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Comincia l’ondata di riacquisti di bond negli USA

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Dopo gli ultimi dati sull’inflazione, le attese per i tassi negli Stati Uniti sono nettamente migliorare. Ora ci si attende che la Federal Reserve possa aumentare i tassi un’ultima volta a luglio, ma che dopo non ci saranno altri scatti dei tassi. Migliorano anche le condizioni del credito, ora che si teme decisamente di meno per la tenuta delle banche regionali e soprattutto per quella dei grandi conglomerati bancari. Il risultato di tutto questo è che le aziende statunitensi hanno già iniziato ad annunciare il riacquisto di bond propri per valori molto importanti: solo nella scorsa settimana, ci sono stati tre annunci di spicco.

Le aziende che si sono finanziate con obbligazioni emesse nel corso dell’ultimo anno hanno dovuto fare i conti con un ambiente di tassi di interesse elevati e in rialzo. Questo ha prodotto dei bond con un rendimento nettamente superiore a quello che veniva offerto gli anni precedenti, ma per le imprese questo significa soltanto dover sostenere una spesa maggiore in interessi. Per questo, richiamare i bond emessi nell’ultimo anno e sostituirli con fonti di finanziamento meno costose è una scelta che fa gola a tante aziende.

Con il miglioramento delle condizioni del credito, aumentano i riacquisti di bond delle aziende americane

Copa, Kinross e Popular aprono le danze

Dopo sei mesi in cui i riacquisti di bond sono stati ai minimi, ora iniziano i segnali di un decollo delle operazioni di questo genere. Le prime società che hanno annunciato movimenti in questa direzione sono Popular Inc, Kinross Gold corporation e Copa Holdings. Tutte insieme, le tre operazioni valgono complessivamente $1.15 miliardi e saranno completate nel corso del prossimo mese:

  • Copa Holdings riacquisterà $350 milioni in obbligazioni convertibili in scadenza nel 2025, che pagavano agli investitori un tasso di interesse del 4,50% oltre alla possibilità di riconvertirli in equity;
  • Kinross riacquisterà $500 milioni di senior bonds nella giornata del 10 agosto. Si tratta della serie di bond in scadenza a luglio 2027, di cui ne rimarranno comunque in circolazione oltre $1.25 miliardi;
  • Popular Inc riacquisterà $300 milioni in obbligazioni che sarebbero scadute già nel 2023, e che pagavano un tasso di interesse del 6.125%.

Le tre operazioni sono già state accompagnate dai relativi comunicati stampa e dai moduli necessari per darne comunicazione alla SEC. Questo significa che si tratta di decisioni già prese e che le operazioni procederanno -salvo grandi sorprese- entro le date previste. Per il momento le tre aziende devono ancora presentare i dati del Q2 ’23; è probabile che le operazioni di riacquisto di obbligazioni aiuteranno a convincere gli azionisti del fatto che il peso degli interessi sui bilanci tenderà a diminuire nel corso del tempo.

Fino a due anni fa, le aziende che ora si finanziano con bond al 6% potevano finanziarsi al 2%

Le condizioni macroeconomiche favoriscono i riacquisti

Per le imprese che hanno bisogno di finanziare le proprie operazioni, un obiettivo importante è sempre quello di riuscire a pagare il minimo possibile in interessi. Con i tassi di interesse elevati degli ultimi mesi, tutte le aziende si sono ritrovate a fare i conti con la necessità di finanziarsi da un lato, ma con il costo elevato delle fonti di finanziamento dall’altra. Mano a mano che le condizioni del credito andranno migliorando, è molto probabile che le società cercheranno di riacquistare i bond emessi durante questo periodo per sostituirli con fonti di finanziamento meno costose.

Chiaramente ci vorrà ancora tempo prima che i tassi di interesse della Federal Reserve comincino a scendere. Dall’altra parte, però, i mercati si basano sulle attese legate ai tassi di interessi e alle altre variabili economiche. Per questo motivo, anche se i tassi di interesse non sono ancora in discesa, dopo i dati sull’inflazione sono calate significativamente le attese per gli aumenti dei tassi della Fed. Lo dimostra anche il fatto che il dollaro abbia perso terreno in modo significativo rispetto all’euro e alle altre principali valute. Per questo motivo, le aziende cominciano ad aspettarsi un cambiamento dell’ambiente dei tassi.

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