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Bond giapponesi al centro dell’attenzione: investitori pronti a scommettere su un rialzo dei tassi

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Wall Street guarda con attenzione a Tokyo in questi giorni, con la situazione giapponese che risulta particolarmente attraente per chi cerca affari nel mondo delle obbligazioni. La situazione è intricata: lo yen continua a cadere, e la Bank of Japan non vuole lasciarlo precipitare. Da una parte il presidente della banca centrale giapponese ha già dichiarato che potrebbe intervenire nuovamente a sostegno dello yen, ma dall’altra i mercati ritengono che le sole vendite di obbligazioni straniere -con cui difendere artificialmente il valore della moneta locale- non basteranno. Sembra invece probabile che la BoJ decida di mettere mano ai tassi d’interesse, con almeno uno scatto di 25 punti base che sembra essere diventata la previsione comune degli analisti.

Questo sta portando a diverse risposte di speculatori e imprese. Le aziende straniere stanno vendendo bond sul mercato giapponese, con l’obiettivo di finanziarsi a costi bassi prima che i tassi d’interesse possano aumentare. Gli speculatori invece al momento non comprano i bond perché ritengono che a breve avverranno nuove emissioni a tassi d’interesse più alti rispetto a quelli disponibili adesso. L’aumento di offerta e il calo della domanda stanno portando già in questo momento i rendimenti a crescere, pur restando nettamente inferiori a quelli dei bond europei o statunitensi.

I bond decennali giapponesi sono tornati a rendere oltre l’1% annuo per la prima volta dal 2012

Aumentano le previsioni di un rialzo dei tassi

La settimana appena conclusa ha visto grandi emissioni di Samurai bonds, le obbligazioni vendute da società straniere sulla Borsa di Tokyo e denominate in yen. Lloyds ha emesso $216 milioni in bond di questo tipo, con KKR e Deutsche Bank che si apprestano a fare la stessa cosa nei prossimi giorni. Questo è il segno tipico di quando i mercati ritengono che la finestra per finanziarsi con i tassi d’interesse bassi di questo momento stia per chiudersi. I dubbi sul fatto che la BoJ interverrà a sostegno dello yen sono pochi, ma rimangono ancora delle domande aperte sul modo in cui la banca centrale deciderà di farlo.

Nelle ultime settimane, la Bank of Japan ha preferito evitare di mettere mano ai tassi. Piuttosto ha fatto altri tipi di interventi, basati sulla vendita di riserve di valuta estera -per un controvalore da decine di miliardi di dollari- e l’acquisto di yen. Ora però la banca centrale si ritrova di fronte alla scelta di continuare a esaurire le sue riserve di valuta estera o provare a rafforzare i fondamentali dello yen: per farlo, l’unica scelta possibile è una scalata dei tassi d’interesse che possa avvicinarli al rendimento delle obbligazioni UE e USA.

Grafico del cambio USD/JPY da inizio anno a oggi

Possibile nuovo intervento sullo yen

Per quanto la possibilità che la Bank of Japan decida di arrivare a un rialzo dei tassi d’interesse sia molto plausibile, non sembra essere il primo modo in cui la banca centrale giapponese intende difendere la sua valuta nazionale. La BoJ ha infatti detto di voler “rispondere appropriatamente” alle oscillazioni negative dello yen, spiegando che l’istituzione si sente giustificata a far ciò che desidera delle proprie riserve di valuta estera in nome del rafforzamento della moneta. Gli ultimi grandi interventi sono stati quelli del 29 aprile e del 2 maggio, cercando di difendere lo yen dalla caduta al di sotto della soglia psicologica di 160:1 nel cambio con il dollaro americano. Ora che la valuta giapponese ha oltrepassato anche questo limite, sembra imminente il prossimo intervento della banca centrale.

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