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Brookfield prepara $15 miliardi per l’acciaio verde

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Brookfield Asset Management ha annunciato la sua intenzione di raccogliere circa 15 miliardi di dollari per finanziare progetti di decarbonizzazione nell’industria siderurgica, utilizzando l’idrogeno verde.

La società ha recentemente lanciato il Brookfield Global Transition Fund II, che investirà in tecnologie di produzione di energia pulita come l’idrogeno verde ottenuto tramite idrolisi alimentata da fonti rinnovabili come il vento e il sole, e la cattura del carbonio. Inoltre, il fondo investirà in tecnologie consolidate come l’eolico e il solare, nonché le batterie.

Natalie Adomait, la partner amministrativa di Brookfield per l’energia rinnovabile e la transizione, ha spiegato che l’azienda cerca investimenti in attività reali che generino flussi di cassa forti e visibili. Ha aggiunto che la produzione di idrogeno verde potrebbe soddisfare tali requisiti e rappresentare una possibilità di collaborazione con le aziende siderurgiche per costruire elettrolizzatori di idrogeno.

L’azienda vuole investire sulla decarbonizzazione dell’industria siderurgica.

L’innovativo ma costoso idrogeno verde

L’idrogeno verde, ovvero l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, è un tipo di idrogeno che viene prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua utilizzando l’energia rinnovabile come fonte di energia. Durante il processo di elettrolisi, l’energia rinnovabile viene utilizzata per separare le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno, dove l’idrogeno viene poi compresso e immagazzinato per l’uso come combustibile o per la produzione di energia elettrica.

L’idrogeno verde è una risorsa importante poiché non produce emissioni di CO2 o altre sostanze inquinanti durante la sua produzione e utilizzo, rendendolo un’alternativa pulita ai combustibili fossili.

Nonostante l’enorme potenziale dell’idrogeno verde come fonte di energia pulita e rinnovabile, la sua produzione è ancora costosa e richiede tecnologie avanzate. Inoltre, l’infrastruttura per il trasporto e lo stoccaggio di idrogeno verde è ancora limitata, il che rende difficile la sua distribuzione su larga scala.

L’idrogeno consente di produrre acciaio con zero emissioni ma al momento risulta molto più costoso dei metodi tradizionali.

L’occasione per Brookfield

Le alternative più avanzate per ridurre le emissioni di gas serra nell’industria siderurgica utilizzano l’idrogeno come combustibile. Tuttavia, queste soluzioni richiedono investimenti notevoli e sono ancora in fase di sperimentazione su scala industriale. Questo offre l’opportunità a investitori con risorse significative e competenze appropriate di entrare in questo mercato, ha dichiarato Adomait.

L’uso dell’idrogeno permetterebbe ai produttori di acciaio di avere un prodotto più competitivo sul mercato, mantenendo al contempo un basso impatto ambientale. Un vantaggio ulteriore sarebbe quello di evitare di dover investire capitali significativi per l’acquisto di impianti e attrezzature specifiche.

Brookfield, una società che gestisce circa 800 miliardi di dollari di asset in infrastrutture, private equity e immobili, sta valutando la possibilità di catturare, immagazzinare e utilizzare le emissioni di CO2 generate dagli altoforni, i quali rappresentano attualmente circa il 70% della produzione di acciaio a livello mondiale.

Inoltre, negli ultimi anni Brookfield ha sviluppato una notevole esperienza nel campo delle energie rinnovabili e della transizione energetica sotto la guida di Mark Carney, l’ex governatore della Banca del Canada. A marzo di quest’anno, Brookfield ha guidato un consorzio che ha acquistato la società australiana di servizi pubblici Origin Energy Ltd. e ha pianificato di investire 13,3 miliardi di dollari americani nei prossimi dieci anni per sviluppare la generazione di energia pulita.

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