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Brasile, banca centrale entusiasta del calo dell’inflazione

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Il tasso di inflazione in Brasile, secondo gli ultimi dati, è sceso al 4,65% annuo. Si tratta di una vittoria per l’economia brasiliana, che come molte altre sta ancora facendo i conti con l’inflazione generata dagli stimoli economici utilizzati per fronteggiare la pandemia. Il governatore della banca centrale brasiliana, Roberto Campos Neto, ha espresso parole di entusiasmo per questo risultato. Si tratta del tasso di interesse più basso registrato in Brasile nell’ultimo anno, battendo anche le attese degli analisti. Il real brasiliano ha subito preso forza nel mercato Forex, rivalutandosi contro il dollaro e le altre principali valute.

Per quanto il tasso di inflazione sia già in netto calo, il governatore della banca centrale ha invitato i mercati alla calma. I mercati azionari hanno già registrato un rally rialzista in risposta alla notizia, come se gli investitori si stessero preparando in anticipo a un possibile taglio dei tassi entro fine anno. Al momento, però, Campos Neto ha scartato questa ipotesi sottolineando che la pressione sui prezzi generata dalla domanda di prodotti e servizi rimane alta. Questo è indirettamente un segnale positivo riguardo alla crescita del PIL.

Per quanto il tasso di inflazione sia in netto calo, i dati della banca centrale brasiliana mostrano che lo si deve soprattutto al calo dei prezzi degli immobili

Il governo non entusiasta della politica monetaria

Per ottenere questo risultato legato all’inflazione, la banca centrale brasiliana ha dovuto prendere misure piuttosto drastiche. Al momento i tassi di interesse sono al 13,75%, al loro massimo da sei anni a questa parte. Inoltre sono rimasti a questo livello da settembre, eppure non sembra che questo abbia causato ripercussioni né al settore bancario né alla crescita economica. Il governo Lula, però, non ha supportato questo tipo di politica monetaria nel corso dei mesi. Lula è stato critico per via degli effetti dei tassi sull’economia, che limitano la quantità di posti di lavoro generati dalle imprese.

Malgrado le critiche del governo, l’indice dei prezzi al consumo ha appena toccato il suo punto più basso da gennaio 2021 a questa parte. Volendo fare dei confronti con gli Stati Uniti e con l’Europa, la banca centrale brasiliana è riuscita ad abbassare l’inflazione ancora prima delle sue controparti occidentali. Bisogna tuttavia notare che non è tutto oro quello che luccica; per quanto il calo dell’inflazione sia rapido e netto, bisogna anche guardare alle diverse componenti del paniere per riuscire a comprendere le dinamiche economiche.

Nel report appena pubblicato, riferito al mese di marzo, tutti i principali ingredienti del paniere dell’inflazione hanno registrato un aumento dei prezzi. L’unica categoria ad aver subito una riduzione dei prezzi al consumo sono gli immobili, un segnale poco incoraggiante per il Brasile: se l’inflazione persiste nell’economia ma i prezzi delle case calano, per i consumatori significa ritrovarsi ristretti tra un calo del proprio patrimonio -quantomeno per chi ha una casa di proprietà- e un aumento generalizzato del costo della vita.

Il grafico mostra l’andamento dell’inflazione in Brasile nel corso dell’ultimo anno

Gli investitori attendono la manovra finanziaria

L’economia brasiliana sta aspettando un altro avvenimento importante, cioè la pubblicazione della manovra finanziaria governativa che riguarda la spesa pubblica e i relativi limiti. Attualmente è in vigore un set di regolamentazioni introdotte dal governo Bolsonaro nel 2016, che fissò una serie di paletti legati alla spesa pubblica. In seguito, però, per cercare di vincere la rielezione, lo stesso governo Bolsonaro ha oltrepassato i suoi limiti di spesa per cercare di attirare il favore dell’opinione pubblica. Ora bisogna fare i conti con un indebitamento crescente, che il governo Lula ha deciso di prendere sul serio.

Al momento si sa ancora molto poco sulle intenzioni del governo in questo senso. Soltanto il Vice Presidente Geraldo Alckmin si è espresso in merito, in modo vago: stando alle sue dichiarazioni, ci saranno tre pilastri centrali per questa nuova manovra. Il primo sarà quello di controllare la curva del debito, il secondo quello di assicurarsi un surplus di materie prime, il terzo quello di controllare la spesa pubblica. I dettagli si conosceranno quando la nuova regolamentazione, nelle prossime settimane, verrà discussa dal Parlamento.

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