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BoE impegnata a rafforzare la sicurezza dei depositi bancari
Secondo quanto è stato riportato lunedì 5 giugno dal Financial Times, il noto quotidiano economico-finanziario britannico di proprietà della holding giapponese Nikkei, la Banca d’Inghilterra (Bank of England, BoE), la banca centrale del Regno Unito, sta valutando un’ampia riforma del suo schema di garanzia dei depositi al fine di proteggere meglio i depositanti delle banche più piccole in caso di fallimento. Questa decisione, già presa in considerazione negli ultimi mesi, è stata motivata dal collasso della filiale britannica di Silicon Valley Bank (Silicon Valley Bank UK, SVB UK) lo scorso marzo, che ha messo in luce gravi carenze nel regime attuale, secondo fonti interne.
Infatti, dopo che gli organi di regolamentazione statunitensi hanno chiuso SVB, la Bank of England è stata costretta a informare i clienti britannici che avrebbero dovuto attendere una settimana per ritirare i loro soldi e che avrebbero potuto subire perdite su saldi superiori a 85.000 sterline (pari a più di 106.000 dollari). Al contrario, i depositanti statunitensi sono stati rassicurati sulla possibilità di accedere immediatamente a tutti i loro fondi. L’approccio britannico, dunque, ha suscitato forti critiche da parte delle aziende tecnologiche, che costituivano la base clienti di SVB UK e hanno sottolineato la necessità di avere accesso immediato ai fondi per pagare le bollette. La crisi è stata evitata grazie all’intervento tempestivo di HSBC, una banca universale e un gruppo di servizi finanziari con sede a Londra, nonché il più grande istituto di credito con sede in Europa per totale attivo, che ha salvato l’attività nel Regno Unito e ha deciso di darle una nuova identità.
I dettagli delle proposte
La potenziale esposizione dei depositanti al rischio ha allarmato i politici e gli ufficiali della Bank of England, portando la banca centrale ad annunciare una revisione del Financial Services Compensation Scheme (FSCS), l’assicurazione sui depositi del Regno Unito e il sistema di indennizzo degli investitori per i clienti delle società di servizi finanziari autorizzate, che garantisce depositi fino a 85.000 sterline per tutte le entità regolamentate dalla Prudential Regulation Authority (PRA), l’ente responsabile della regolamentazione prudenziale e della supervisione di banche, cooperative edilizie, cooperative di credito, assicurazioni e grandi imprese di investimento.
Inizialmente, la BoE si è concentrata sull’aumento di questo limite di assicurazione, che è significativamente inferiore all’equivalente statunitense di 250.000 dollari, e sulla necessità di garantire un finanziamento preventivo più ampio al FSCS per consentire ai depositanti di ottenere immediatamente i loro fondi anziché dover aspettare settimane.
Tuttavia, secondo fonti interne, i funzionari della Banca d’Inghilterra stanno ora proponendo una revisione più ampia delle procedure di insolvenza bancaria, che potrebbe includere l’utilizzo del FSCS per stabilizzare le banche più piccole che non dispongono del capitale necessario per proteggere i depositanti come fanno le grandi banche. Secondo le proposte, il FSCS potrebbe fornire un apporto di capitale a una banca in difficoltà in modo che rimanga solvente fino alla sua vendita o chiusura. Ciò consentirebbe alla Bank of England di prestare denaro alla banca, garantendo la liquidità necessaria per rispettare le necessità di prelievi dei depositanti e riducendo così il rischio di una fuga di capitali.
Le proposte sono state presentate dal governatore della BoE, Andrew Bailey, durante un incontro virtuale con il cancelliere Jeremy Hunt. Tuttavia, queste sono considerate come piani a lungo termine e il Tesoro di Sua Maestà (His Majesty’s Treasury), il Dipartimento governativo del Regno Unito responsabile dello sviluppo e dell’esecuzione della politica delle finanze pubbliche e della politica economica del governo britannico, valuterà ulteriormente i dettagli prima di fornire consulenza ai ministri. Il governo ha sottolineato il suo sostegno generale al ruolo della Bank of England nel rafforzare la stabilità finanziaria. Tuttavia sia il governo sia la BoE hanno rifiutato di commentare ulteriormente la questione.
La Banca d’Inghilterra non ha ancora fornito una tempistica precisa per la revisione dello schema di garanzia dei depositi. Il cancelliere Jeremy Hunt e il governatore Andrew Bailey si riuniranno nuovamente il 6 giugno per discutere dell’argomento.
Tuttavia, gli eventuali costi aggiuntivi derivanti dal sopportare le perdite sui prestiti a una banca fallita potrebbe non essere ben accolto dall’industria dei servizi finanziari, che è già insoddisfatta dell’obbligo di finanziare anticipatamente il FSCS.