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Boeing, gli operai rifiutano l’aumento del 35% in quattro anni e proseguono con lo sciopero

Continua lo sciopero degli operai Boeing, che rifiutano l’aumento salariale del 35% nell’arco di quattro anni e proseguono con lo sciopero.

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Gli operai della Boeing continuano a scioperare. I lavoratori hanno deciso di rifiutare l’offerta contrattuale avanzata dall’azienda e continuare con lo sciopero che dura da oltre cinque settimana. Infliggendo, in questo modo, un duro colpo a Kelly Ortberg, nuovo Ceo di Boeing, che sta cercando di risollevare le finanze dell’azienda.

A votare contro l’accordo è stato il 64% degli operai: la proposta prevedeva un aumento del 35% degli stipendi nell’arco di quattro anni. Il rifiuto costituisce una pesante battuta d’arresto per Ortberg, che nel corso del mese di agosto aveva assunto l’incarico impegnandosi a collaborare in maniera più stretta con i lavoratori rispetto a quanto avevano fatto in passato i suoi predecessori.

Boeing, arriva l’ennesimo rifiuto dei lavoratori

I lavoratori hanno rifiutato ancora una volta l’offerta della Boeing. Già a settembre il 95% dei dipendenti aveva votato contro un primo contratto. Una situazione che sostanzialmente riflette un risentimento verso l’azienda, da cui in molti si sentono imbrogliati per i colloqui che si erano tenuti una decina di anni fa.

Il leader sindacati, subito dopo il voto, hanno comunicato di essere pronti a riprendere i negoziati con Boeing, in quella che è la prima importante trattativa dal 2014, quando l’azienda aveva minacciato di spostare la produzione della nuova versione del 777 fuori dalla regione. L’intento era quello di far passare un accordo che metteva la parola fine alle pensioni tradizionali.

Il sindacato chiede un aumento salariale del 40% e il ripristino del sistema pensionistico a beneficio definito.

In queste settimane la frustrazione degli operai Boeing si è resa palese: in dieci anni i loro salari sono rimasti indietro rispetto all’inflazione e i critici si sono lamentati del fatto che l’azienda ha speso decine di miliardi in riacquisto di azioni e ha pagato dei bonus record ai dirigenti.

Jon Holden, il principale negoziatore contrattuale del sindacato, ha spiegato che nel corso di queste contrattazioni si sono dovute affrontare molte difficoltà: ci sono ferite profonde. Holden ha poi aggiunto di voler tornare al tavolo, al quale dovrà venire anche Boeing.

Da quanto dura lo sciopero di Boeing

Circa 33.000 macchinisti lo scorso 13 settembre 2024 hanno interrotto la produzione negli stabilimenti sulla costa occidentale, bloccando la produzione del modello di successo 737 MAX e dei programmi wide-body 767 e 777.

Il tempo stringe perché Boeing, storicamente il più grande esportatore degli Stati Uniti, e il suo sindacato più importante raggiungano un accordo prima del periodo politico intenso che circonda le elezioni presidenziali del 5 novembre.

Con Boeing e IAM in una situazione di stallo all’inizio di questo mese, Julie Su, segretaria del Lavoro statunitense ad interim, ha contribuito a far sì che l’ultima offerta venisse sottoposta a votazione dopo aver partecipato di persona ai colloqui con entrambe le parti a Seattle la scorsa settimana.

Dopo il voto del sindacato, Holden ha dichiarato che avrebbe contattato la Casa Bianca per verificare se il sindacato potesse ottenere maggiore assistenza nelle trattative con la Boeing.

Scott Hamilton, un consulente aeronautico, spiega che dopo che la prima offerta contrattuale è stata respinta, la luna di miele è finita. Questo nuovo stop è una cattiva notizia per tutti: per la Boeing, per i lavoratori, per i fornitori, per i clienti e perfino per l’economia nazionale. L’azienda, infatti è il più grande cliente di una catena di fornitura aerospaziale statunitense che sta già affrontando una forte pressione finanziaria.

Spirit AeroSystems, il fornitore della fusoliera,  ha avvertito che se lo sciopero fosse continuato oltre la fine di novembre, ci sarebbero stati licenziamenti e congedi più drastici. L’azienda, che è in procinto di essere acquisita da Boeing, ha già annunciato una sospensione di 21 giorni per 700 dipendenti.

Ricordiamo che Boeing ha annunciato l’intenzione di tagliare 17.000 posti di lavoro e si sta avvicinando a un piano per raccogliere fino a 15 miliardi di dollari dagli investitori per aiutarla a preservare il suo rating creditizio di grado di investimento, mentre alcune compagnie aeree hanno dovuto ridurre i programmi a causa dei ritardi nelle consegne degli aeromobili.

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