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Elon Musk vola in Cina a sorpresa: incontro importante per la guida autonoma di Tesla

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Un jet privato Gulfstream connesso a SpaceX e Tesla è atterrato alle 6 del mattino a Pechino. Poco dopo, una delle più grandi agenzie di stampa cinesi ha annunciato che Elon Musk si trova nella capitale: un volo non annunciato in precedenza, che segue probabilmente le discussioni degli ultimi giorni sulla guida autonoma. Tesla si avvicina alla tanto attesa presentazione del suo primo robotaxi, che dovrebbe avvenire ad agosto. Il patron dell’azienda ora è pronto a fare pressione sui regolatori per fare in modo che la guida autonoma venga autorizzata anche in ambito commerciale, considerando che attualmente le regolamentazioni sono sfavorevoli: la guida totalmente autonoma è legale solo in Cina e negli Stati Uniti, ma solo a fini di test e ricerca in ambienti controllati.

Attualmente le auto Tesla vengono già vendute con il pacchetto FSD (Full Self-Driving) negli Stati Uniti, ma non in Cina. Il mese scorso l’azienda aveva indicato che i clienti cinesi avrebbero ricevuto questa possibilità “molto presto”, senza indicare esattamente quando. Xpeng, una delle principali concorrenti di Tesla in Cina, ha già fatto sapere di essere al lavoro sulla stessa soluzione e vorrebbe arrivare ad offrirla ai clienti prima della società americana. In questo momento in cui il mercato cinese dei veicoli elettrici è segnato da una domanda in difficoltà, le società puntano sui servizi aggiuntivi ai clienti per cercare di aumentare i profitti ottenuti dai veicoli venduti.

Elon Musk vede la Cina come un mercato fondamentale per la guida autonoma

Problemi con la sicurezza dei dati

Uno dei problemi principali che Tesla affronta in Cina è legato alle tensioni commerciali tra Washington e Pechino da cui è derivata anche la lotta a TikTok negli Stati Uniti. Entrambi i paesi non vorrebbero che i dati personali dei loro utenti possano finire nei server dell’altro paese. Tesla invece vorrebbe ottenere l’autorizzazione a utilizzare i dati prodotti dai suoi veicoli e importarli negli Stati Uniti, cosa che molto probabilmente farà discutere nel corso dei prossimi giorni. La società di Elon Musk proverà tutto per convincere le autorità cinesi. Oggi è previsto un incontro con Li Qiang, Primo Ministro del governo cinese, che segue la presenza di Tesla in Cina dai tempi in cui la società stava aprendo il suo primo impianto a Shangai.

Sia Elon Musk che Li Qiang vorrebbero che il loro incontro possa essere un esempio di cooperazione economica tra i due paesi, in un momento in cui la Cina ha una forte sovracapacità produttiva ma vede gli Stati Uniti sempre più protezionisti e chiusi verso le importazioni. Fino a questo momento, però, tutti i dati prodotti dalle auto di Tesla in Cina sono stati conservati esclusivamente nei server di Shangai. Non riuscire a importarli negli Stati Uniti significherebbe avere molti meno dati con cui allenare gli algoritmi di AI che aiutano il software a evolvere.

Combinare dati americani e cinesi fornirebbe agli algoritmi Tesla un grande vantaggio competitivo

Segnali positivi dalle autorità cinesi

Una delle più importanti associazioni automobilistiche cinesi, poche ore dopo lo sbarco di Elon Musk a Pechino, ha pubblicato un elenco di auto a guida autonoma che rispettano le regolamentazioni locali. Tra queste 76 auto, ci sono anche la Model 3 e la Model Y. Anche se questo è solo un primo passo più legato alle pubbliche relazioni che alle concessioni ufficiali del governo, mostra come l’ambiente di cooperazione tra Pechino e Tesla rimanga molto positivo. Presto ci si aspetta anche che Musk vada a incontrare il premier indiano Narendra Modi, con cui avrebbe dovuto riunirsi in settimana salvo poi cancellare il viaggio per motivi urgenti legati a Tesla. In un momento in cui la guida autonoma è diventata la nuova frontiera di competizione tra produttori di veicoli elettrici, Musk sta facendo leva su tutta la sua influenza per portare acqua al mulino di Tesla.

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