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Cina, tagliati i tassi di interessi sui prestiti di 25 punti base. Come reagiscono i mercati

In Cina, come ampiamente annunciato, sono stati tagliati i tassi sui prestiti di 25 punti base. Vediamo come reagiscono i mercati.

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Come ampiamente previsto e annunciato, la Cina ha deciso di tagliare i tassi di interesse sui prestiti. La decisione segue alcune riduzioni effettuate nel corso del mese di settembre nell’ambito di un pacchetto di misure di stimolo per rilanciare l’economia.

Abbassato di 25 punti base il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), che è passato dal 3,35% al 3,10%, mentre l’LPR a cinque anni è sceso dal 3,85% al 3,6%. L’ultimo taglio dei tassi sui prestiti è avvenuto nel corso del mese di luglio 2024.

Pan Gongsheng, governatore della Banca Popolare Cinese, nel corso di un forum finanziario che si è tenuto la scorsa settimana aveva anticipato che i tassi sui prestiti sarebbero scesi di 20-25 punti il 21 ottobre 2024. Promessa confermata proprio oggi.

Cina, proseguono le misure di stimolo all’economia

In Cina proseguono le misure atte a sostenere l’economia. La Banca Popolare Cinese, lo scorso 24 settembre 2024, ha annunciato dei tagli al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche di 50 punti base e al tasso di riferimento sui pronti contro termine a sette giorni di 20 punti base. In questo modo è stato dato il via libera allo stimolo più aggressivo dai tempi della pandemia, costituito da delle misure per sostenere il settore immobiliare in difficoltà e per rilanciare i consumi.

A settembre, inoltre, è stato ridotto di 30 punti base il tasso sui prestiti a medio termine. Ricordiamo che in Cina la maggior parte dei prestiti nuovi ed in essere si basano sul tasso LPR ad un anno, mentre il tasso a cinque anni impatta direttamente sul prezzo dei mutui.

A partire dalle misure del 24 settembre, l’indice CSI300 ha battuto i record per i movimenti giornalieri ed è salito di oltre il 14% in totale. Lo yuan è sceso dell’1% rispetto al dollaro in quel periodo.

Tuttavia, nelle ultime sedute le azioni hanno oscillato, poiché l’entusiasmo iniziale ha lasciato spazio alle preoccupazioni circa l’entità sufficiente del sostegno politico per rilanciare la crescita.

I dati di venerdì hanno mostrato che la crescita economica della Cina è stata leggermente migliore del previsto nel terzo trimestre, sebbene gli investimenti immobiliari siano scesi di oltre il 10% nei primi nove mesi dell’anno. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale sono aumentate a settembre.

In una conferenza stampa tenutasi venerdì, i funzionari hanno espresso fiducia che l’economia possa raggiungere l’obiettivo di crescita annuale fissato dal governo, pari a circa il 5%, e hanno segnalato un ulteriore taglio al coefficiente di riserva delle banche entro la fine dell’anno.

Chris Weston, responsabile della ricerca presso il broker online australiano Pepperstone, in una nota ha spiegato che quanto influirà un ulteriore allentamento sui mercati azionari di Cina e Hong Kong e sul CNH è oggetto di dibattito, poiché i partecipanti al mercato potrebbero avvertire un senso di stanchezza nei confronti dell’allentamento delle politiche.

Come si muovono i mercati azionari in Asia

La azioni asiatiche, quest’oggi, sono entrate e uscite dal territorio positivo, sotto la pressione della debolezza delle azioni di Hong Kong. Il Bitcoin ha raggiunto il picco degli ultimi tre mesi, mentre le operazioni di Trump continuavano ad aumentare.

L’oro ha raggiunto un altro massimo storico, poiché l’incertezza globale sul conflitto in Medio Oriente e le elezioni presidenziali statunitensi estremamente serrate hanno aumentato l’attrattiva dei lingotti.

L’ottimismo in merito alla serie di misure di stimolo economico annunciate da Pechino a fine settembre si è trasformato in cautela negli ultimi giorni, poiché gli investitori attendono ulteriori dettagli su un maggiore sostegno fiscale da parte dei decisori politici.

Indice blue-chip cinese oscilla tra perdite e guadagni nelle prime contrattazioni, prima di virare decisamente verso l’alto nel pomeriggio asiatico, aiutato da un aumento delle aziende tecnologiche. Il benchmark era più alto dello 0,4%, mentre lo Shanghai Composite Index ha guadagnato lo 0,31%.

L’indice della Borsa di Pechino 50 è balzato del 14%, raggiungendo un livello record, dopo che domenica la borsa ha dichiarato che avrebbe aiutato le piccole e medie imprese tecnologiche con formazione e accesso ai finanziamenti, in modo che potessero quotarsi.

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