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Corea del Sud e Giappone: insieme per la sicurezza regionale

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Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha affermato mercoledì 15 marzo che la crescente cooperazione tra il suo Paese e il Giappone è vitale per affrontare le crescenti minacce della Corea del Nord e proteggere le catene di approvvigionamento globali, invitando entrambi i Paesi a non intralciare le relazioni nella politica interna.

Yoon ha fatto queste dichiarazioni in un’intervista scritta con i media internazionali, in vista della sua partenza per Tokyo giovedì, dove incontrerà il primo ministro giapponese Fumio Kishida, come annunciato da un funzionario sudcoreano. Questa visita di due giorni sarà la prima di un leader sudcoreano in Giappone negli ultimi 12 anni. Per il presidente Yoon questo rappresenterebbe anche il suo primo viaggio da quando è entrato in carica l’anno scorso.

Il viaggio previsto arriva dopo che la Corea del Sud ha annunciato la scorsa settimana che le sue aziende avrebbero risarcito le vittime del lavoro forzato durante il periodo coloniale giapponese dal 1910 al 1945, cercando di risolvere definitivamente una controversia storica amara riguardante appunto il lavoro forzato giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. La stessa disputa ha minato per anni gli sforzi guidati dagli Stati Uniti per presentare un fronte unificato contro la Cina e la Corea del Nord.

Il presidente sudcoreano Yoon si prepara a visitare il Giappone per rafforzare la cooperazione economica e la sicurezza nella regione

Uno sperato nuovo capitolo delle relazioni tra Corea e Giappone

Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale di Yoon, Kim Sung-han, la visita sarà un importante traguardo per il miglioramento delle relazioni tra i due Paesi che è stato promosso dall’amministrazione di Yoon sin dall’inaugurazione.

La visita di Yoon a Tokyo arriva in un momento di tensioni crescenti tra i due Paesi per le questioni storiche e territoriali. Nel corso degli anni, i rapporti tra la Corea del Sud e il Giappone sono stati turbolenti. Secondo i dati di Seoul, circa 780.000 coreani sono stati reclutati per il lavoro forzato dal Giappone durante la sua dominazione coloniale della penisola dal 1910 al 1945. Tale cifra non include le “donne di conforto” coreane costrette alla schiavitù sessuale dall’esercito giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il piano di Yoon, annunciato questo mese, prevede la compensazione delle vittime coreane senza il coinvolgimento diretto di Tokyo. Questa mossa ha indignato alcune vittime che sostengono che questo sia molto lontano dalla loro richiesta di una scusa completa e di una compensazione diretta dalle società giapponesi coinvolte. Inoltre, alcune delle vittime che affermano di essere state costrette a lavorare sotto il dominio coloniale giapponese hanno respinto il piano di compensazione del governo, potenzialmente complicando gli sforzi di Seoul per porre fine alla disputa diplomatica.

Tuttavia, Yoon ha dichiarato che è tempo che i popoli dei due Paesi vadano avanti piuttosto che confrontarsi sul passato, aggiungendo che il Giappone ha espresso profondo rimorso e scuse sentite per la sua passata dominazione coloniale attraverso la posizione dei suoi governi precedenti.

Una collaborazione contro le minacce della Corea del Nord

La decisione della Corea del Sud di porre fine alla disputa sul lavoro forzato è stata accolta con favore dalla comunità internazionale, che ha lodato la mossa come un passo importante per il miglioramento delle relazioni tra i due Paesi. Tuttavia, molti osservatori sono cauti e vedono la visita di Yoon come un test per vedere se i due Paesi possono effettivamente risolvere le loro divergenze.

La cooperazione tra Giappone e Corea del Sud è vitale nella lotta contro le minacce della Corea del Nord e per la protezione delle catene di fornitura globali

Nel frattempo, la visita di Yoon in Giappone sarà anche un’opportunità per discutere altre questioni importanti tra i due Paesi, come la questione nucleare nordcoreana e le questioni commerciali. Si prevede che i due leader discuteranno anche la cooperazione per affrontare la pandemia di COVID-19 e le questioni ambientali.

La visita di Yoon, infatti, arriva anche mentre la Corea del Nord sta aumentando le tensioni nella regione con i suoi test di armi, incluso l’ultimo lancio di due missili balistici a corto raggio nel mare al largo della costa orientale martedì 14 marzo. L’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA ha affermato che i lanci facevano parte di un’esercitazione militare per addestrare le sue truppe a eseguire la loro missione in qualsiasi momento e annientare il nemico, se necessario.

Secondo il presidente sucoreano, quindi, la Corea del Sud non può permettersi di perdere tempo perché le relazioni tra Corea e Giappone rimangono tese e non risolte. Entrambi i Paesi, ha aggiunto, dovrebbero proteggersi dalle relazioni bilaterali che vengono sfruttate per la politica interna.

Con la cooperazione economica che si prevede sia in cima all’agenda durante il suo viaggio, Yoon ha detto che legami più forti tra i due Paesi aiuteranno le catene di approvvigionamento globali e costruiranno relazioni economiche più stabili con la Cina.

D’altra parte, allo stesso modo della Corea del Nord, anche l’Iran sta cercando di espandersi nel settore militare. Recentemente, infatti, il Paese ha siglato un accordo per l’acquisto di aerei da combattimento avanzati Su-35 dalla Russia.

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