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Boeing, buco nell’acqua nei dati trimestrali: pesano gli incidenti e l’indagine sulla sicurezza
I dati trimestrali di Boeing, appena pubblicati, mostrano come la società stia soffrendo il particolare periodo storico segnato da un’indagine sulla sicurezza e forti danni alla reputazione del brand. L’azienda ha visto diminuire i propri ricavi per la prima volta in sette anni, bruciando oltre $3,9 miliardi di liquidità. Malgrado i risultati molto deludenti, le attese degli analisti erano ancora più pessimiste rispetto ai dati effettivamente riscontrati e non è detto che Wall Street decida di penalizzare il titolo durante la giornata di scambi. Dopo le dimissioni del CEO e di buona parte del top management, va avanti anche la ricerca di una nuova guida per il gruppo che possa traghettare Boeing oltre la crisi che sta vivendo.
I problemi di Boeing sono soprattutto legati al 737 MAX, l’aereo a corpo largo impiegato per voli di media e lunga distanza sulle tratte dove non c’è sufficiente domanda da giustificare l’uso di un “peso massimo” come il Boeing 747 o l’Airbus A380. Il 737 MAX 8 aveva un difetto di fabbrica nel sistema anti-stallo, che ha causato due incidenti fatali: quello di Lion Air in Indonesia e quello di Ethiopian Air in Etiopia. Il nuovo 737 MAX 9 invece ha perso un portellone in un volo di Alaskan Air, cosa che non ha portato a vittime ma ha ulteriormente causato un forte danno alla reputazione dell’azienda. Sempre più compagnie aeree scelgono di acquistare da Airbus e la produzione di Boeing è molto bassa per via dei limiti imposti dalla nuova investigazione sulla sicurezza.
I risultati battono le attese degli analisti
La perdita per il primo trimestre dell’anno è stata di 1,13$, più bassa rispetto agli 1,72$ previsti dagli analisti. Anche i ricavi sono stati leggermente superiori al consensus di Wall Street: $16,57 miliardi contro una previsione di $16,25 miliardi. Malgrado ciò si tratta comunque di un calo del 8% nel fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in un momento in cui invece Airbus vede un tasso di crescita stellare. Purtroppo il management non ha voluto fornire un aggiornamento sui volumi di produzione attuali, ma ha indicato che il calo dei ricavi è soprattutto attribuibile a un ritmo di assemblaggio più basso di quello dello scorso anno. Una nota di colore positiva è che, per lo meno, nella presentazione agli investitori è stato sottolineato come la qualità dell’assemblaggio sia notevolmente migliorata.
Tutto fa pensare che per il momento Boeing sia ancora in lizza per riuscire a ottimizzare la sua catena di produzione, ma nel frattempo la società deve trovare un modo per limitare le perdite. Oltre 3 miliardi di cash flow negativo sono un duro impatto per gli azionisti, soprattutto considerando che i tassi d’interesse elevati di oggi rendono difficile indebitarsi senza pagare interessi molto alti. Nel frattempo è stato indicato anche che nel Q1 2024 sono stati consegnati 83 aerei, in calo del 47% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Questa indicazione fa pensare che il calo più significativo dei ricavi potrebbe manifestarsi nel secondo trimestre, quando gli effetti dell’investigazione saranno visibili sui dati fin dall’apertura del periodo.
Prossimo appuntamento in Senato
La scorsa settimana, Boeing è stata al centro di una doppia discussione nel Senato degli Stati Uniti in cui hanno testimoniato anche dei dipendenti dell’azienda in tono di aperta accusa alle pratiche di sicurezza impiegate nella produzione. Ora che il caso è arrivato al Congresso, è possibile che la politica faccia la prossima mossa sul futuro di Boeing. Una situazione complicata, con Delta e United Airlines che intanto hanno già annunciato un aumento delle commesse presso Airbus per sopperire ai problemi di fornitura da Boeing. Tornare all’antico splendore per Boeing non sarà semplice.