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Dollaro USA in rafforzamento dopo i dati sugli immobili

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Nella giornata di martedì, come previsto, sono stati pubblicati alcuni dei principali dati sul mercato immobiliare negli Stati Uniti. Queste rilevazioni sono state al centro degli eventi del calendario economico per la giornata, con il dollaro americano che ha chiuso le contrattazioni in rafforzamento sull’euro visti i dati. Il mercato immobiliare continua a mostrare prezzi in aumento e ritrova anche parte del suo dinamismo, come spesso accade in primavera. Se è vero che questo periodo dell’anno è storicamente favorevole per le compravendite, è anche vero che questi dati non sono soltanto indicativi dell’andamento dei prezzi delle case: inflazione e tassi di interesse centrali sono ancora più al centro dell’attenzione dopo i numeri pubblicati dal US Department of Commerce.

I dati pubblicati sono stati:

  • Permessi di costruzione – 1.43 milioni contro un’attesa di 1.41 milioni;
  • Indice dei prezzi degli immobili – In aumento dello 0.5% su base mensile contro un’attesa del -0.1%;
  • Vendite di immobili nuovi – 683.000 nel mese di marzo contro una previsione di 630.000.

In risposta a queste nuove informazioni, il dollaro ha guadagnato terreno rispetto alle principali valute. Nel caso dell’euro, il cambio si è riportato momentaneamente al di sotto di 1.10.

Il timore è che i prezzi alti degli immobili frenino il calo dell’inflazione

La scarsa offerta spinge i prezzi a rialzo

Si parla da tempo del fatto che i prezzi degli immobili negli Stati Uniti siano eccessivamente alti, non permettendo alle generazioni più giovani di comprare casa e lasciando molti cittadini increduli di fronte ai prezzi al metro quadrato. In parte questo fenomeno è alimentato anche dai piani regolatori americani, che in molte zone permettono esclusivamente la costruzione di case unifamiliari; negli ultimi due anni, il problema è stato ulteriormente peggiorato dalla mancanza di offerta sul mercato.

Durante la pandemia è stato difficile, per i costruttori, riuscire a ottenere le forniture necessarie per completare i propri lavori. In seguito è arrivata l’inflazione che ha spinto molti americani dei ceti sociali più alti a comprare seconde case per proteggere il proprio patrimonio. Quando la Federal Reserve ha deciso di alzare i tassi di interesse, i costruttori hanno risposto riducendo ancora di più i nuovi cantieri per adattarsi alle previsioni di domanda in calo. Il risultato è che, malgrado gli scatti a rialzo dei tassi di interesse, i prezzi continuano a rimanere alti e persino in crescita.

Dopo un inverno di stallo, i prezzi degli immobili negli Stati Uniti sembrano tornati a crescere

Le implicazioni per il Forex

Tutto questo porta anche a fare delle considerazioni sul dollaro americano. I dati legati al mercato immobiliare confluiscono nel paniere dell’inflazione. Se i prezzi delle case non scendono, anche il tasso di inflazione fatica a scendere. Il risultato è che la Federal Reserve potrebbe trovarsi costretta ad allungare ancora la sua serie di rialzi dei tassi, proiettando l’ombra di una recessione su altri settori dell’economia come il comparto manifatturiero e quello bancario.

Anche se è normale che in primavera il mercato immobiliare sia più dinamico che in altri momenti dell’anno, i numeri mostrano chiaramente come i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio abbiano battuto le attese degli analisti. Di conseguenza non sembra irragionevole che il dollaro abbia preso quota rispetto ad altre valute, considerando che in seguito a questi report sul mercato immobiliare è legittimo attendersi che la fine dei rialzi dei tassi non sia ancora vicina come sperato.

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