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BHP Group, programma Xplor si espande con uranio e litio

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BHP Group, società produttrice di materie prime con sede in Australia, ha intenzione di supportare l’esplorazione di minerali come l’uranio e il litio espandendo il suo mercato oltre il rame e il nichel, come dichiarato dal capo del programma Xplor.

Il programma prevede la realizzazione di sette progetti in tutto il mondo da supportare per sei mesi e che si adattino al portfolio di BHP, a quale prevede che entro il 2030 il mondo avrà bisogno del doppio della quantità di rame prodotta quest’anno e quattro volte la quantità di nichel. Sonia Scarselli, vicepresidente di BHP Xplor, ha perciò affermato che la società si aprirà al mercato dell’uranio e del litio, favorendo così la ricezione di un numero di domande di adesione più elevato.

BHP si apre all’esplorazione di nuove materie prime per aumentare la domanda di adesione al suo programma Xplor

Il programma Xplor

Come dichiarato sul sito web ufficiale del gruppo, il programma Xplor di 6 mesi supporta le società di esplorazione mineraria nella fase iniziale per ridurre in modo efficiente e sicuro il loro impatto geologico e diventare così pronte per gli investimenti.​ L’obiettivo principale è quello di creare dei sistemi minerali alternativi per sbloccare depositi di rame, nichel e altri minerali critici.

Il programma è al suo secondo anno di attività e vuole ricevere il doppio del numero di domande rispetto al primo anno, aprendosi a più materie prime. Ha avuto un particolare successo in quanto offre supporto finanziario e strategico agli esploratori di minerali e li aiuta con le connessioni: BHP ottiene in tal modo esposizione a nuove idee e depositi geologici che potrebbero avere difficoltà ad accedere ai finanziamenti bancari in quanto troppo nuovi o in fase iniziale.

La società mineraria, che produce uranio come sottoprodotto delle operazioni legate al rame, è diventata più esplicito sul ruolo dell’uranio in un nuovo mondo energetico, mentre ha affermato che non è mai stata particolarmente propensa verso il litio, perché la sua relativa abbondanza ha reso impossibile ottenere una posizione strategica in un deposito di lunga durata e a basso costo.

L’industria soffre di un decennio di investimenti insufficienti nell’esplorazione e deve affrettarsi a recuperare il ritardo: BHP ha fornito 500.000 dollari ciascuno a Nordic Nickel, Tutume Metals, Asian Battery Minerals, Impact Minerals, Red Ox Copper, Bronzite Corp e Kingsrose Mining.

La società investe in particolare sull’uranio, mentre sul litio prevede una maggiore difficoltà di ottenimento di una posizione dominante

L’accordo tra BHP e Hatch

BHP e Hatch, società di ingegneria, gestione dei progetti e servizi professionali, hanno firmato un accordo per la progettazione di un impianto pilota di fornace elettrica (ESF), che porterà ad un percorso di riduzione dell’intensità di anidride carbonica nella produzione di acciaio utilizzando il minerale di ferro delle miniere di Pilbara di BHP.

L’ESF è in grado di produrre acciaio dal minerale di ferro utilizzando elettricità rinnovabile e idrogeno in sostituzione del carbone. Le stime mostrano che è potenzialmente possibile ottenere riduzioni di oltre l’80% dell’intensità delle emissioni di CO2 lavorando i minerali di ferro, rispetto all’attuale media del settore.

BHP e Hatch valuteranno diverse località in Australia per la struttura sulla base delle infrastrutture di supporto e delle competenze tecnologiche. L’impianto pilota consentirà approfondimenti sulle prestazioni di questa tecnologia per la conversione dei minerali di ferro in ferro fuso e acciaio e i test pianificati aiuteranno a ridurre i rischi di ulteriori investimenti in progetti su scala commerciale.

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