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Collassa First Republic Bank, JP Morgan offre acquisizione
Il tentativo di salvare First Republic Bank prima del suo collasso è ormai fallito. La FDIC (Federal Deposit Insurance Corp.), l’ente predisposto alla salvaguardia dei correntisti negli Stati Uniti, si prepara a prendere possesso degli asset e delle operazioni dell’istituto di credito. Con oltre 100 miliardi di dollari di prelievi nel corso di poche settimane, è ormai diventato chiaro a tutti che la banca con sede a San Francisco non avrà abbastanza fondi per proseguire le sue operazioni. In tutto questo, però, alcune grandi firme di Wall Street vedono una possibile opportunità: per questo motivo, JP Morgan e altri nomi importanti hanno già preparato delle offerte per una possibile acquisizione.
La fuga di notizie proveniente da persone vicine ai fatti è avvenuta nel corso di domenica. In mattinata JP Morgan avrebbe inviato un’offerta alla FDIC per valutare l’acquisizione di First Republic Bank, dopodiché sarebbero seguiti dei colloqui in serata per avvicinarsi a una conclusione. Si tratta comunque di colloqui ancora informali, per cui tutte le opzioni rimangono sul tavolo. Inoltre JP Morgan non è l’unica interessata all’acquisizione, per cui si potrebbe persino arrivare a un’asta per decidere chi sarà l’acquirente finale della banca appena fallita.
La FDIC si prepara a prendere le redini
Le normative americane stabiliscono che, nel caso una banca vada incontro a un fallimento, non sia soggetta alle stesse leggi sulla bancarotta a cui sono soggette le altre aziende. In questo caso è previsto che la FDIC prenda possesso degli asset bancari, gestendoli fino a che non vengono liquidati o non vengono acquisiti da un’entità privata per un prezzo ritenuto equo. Il tempo stringe per concludere le operazioni, dal momento che la banca è ormai chiaramente insolvente e incapace di far fronte a ulteriori prelievi senza vendere in forte perdita i suoi asset.
Nel caso di Silicon Valley Bank e Signature Bank, la Federal Reserve ha offerto un salvataggio che ha coperto i correntisti anche oltre i limiti di legge. Una decisione che ha rassicurato i mercati, ma che al tempo stesso ha creato un pericoloso precedente. Ora la soluzione più conveniente per tutti sarebbe un acquisto diretto da parte di un’altra banca: eviterebbe alla FDIC di dover decidere cosa fare con gli asset di First Republic Bank, lasciando l’iniziativa direttamente all’acquirente.
I motivi del tracollo di FRC
First Republic Bank, le cui azioni sono quotate con il ticker FRC, è entrata nell’occhio del ciclone a marzo dopo il fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank. Il motivo è che questa banca, avendo a che fare soprattutto con clienti ad alto patrimonio netto, ha una delle percentuali più alte in assoluto di depositi non coperti dalle garanzie della FDIC. Queste ultime coprono i conti correnti aziendali soltanto fino a 250.000$ e quelli personali soltanto fino a 100.000$.
Quando i correntisti hanno iniziato a temere per la tenuta del sistema bancario, hanno abbandonato la banca in massa. Per far fronte ai prelievi, quest’ultima si è trovata a richiedere prestiti d’emergenza alla Federal Reserve e alle altre principali banche statunitensi. L’indebitamento è però diventato tale da schiacciare la banca, costringendo la FDIC a prenderne il controllo. Ora l’eventualità di un salvataggio da parte di JP Morgan sarebbe ideale per le istituzioni pubbliche quanto per le banche private, garantendo a FRC una piattaforma stabile su cui poter proseguire le operazioni.