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Cina intensifica battaglia economica con USA sui microchip
La battaglia economica tra Cina e Stati Uniti aggiunge un nuovo tassello al suo quadro già intricato. Il governo cinese ha fatto sapere che verrà aperta un’investigazione sui prodotti Micron, società americana produttrice di semiconduttori. Si tratta, nello specifico, di un’azienda specializzata nella produzione di schede di memoria RAM con un particolare focus nei prodotti destinati all’industria dei server. Micron si aggiunge a TikTok, Huawei e Taiwan Semiconductor nell’ormai consolidata lotta di potere che vede tecnologia, economia e influenza intrecciarsi nei rapporti tra USA e Cina.
La motivazione ufficiale di Pechino è che i prodotti Micron rappresenterebbero una minaccia alla sicurezza nazionale. L’architettura di questi semiconduttori sarebbe costruita in modo tale da poter permettere alla società di impadronirsi di dati sensibili; la stessa spiegazione è stata fornita dagli Stati Uniti nei casi relativi a Huawei e TikTok. Ora la Cina risponde nello stesso modo, con le due nazioni che continuano a scambiarsi colpi in ambito tech.
Il caso Micron: Huawei alla rovescia
Quando Donald Trump decise di limitare -se non quasi eliminare- le vendite di Huawei negli Stati Uniti, lo fece adducendo la motivazione di sicurezza nazionale. Secondo il governo americano, il Partito Comunista Cinese avrebbe esercitato un’influenza eccessiva sulla società e avrebbe avuto la facoltà di accedere ai dati sensibili degli utenti se lo avesse voluto. Questo è esattamente quello che sta succedendo nel caso di Micron, ma a parti inverse: questa volta è il governo cinese che accusa la società americana.
I profitti di Huawei sono calati quasi del 70% da quando il governo americano prese questa decisione. Ora la Cina vede anche la possibilità di perdere controllo su TikTok, dal momento che l’amministrazione Biden preme sempre di più affinché l’app venga venduta a una società americana. Il governo cinese cerca di rispondere bersagliando il mondo dei semiconduttori, in cui il gioco di sfere di influenza è ancora più ampio e tocca anche la questione di Taiwan.
Al momento, in ogni caso, Micron può continuare a vendere ai suoi clienti cinesi. Fino a che l’investigazione non avrà avuto termine e non sarà chiaro se i suoi prodotti siano davvero a rischio di falle sulla sicurezza dei dati, la società ha il via libera per operare in Cina. Sembra, però, che la politica conti più dell’informatica in questo tira e molla tra Washington e Pechino.
Su Micron Technology
Micron Technology è un’azienda statunitense di semiconduttori, fondata nel 1978, che produce memorie e tecnologie di archiviazione dati. Il suo quartier generale si trova a Boise, in Idaho, ma i clienti si trovano in tutto il mondo così come i centri di ricerca e sviluppo.
Nel corso degli anni, Micron Technology si è evoluta in una società leader nel settore delle memorie di archiviazione, con applicazioni per i suoi prodotti che vanno dall’elettronica di consumo fino all’industria automotive e ai macchinari industriali. La società è stata una delle prime ad offrire memorie flash NAND, ora uno standard per la maggior parte dei dispositivi mobili.
Il business di Micron Technology si concentra principalmente sulla produzione e vendita di memorie DRAM e NAND. Le memorie DRAM sono utilizzate principalmente nei computer desktop e nei server, mentre le memorie NAND sono utilizzate soprattutto in cellulari e tablet. Micron è uno dei principali fornitori di memoria per molte aziende tech: tra i clienti famosi ricordiamo Apple, HP, Dell, Lenovo e Cisco. La società è anche attiva nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie di memoria, inclusi i chip di memoria 3D.
Negli ultimi anni, il mercato dei semiconduttori è diventato sempre più competitivo, con la crescente concorrenza proveniente da produttori di semiconduttori in Asia. Tuttavia, Micron Technology ha mantenuto la sua posizione di leader nel mercato delle memorie, che ora la Cina sarebbe pronta a sfidare.