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Cina, obiettivo 2023: 650 milioni di tonnellate di cereali

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Il governo cinese ha annunciato un nuovo piano per aumentare la produzione di cereali del Paese e rafforzare la sicurezza alimentare nazionale, in risposta alla crisi globale causata dalla pandemia di Covid-19 e alla situazione instabile delle forniture di fertilizzanti causata dalla guerra della Russia in Ucraina. L’annuncio è stato fatto durante il rapporto del lavoro governativo presentato dal Premier Li Keqiang durante la prima sessione del 14° Congresso Nazionale del Popolo, svoltosi lo scorso weekend a Beijing.

L’obiettivo è di mantenere stabile l’area totale destinata alla coltivazione dei cereali e aumentare la capacità di produzione di cereali di 50 milioni di tonnellate, al fine di mantenere l’output totale sopra i 650 milioni di tonnellate (mantenendolo allo stesso livello dell’anno precedente), essenziali per garantire un’adeguata fornitura e mantenere i prezzi stabili.

La Cina rinnova l’impegno per la sicurezza alimentare: obiettivo 650 milioni di tonnellate di cereali nel 2023

Il programma del governo cinese prevede un rinnovo dell’impegno per la sicurezza alimentare

L’obiettivo di produrre 650 milioni di tonnellate di cereali parrebbe essere stato annunciato sulla base dell’esperienza degli anni precedenti, in modo da soddisfare la domanda interna. Il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che il governo promuoverà la produzione di colture oleaginose e lancerà una nuova iniziativa per aumentare la capacità di produzione di cereali, anche attraverso lo sviluppo di terreni agricoli e il sostegno al settore tecnologico agricolo.

Il premier Li non ha fornito un preciso calendario per raggiungere l’obiettivo di aumentare la capacità di produzione di cereali, ma ha incluso il piano tra le sei priorità del governo cinese per il 2023. Inoltre, le autorità cinesi si sono impegnate a migliorare i piani di contingenza per garantire l’approvvigionamento di forniture agricole a prezzi stabili e ad aumentare lo sviluppo di terreni coltivati ad alta qualità, impianti per l’irrigazione e la conservazione dell’acqua e altre infrastrutture agricole. Non da ultimo, verranno anche promosse l’industria dei semi e la scienza, la tecnologia e le attrezzature agricole.

Nonostante la lunga pandemia di Covid-19, la Cina è riuscita a mantenere una forte resilienza. La raccolta di cereali in Cina, infatti, è stata di 686,55 milioni di tonnellate nel 2022, con un aumento di 3,7 milioni di tonnellate rispetto al 2021. Inoltre, negli ultimi cinque anni il Paese ha mantenuto stabile la coltivazione dei cereali e ne ha aumentato l’area a essa destinata (30,4 milioni di ettari di terreni coltivati ad alta qualità). Secondo i media di stato, infatti, la Cina ha sempre superato i 650 milioni di tonnellate dal 2015.

Negli ultimi cinque anni la Cina ha mantenuto stabile la coltivazione dei cereali, dimostrando una forte resilienza

Una decisione necessaria per la Cina, che tenta di soddisfare la domanda crescente

Il National Development and Reform Commission, il principale organo di pianificazione economica cinese, ha dichiarato in un rapporto presentato al Congresso che si stanno vivendo incertezze per quanto riguarda la produzione stabile di cereali e che i prezzi dei cereali sul mercato internazionale rimangono elevati, il che potrebbe causare effetti a catena sul mercato interno.

Il governo cinese, dunque, ha deciso di rifocalizzare l’attenzione sulla sicurezza alimentare nazionale, dal momento che il Paese si è reso più dipendente dalle importazioni di cereali da fornitori come gli Stati Uniti e il Brasile. Sebbene la Cina sia il maggior produttore di cereali al mondo, l’incertezza nelle forniture di fertilizzanti e le fluttuazioni dei prezzi dei cereali sul mercato internazionale hanno reso necessario un maggiore impegno per garantire la sicurezza alimentare del Paese.

Il nuovo piano di investimenti del Paese, quindi, rappresenta un passo importante per il governo cinese. L’obiettivo per aumentare la capacità di produzione di cereali e garantire la sicurezza alimentare, infatti, è stato accolto positivamente da molti esperti del settore alimentare, che hanno sottolineato l’importanza di una politica agricola sostenibile per garantire la stabilità economica e sociale del Paese.

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