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Case più green: startup svedese investe €400 mln in Italia

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Aira Group, società svedese lanciata lo scorso anno con grandi investimenti anche da parte della famiglia Agnelli, ha deciso di entrare sul mercato italiano. E ha intenzione di farlo in grande stile: la startup prevede investimenti per 3-400 milioni di euro nel corso dei prossimi anni, con l’ambizione di fornire soluzioni per la sostenibilità climatica e l’efficienza termica a un milione di case entro il prossimo decennio. Si attende anche un impatto significativo sull’impiego: l’azienda pianifica 4.000 nuovi posti di lavoro, a partire dalla sua sede locale che sarà stabilita a Milano. Aira vede opportunità anche in Germania e in Gran Bretagna, altri due paesi dove stanno venendo pianificati grandi investimenti.

Aira è una startup focalizzata sulle soluzioni di sostenibilità domestica, a partire dall’energia rinnovabile e soprattutto dalle pompe di calore. Queste sono considerate non soltanto una soluzione più sostenibile, ma anche economicamente più conveniente rispetto alle caldaie tradizionali e ai boiler a gas. Proprio l’elevata penetrazione dei vecchi sistemi di boiler a gas in Italia, a fronte di una bassa penetrazione delle pompe di calore, è stata una delle ragioni principali che hanno convinto Aira a fare il suo grande investimento in Italia. Già entro la fine del 2023 dovrebbero essere attive le prime operazioni, ma sarà soprattutto durante il 2024 che la società comincerà il suo vero e proprio piano di espansione sul territorio.

Dalla produzione di energia all’efficienza termica

Durante il suo evento di lancio a Milano, il CEO di Aira ha sottolineato che in questo momento soltanto il 6% delle case in Italia ha una pompa di calore. Ha descritto la missione della sua impresa come l’accelerazione di una “transizione di cui c’è molto bisogno”, soprattutto riferendosi al fatto che attualmente in Italia si consumano grandi quantità di gas naturale per alimentare i boiler. Anche se i boiler sono decisamente meno costosi di una pompa di calore nel momento in cui li si acquista, nel corso della loro vita tendono a consumare decisamente più. In 4-5 anni, una famiglia media arriva solitamente al punto in cui l’installazione di una pompa di calore comincia a generare risparmi rispetto a un boiler.

Oltre alle pompe di calore, Aira si occupa anche di accumulatori e pannelli fotovoltaici. Dato il grande irraggiamento solare che tocca gran parte della Penisola, anche in questo caso la società vede un’opportunità importante nel nostro mercato nazionale. Combinando i pannelli con un accumulatore è possibile conservare l’energia prodotta in eccesso nei momenti in cui ne si consuma meno, ad esempio perché si lavora fuori casa, per poi utilizzarla nei momenti in cui è più necessaria e i pannelli ne producono di meno.

L’investimento della famiglia Agnelli

Aira è stato il risultato di un investimento congiunto da parte di grandi fondi d’investimento, tra cui Lingotto Investment Management. Si tratta di uno dei family office che fanno capo a Exor, la holding del gruppo Agnelli che gestisce gli investimenti di famiglia. Impossibile non pensare che ci sia un collegamento tra l’investimento e la decisione di entrare sul mercato italiano. In ogni caso, è evidente che l’Italia offra delle prospettive interessanti: gran parte delle nostre case sono state costruite il secolo scorso durante il boom del mercato immobiliare, ben prima che si parlasse di pannelli fotovoltaici e di transizione climatica.

Uno dei vantaggi importanti offerti dal mercato italiano è che l’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di case di proprietà. Gran parte della decisione di fare un investimento come i pannelli fotovoltaici o una pompa di calore si basa sul risparmio generato nel corso degli anni, che ha poco senso per chi intende esclusivamente affittare una casa per poco tempo. Al contrario, nel momento in cui si possiede una casa di proprietà si tende a guardare di più alle prospettive di lungo termine e agli investimenti che possano anche fare aumentare il valore dell’immobile.

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