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Country Garden paga un bond, chiede il rinvio di altri otto

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Country Garden, il principale sviluppatore immobiliare privato della Cina, è riuscita a evitare un default immediato. La società aveva pagamenti per $22.5 milioni in sospeso, già in ritardo di diverse settimane. Trattandosi di un pagamento di interessi su bond in dollari americani posseduti da investitori esteri, non ci sarebbe stato alcun modo per rinegoziare la data e i termini di pagamento. La società è riuscita a trovare la liquidità per effettuare i pagamenti dovuti, proprio poche ore prima della scadenza. Sembra che Country Garden stia facendo tutto il possibile per prendere tempo, pagando all’ultimo secondo utile i suoi debiti per massimizzare la posizione di liquidità più a lungo possibile. Questa strategia le sta permettendo di rimanere a galla da diverse settimane, ma la situazione rimane critica. Con migliaia di progetti fermi e vari dipendenti che lamentano addirittura di non star ricevendo lo stipendio, la situazione è tutt’altro che rosea.

La capacità dell’azienda di effettuare questi pagamenti cruciali non solo ha evitato ulteriori shock nel mercato finanziario ma ha anche inviato un segnale ai suoi investitori sulla sua determinazione a mantenere la sua reputazione e credibilità. Ma il paesaggio finanziario non è stato senza le sue sfide. L’offerta di Country Garden di estendere la data di rimborso di otto obbligazioni interne del valore di 10,8 miliardi di yuan (circa 1,48 miliardi di dollari) per ulteriori tre anni ha sollevato ulteriori domande sulla sua posizione di liquidità e sul futuro della società. Sembra che le notizie di questo tipo continuino ad arrivare dall’azienda su base quasi giornaliera: proprio pochi giorni fa, nuovamente allo scadere del tempo utile, la società era riuscita a rimandare pagamenti per $540 milioni grazie a un accordo con gli obbligazionisti.

Il debito da $22.5 milioni che la società ha rimborsato è molto piccolo rispetto a quelli che l’azienda dovrà affrontare nei prossimi mesi

34 dei 50 maggiori costruttori cinesi in default

Le cifre parlano da sole: oltre due terzi dei principali sviluppatori del paese hanno subito un default negli ultimi due anni e mezzo. Questa situazione ha determinato la perdita di un impressionante 87% del valore delle obbligazioni denominate in dollari emesse dai costruttori cinesi, cancellando ben $135,5 miliardi di valore da $154,9 miliardi di note in circolazione. Questo scenario ha posto il gigantesco settore immobiliare cinese, che rappresenta circa il 30% dell’output complessivo del paese, sotto gli occhi attenti di analisti e investitori di tutto il mondo. Con la seconda economia più grande del mondo sull’orlo di una potenziale implosione, l’intera comunità finanziaria globale osserva con crescente preoccupazione.

Gary Ng, economista senior di Natixis Asia Pacific, ha sottolineato come il futuro non solo di Country Garden, ma dell’intero settore immobiliare cinese, dipenda dalla capacità del governo di implementare nuove misure di stimolo e di regolamentare con il settore per evitare che si creino nuovi cicli di bolle speculative e relative esplosioni. Sebbene alcuni bond di Country Garden abbiano registrato un leggero aumento del loro valore a seguito delle recenti notizie, molti rimangono a livelli critici, sottolineando l’incertezza che pervade il settore.

Il settore immobiliare cinese ha un ruolo cruciale nell’economia nazionale, rappresentando circa un quarto del PIL. I dati dimostrano che l’attività nel settore dei servizi è cresciuta al ritmo più lento degli ultimi otto mesi, segnale di una ripresa post-pandemia tiepida. Susannah Streeter, analista di Hargreaves Lansdown, ha evidenziato come gli sforzi di stimolo per aumentare i prestiti ipotecari siano un passo nella giusta direzione. Allo stesso tempo, ritiene probabile che servano misure di sostegno molto più ampie per ristabilire la fiducia nel settore e mettere le imprese immobiliari su una base solida.

Il maxi-progetto del nuovo centro finanziario in Malesia è a serio rischio per via di un possibile default di Country Garden

La Malesia rischia di perdere un progetto da $100 miliardi

Le preoccupazioni per lo stato di salute di Country Garden si estendono sempre di più al di fuori della Cina. La Malesia è la nazione più esposta a un eventuale default del colosso immobiliare cinese, considerando che il progetto Forest City dipende da Country Garden.

Forest City è un ambizioso progetto di sviluppo immobiliare situato nello stato di Johor in Malesia, vicino al confine con Singapore. Iniziato nel 2014, è una joint venture tra Country Garden Holdings e la società locale Esplanade Danga 88. Il progetto si estende su quattro isole artificiali, coprendo un’area di 30 km². Il concetto di base dietro Forest City è quello di creare una “città ecologica“: un centro urbano sostenibile in cui la natura e l’urbanizzazione coesistono in armonia. Gli sviluppatori aspirano a fare di Forest City un modello di sviluppo sostenibile, integrando soluzioni verdi in tutti gli aspetti del design e della costruzione. Un esempio è il fatto che gli edifici a Forest City siano progettati per avere giardini verticali, per compensare l’assenza di parchi al suolo a causa della superficie limitata.

Il grande obiettivo di questo progetto è costruire un luogo di lusso, estremamente vicino a Singapore, da cui si possa raggiungere la Città-Stato con un tragitto estremamente breve in traghetto. Questo aprirebbe le porte alla realizzazione di un nuovo centro finanziario in Malesia, una nazione che molti vedono come la prossima Cina. Sul tavolo non c’è dunque solo un progetto da 100 miliardi di dollari, ma anche tutto l’indotto che proverrebbe da una “Singapore bis” a poche centinaia di metri dall’originale. Il governo malese crede molto in questo progetto, e un default da parte di Country Garden sarebbe un duro colpo.

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