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Bond in volata a fine anno, prezzati tagli BCE a marzo

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Il mercato delle obbligazioni continua la sua volata di fine anno: tra novembre e dicembre, i Treasuries a 10 anni hanno visto il loro prezzo aumentare in media del 10% e i bond europei di pari durata hanno avuto una performance persino superiore. Il mercato sembra stare prezzando tagli ai tassi delle banche centrali sempre più vicini: in Europa, addirittura, la curva dei rendimenti rivela che un taglio da 25 punti base è già prezzato per marzo. Alcuni analisti, tra cui UBS, ritengono che questa previsione sia eccessivamente ottimista e che sia più probabile un taglio dei tassi ad aprile. Ma malgrado le autorevoli previsioni di UBS e di una manciata di altri analisti, complessivamente il mercato continua ad andare nella direzione opposta.

Negli Stati Uniti la curva dei rendimenti mostra un atteggiamento più prudente: attualmente il prezzo dei bond governativi implica una previsione del 90% di un taglio ai tassi a maggio. Questo è il risultato degli ultimi dati sull’inflazione pubblicati negli USA e in UE, che mostrano come il tasso di inflazione sia fortemente in calo: malgrado le attese degli analisti fossero per un calo piuttosto importante della pressione sui prezzi, le loro previsioni sono state battute da un dato effettivo ancora più basso. Presto le Fed e la BCE potranno dichiarare guerra vinta contro l’inflazione e muoversi verso un nuovo capitolo fatto di tassi di interesse in discesa.

La volata dei bond non si ferma con il Santa Rally

In Europa calano i rendimenti e gli spread

In questo momento, il rendimento dei BTP a 10 anni è il più basso da agosto 2022 a questa parte. Nel frattempo si sta chiudendo velocemente anche lo spread tra i bond italiani e quelli tedeschi, che è tornato sui livelli di maggio. Considerando che il rischio paese è aumentato dopo il Decreto anticipi, che ha segnato un aumento del rapporto deficit/PIL italiano, questo indica quanto effettivamente i mercati stiano guardando ai tassi più che a ogni altra cosa. Il fatto è confermato dal calo degli spread anche su altri mercati obbligazionari: sui corporate bonds, ad esempio, si stanno toccando gli spread più bassi del 2023 tra il rendimento dei bond ad alto rischio e quelli più sicuri.

Vishnu Varathan di Mizuho Bank ha confermato tutto questo in un recente commento sui mercati, facendo evidenziare come il rally dei bond in questi due mesi abbia aumentato i rendimenti complessivi per gli obbligazionisti e abbia partecipato molto alle performance positive che i fondi hanno ottenuto quest’anno. Un rally che non ha comunque trascurato anche i mercati azionari, dove il rally attualmente in corso ha portato i principali indici europei verso i massimi da due anni a questa parte. Ora ci si aspetta che la BCE possa dare ulteriore slancio alle obbligazioni nel caso in cui, durante i suoi prossimi interventi in pubblico, Christine Lagarde e i suoi forniscano delle indicazioni più chiare su quando si potrebbe cominciare a tagliare i tassi d’interesse.

Grafico dello spread BTP-Bund

Previsti tagli più aggressivi per la BCE

Le previsioni sul mercato obbligazionario europeo e quello statunitense non sono diverse soltanto in termini del mese in cui ci si aspetta che le rispettive banche centrali comincino a tagliare i tassi. Una differenza forse ancora più importante riguarda l’entità di questi tagli. La Federal Reserve ha già fatto intendere che la sua previsione attuale è di voler tagliare i tassi di 75 punti base nel corso dell’anno che sta per aprirsi. Considerando che i tassi attuali sono al 5,50%, questo significherebbe finire l’anno con un tasso del 4,75%.

In Europa, invece, i tassi attuali sono al 4% e i mercati stanno addirittura prezzando tagli per 175 punti base nel corso del 2023. Sembra che tutti si aspettino tassi d’interesse significativamente più bassi in Europa rispetto agli Stati Uniti, principalmente per il diverso andamento dell’economia.

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