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Enel, sorpresa positiva per gli obbligazionisti: Moody’s alza l’outlook da “negativo” a “stabile”
Le agenzie di rating e le imprese italiane non hanno esattamente costruito una grande storia d’amore negli ultimi anni, ma oggi è arrivata una sorpresa positiva: Moody’s ha alzato l’outlook sulle obbligazioni Enel, facendolo passare da “negativo” a “stabile”. Anche se questo non equivale a un upgrade nel rating dei bond della società, ha comunque un impatto importante: le probabilità che il rating venga tagliato calano drasticamente dopo la decisione di oggi e questo peserà sicuramente sulla quotazione delle emissioni passate e sul rendimento delle prossime. Per il momento il giudizio sui bond di lungo termine rimane invariato a Baa1, ma è possibile che, continuando a migliorare i dati di bilancio, il management riesca a convincere le agenzie di rating a fare un passo in più.
Questa notizia dovrebbe essere positiva per gli obbligazionisti che possiedono obbligazioni Enel, dal momento che il premio per il rischio legato alle azioni Enel sarà più basso nei mesi a venire. Il risultato dovrebbe essere un calo del rendimento delle obbligazioni nelle prossime emissioni, con conseguente aumento della quotazione di quelle già emesse. Ovviamente la notizia è anche positiva per la stessa Enel, che potrà riconoscere interessi più bassi agli investitori sul debito e risparmiare interessi sul colossale debito da oltre $60 miliardi che la società porta con sé.
Le motivazioni dell’upgrade
Nel comunicato stampa con cui Moody’s ha annunciato l’upgrade si legge che l’agenzia di rating stava monitorando la situazione già da diversi mesi. Prima è stata convinta dai conti consuntivi del 2023 e poi dai risultati del Q1 2024, che dimostrano come Enel abbia nettamente migliorato il suo rapporto tra debito e free cash flow. Contemporaneamente il debito di Enel è aumentato di €500 milioni nei primi mesi del 2024, ma secondo Moody’s questo effetto è meno importante rispetto al miglioramento della redditività dell’azienda. Questo sarebbe dovuto soprattutto al fatto che gli investimenti sono andati verso infrastrutture regolamentate, come la rete di trasporto dell’energia, su cui la società ottiene dei rendimenti prevedibili e costanti.
Moody’s ha premiato Enel anche per la decisione di abbandonare gli investimenti sulla produzione di energia in Perù, da cui ha ricevuto €1,2 miliardi, così come la cessione di diverse reti di distribuzione in Lombardia che avevano una redditività inferiore rispetto alla media degli investimenti della società. Da ultimo, viene evidenziato come gli investimenti sui pannelli fotovoltaici siano una scelta strategica corretta e come Enel sia stata più capace rispetto alle altre utilities europee a passare gli aumenti di costi dovuti all’inflazione sui clienti finali.
Non si esclude un upgrade vero e proprio
Come segnalato dagli analisti dell’agenzia di rating americana, i conti di Enel stanno migliorando significativamente. L’Europa è nel pieno della sua transizione energetica e ha bisogno di forti investimenti, tanto sulla produzione di energia rinnovabile quanto sulla distribuzione dell’energia -soprattutto per far fronte all’aumento della flotta europea di veicoli elettrici-. Considerate tutte queste variabili, Enel si trova nella posizione giusta per un upgrade del rating: questo potrebbe arrivare nel 2026-27, soprattutto nel caso in cui l’azienda riuscisse a portare il rapporto tra free cash flow e il debito di lungo termine intorno al 25-30%. Attualmente Enel produce un FFO annuale intorno al 20% del debito a lungo termine, già in netto miglioramento rispetto al pre-pandemia.