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BoE avverte: rischio “greedflation” per i consumatori

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Un dirigente politico della Banca d’Inghilterra ha espresso preoccupazione per il fatto che le società britanniche potrebbero sfruttare la crisi del costo della vita per spingere sull’aumento dei prezzi che fanno esplodere l’inflazione, un fenomeno ampiamente noto come “greedflation“.

Catherine Mann, uno dei nove membri del comitato di politica monetaria di Threadneedle Street, ha dichiarato di essere preoccupata dalla capacità delle aziende di trarre vantaggio dalla disponibilità dei consumatori a tollerare prezzi più alti.

I consumatori rischiano di pagare prezzi sempre più alti

La preoccupazione di Catherine Mann

La crisi del costo della vita in Gran Bretagna è stata causata dalla pandemia di COVID-19 e dai suoi effetti sull’economia del paese. La riduzione dell’offerta e l’aumento della domanda hanno portato a un incremento dei prezzi di molti beni e servizi.

Tuttavia, secondo Catherine Mann, questo non giustifica la crescita dei prezzi oltre i livelli necessari per coprire i costi effettivi delle aziende.

La preoccupazione di Catherine Mann riguarda il fatto che alcune società britanniche approfittino della crisi per aumentare i prezzi in modo sproporzionato, spingendo l’inflazione fuori controllo e danneggiando l’economia del paese.

Questo potrebbe portare a un ampliamento dei tassi di interesse, causando ulteriori difficoltà finanziarie per le famiglie e le imprese.

Per evitare questo scenario, Catherine Mann ha invitato le aziende a mantenere un atteggiamento responsabile nei confronti dei prezzi. Ha sottolineato l’importanza della trasparenza sui costi e dei prezzi equi per i consumatori, al fine di evitare la cosiddetta greedflation delle imprese e garantire un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta.

Il termine greedflation si basa infatti su un aumento dei prezzi da parte delle aziende per ottenere un vantaggio dall’inflazione e accrescere il proprio margine di profitto, anche se non ne hanno bisogno.

Il ruolo della Banca d’Inghilterra

La Banca d’Inghilterra ha il compito di mantenere stabile l’organizzazione nel paese. Per farlo, la banca centrale può utilizzare strumenti come i tassi di interesse o le politiche monetarie. Tuttavia, l’efficacia di queste politiche dipende anche dal comportamento delle società britanniche e dalla loro attenzione alle conseguenze a lungo termine delle loro azioni.

La Banca d’Inghilterra ha monitorato da vicino i livelli salariali per i segnali di una possibile spirale salari-prezzi. Il tasso di inflazione principale è sceso leggermente da un picco dell’11,1% al 10,1%, secondo gli ultimi dati ufficiali, ma Mann ha affermato di essere più concentrata sull’inflazione core, che esclude voci come cibo e carburante.

La BoE controlla l’inflazione con i tassi d’interesse e con le politiche monetarie.

Nonostante l’aumento dei tassi di interesse in ciascuna delle sue ultime 10 riunioni, Mann ha affermato che è necessario fare di più per evitare che l’inflazione elevata continui.

La sterlina debole, ha aggiunto, è stata uno dei principali ingredienti che ha contribuito a spingere verso l’alto l’inflazione, poiché ha aumentato il costo delle importazioni di beni ed energia.

Il Regno Unito, ha sottolineato Mann, era una piccola economia aperta che importava molti prodotti e la sterlina diventerebbe vulnerabile se i tassi di interesse degli Stati Uniti e della zona euro continuassero a salire.

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