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Boeing cerca maxi-emissione di bond per risollevarsi da terra: rating appena sopra il “junk”
Boeing cerca misure di emergenza per salvare il 2024 dopo che la società è finita nella bufera delle investigazioni e della mancanza di leadership. Ora si cerca un’emissione straordinaria di obbligazioni da $10 miliardi, nella speranza che la liquidità sia sufficiente a navigare attraverso le acque travagliate di questo periodo e traghettare la società attraverso la restaurazione che sta affrontando. Attualmente però le agenzie di rating hanno tagliato il rating delle obbligazioni Boeing ad appena un gradino sopra il junk (“spazzatura”), indicando che la società dovrà sborsare interessi molto alti per garantire dei compratori alla sua nuova emissione.
I problemi di Boeing sono iniziati due anni fa con il Boeing 737 MAX 8, due volte precipitato con incidenti fatali a causa di un problema con il sistema automatico anti-stallo usato durante il decollo. Dopodiché tutti gli aerei della stessa famiglia sono stati lasciati a terra per settimane in tutto il mondo, in attesa del software aggiornato. Una volta arrivato il 737 MAX 9 si è verificato il celebre incidente di Alaskan Air, quando un portellone si è staccato in volo senza fortunatamente causare vittime. Da quel momento l’azienda è finita nel mirino della IATA e della Federal Aviation Administration (FAA), con limiti alla produzione e un programma serrato di citazioni in giudizio.
Emissione salvavita in vista
Dopo la pubblicazione dei dati sul primo trimestre del 2024, leggermente migliori rispetto alle attese nefaste degli analisti, è diventato evidente che in questo momento Boeing ha bisogno di raccogliere capitali. Vista la già scarsa fiducia degli azionisti, un’emissione di azioni avrebbe colpito troppo il valore del titolo e di conseguenza si è deciso di optare per l’emissione di obbligazioni senior. Si parla di una raccolta da $10 miliardi, una manovra molto grande approvata in un momento in cui la società è ancora in fase di transizione dopo le dimissioni dell’ex-CEO. Le azioni Boeing hanno visto un rally del 3,4% dopo l’annuncio della nuova emissione, anche se non è detto che sia un successo.
Il rating di Boeing in questo momento è di BBB- secondo Standard & Poor’s e Baa3 secondo Moody’s entrambi sul filo del rasoio: un gradino più in basse e diventeranno obbligazioni “junk”, potenzialmente causando un’ondata di vendite da parte delle banche. Secondo gli analisti, in totale Boeing ha $12 miliardi di obbligazioni da ripagare tra il 2025 e il 2026 e sarà costretta a emettere nuovi bond per cercare di mandare avanti l’attività. In questo momento la società brucia liquidità dalle sue operazioni, per cui l’autofinanziamento è venuto meno: considerando che la produzione è estremamente limitata per ordine della FAA, è anche molto improbabile che nel breve-medio termine la società riesca a tornare a contare sull’utile netto per ridurre l’indebitamento.
Interesse da parte dei colossi bancari
Secondo le indicazioni di Boeing, ci sarebbe già una cordata di banche interessate a sottoscrivere la nuova emissione: tra queste Bank of America, Citi, JP Morgan e Wells Fargo. Boeing avrebbe già fatto prezzare diverse tipologie di obbligazioni, secondo fonti vicine alla materia, che vanno da 2 a 40 anni. Sembra che attualmente gli ordini siano già superiori alla quantità di fondi ricercata: le richieste superano i $70 miliardi, grazie al fatto che gli interessi pagati sul debito sono particolarmente alti. In un momento in cui anche i tassi della Fed sono elevati, non sarebbe strano che per un’obbligazione in scadenza a 10 anni Boeing si trovasse a pagare fino al 6% di rendimento. Attualmente l’azienda non ha ancora offerto un comunicato stampa finale agli investitori, che probabilmente arriverà già entro la fine della settimana una volta che i dialoghi con le banche saranno conclusi.