STOXX delle banche europee. La banca, infatti, ha dichiarato che rimane sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi per il 2023, con tutte le metriche di performance in linea o in anticipo rispetto alla guidance nel primo trimestre.

La divisione consumatori, carte e pagamenti della banca è cresciuta del 47% grazie al boom delle carte di credito negli Stati Uniti

L’amministratore delegato di Barclays, Coimbatore Sundararajan Venkatakrishnan, ha definito il trimestre forte, con un aumento dei ricavi a 7,2 miliardi di sterline (quasi 9 miliardi di dollari). Lo slancio consente al gruppo di mantenere una solida posizione di capitale, di offrire rendimenti interessanti agli azionisti e di sostenere i suoi clienti in un contesto economico incerto, ha dichiarato in un comunicato.

Gli analisti di JPMorgan (che ha recentemente riportato un profitto superiore alle stime di Wall Street grazie all’aumento del reddito da interessi) hanno, però, affermato che i dati di Barclays potrebbero portare a un aggiornamento delle previsioni sugli utili della banca per l’intero anno.

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