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Costi associati al cambiamento climatico sempre più visibili nella quotidianità dei consumatori

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Il cambiamento climatico non è più associato a qualcosa che potenzialmente potrà danneggiare, in futuro, la società in cui viviamo. Già in questo momento è visibile nei prezzi quotidiani quanto grande sia l’impatto del fenomeno, con diverse filiere che si trovano in una situazione senza precedenti. Anche se non è palese notarlo quando si fa la spesa al supermercato o quando si pagano le bollette, già oggi il clima è causa di una serie di fattori evidenti nel caro vita. La situazione pesa tanto sui consumatori quanto sulle imprese: i primi si ritrovano a pagare sempre di più e le seconde corrono rischi sempre più grandi in termini di stabilità della filiera di approvvigionamento.

Nel frattempo anche il mondo della finanza si sta adeguando a questa nuova realtà. Nel corso degli ultimi due anni c’è stato un boom dei catastrophe bonds, le obbligazioni che possono essere utilizzate per ripararsi da rischi legati a eventi meteorologici drastici come alluvioni e terremoti. Chi andrà in vacanza quest’estate potrà altrettanto notare un’inflazione che deriva in parte del modo in cui il clima del nostro Pianeta sta cambiando. E per chi sta comprando casa, il costo delle assicurazioni sta continuando ad aumentare di anno in anno.

Si stima che oggi il potere d’acquisto dei consumatori sarebbe del 30% più alto se il cambiamento climatico non fosse mai accaduto

Dal supermercato fino alle bollette

I prezzi di quasi tutti i generi alimentari sono aumentati nel corso degli ultimi due anni, ma i rincari più forti sono quelli che hanno risentito degli eventi climatici estremi. La drastica siccità in Ghana e in Costa d’Avorio, i due paesi che insieme rappresentano oltre due terzi dell’export mondiale di cacao, ha provocato un aumento esponenziale nel prezzo del cioccolato. In Spagna, il più grande produttore di oliva al mondo, si è verificata altrettanto una siccità estrema che ha portato il prezzo dell’olio d’oliva a raddoppiare nei mercati extra-europei. Anche in Europa gli aumenti sono arrivati a superare, in molte aree, il 50% rispetto ai prezzi pre-pandemia.

Sempre a causa della siccità in Spagna, la cava -lo spumante spagnolo per eccellenza- si trova in crisi. La più grande società del settore, Freixenet, ha dovuto licenziare i dipendenti provvisoriamente e fermare completamente il suo stabilimento perché non ci sono abbastanza uve per poter mandare avanti la produzione. Quest’anno ci si aspetta anche un boom nei prezzi delle bollette, dal momento che l’estate del 2024 si preannuncia essere la seconda più calda degli ultimi 200 anni. Il record per il momento spetta all’estate del 2023, ma i climatologi ritengono che quella in arrivo possa essere ancora più calda. La domanda di energia per l’aria condizionata può lanciare un boom dei rincari nelle bollette.

La produzione di alcuni prodotti, come gli avocado, sembra persino destinata a scomparire entro il 2050

Sempre più difficile assicurare case e imprese

In California, dove negli ultimi tre anni le compagnie assicurative hanno speso oltre $1 miliardo per rimborsare danni causati dal cambiamento climatico, molte compagnie assicurative hanno iniziato a non offrire più le polizze che coprono danni causati da eventi meteorologici estremi. Nel frattempo le società che continuano a offrire queste polizze hanno aumentato a dismisura i prezzi, non soltanto per assicurare gli immobili ma anche per le imprese. In Europa non sono stati collezionati dei dati specifici su questo fenomeno, ma i rincari sono visibili anche nel nostro continente. I costi che quotidianamente si pagano a causa del cambiamento climatico diventano sempre più alti e dimostrano come questo fenomeno abbia un profondo effetto sulla vita di tutti i giorni.

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