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Eni, nel secondo trimestre 2024 l’utile operativo è a 4,1 miliardi di euro

Eni presenta i dati del secondo trimestre 2024, dal quale emerge un utile operativo da 4,1 miliardi di euro.

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Eni presenta i dati del secondo trimestre 2024, dai quali emergono dei buoni risultati. Il Gruppo ha portato a casa un utile operativo proforma adjusted pari a 4,1 miliardi di euro ed un utile netto adjusted di 1,5 miliardi di euro. Nello stesso periodo il flusso di cassa adjusted prima delle variazioni del capitale circolante è stato pari a 3,9 miliardi di euro, grazie alla robusta gestione industriale sostenuta dall’efficacia operativa, dalla crescita, dai nostri asset di valore e dalla disciplina finanziaria.

Ma entriamo nel dettaglio e analizziamo i numeri presentati da Eni quest’oggi.

Eni, i risultati del secondo trimestre 2024

Nel secondo trimestre 2024, il Gruppo Eni ha conseguito un utile operativo proforma adjusted pari a 4.107 milioni di euro, sostanzialmente in linea nonostante lo sfavorevole confronto con il 2023 del settore GGP che allora registrò un significativo risultato dovuto alle condizioni di mercato particolarmente favorevoli e a proventi una tantum da rinegoziazioni contrattuali, nonché l’ulteriore fase di declino del ciclo della chimica in Europa. La normalizzazione del risultato di GGP (in calo di circa 800 milioni di euro) e la riduzione dei margini di Versalis (con le perdite in aumento di circa 150 milioni di euro) sono stati compensati dal miglioramento della performance di E&P (in aumento del 26% o di circa 700 milioni di euro) grazie all’incremento della produzione (+6%) e ai migliori prezzi di realizzo dell’olio, nonché dall’incremento dei risultati del business della raffinazione (+70 milioni di euro). Nel primo semestre 2024, l’utile operativo proforma adjusted del Gruppo Eni è di 8.223 milioni di euro, in calo del 19% rispetto al primo semestre 2023, per effetto degli stessi trend evidenziati nel commento ai risultati del trimestre.

Nel secondo trimestre 2024, l’utile ante imposte adjusted di 3.418 milioni di euro, in riduzione di 255 milioni di euro (-7%) rispetto al trimestre di confronto, riflette l’incremento degli oneri finanziari per effetto dei minori interessi maturati sui depositi di liquidità.

Nel secondo trimestre 2024, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni di 1.519 milioni di euro ha registrato un calo del 21% rispetto al secondo trimestre 2023. Rispetto alla più contenuta riduzione del 7% conseguita a livello di utile ante imposte, la riduzione dell’utile netto adjusted è stata condizionata dall’incremento del tax rate adjusted di gruppo che si è attestato al 55% (rispetto al 47% del trimestre di confronto) per effetto della maggiore incidenza sul risultato ante imposte consolidato dei paesi esteri in cui opera l’upstream caratterizzati da tax rate significativi, con corrispondente minore contribuzione fiscale degli altri settori operanti in giurisdizioni OCSE con tax rate più contenuti.

Eni, i dati del primo semestre 2024

Nel primo semestre 2024 il Gruppo Eni ha generato un flusso di cassa da attività operativa adjusted pari a 7,8 miliardi di euro, coprendo i fabbisogni per investimenti di 4,1 miliardi di euro. Il flusso di cassa organico FCF di 3,7 miliardi di euro ha consentito di coprire la remunerazione degli Azionisti di 2 miliardi di euro e unitamente ai proventi da cessioni relativi principalmente a Plenitude e Saipem per circa 1 miliardo di euro hanno ridotto l’indebitamento a 12,1 miliardi di euro, dopo l’elevato livello che si era accumulato nel primo trimestre dell’anno per effetto dell’acquisizione di Neptune (2,3 miliardi di euro).

Da evidenziare il leverage tornato su di un andamento discendente a 0,22 al 30 giugno 2024.

Nel secondo trimestre ’24 abbiamo ottenuto risultati superiori alle attese, dimostrando i significativi progressi fatti da Eni in molteplici aspetti della sua strategia e del piano industriale illustrati agli investitori lo scorso marzo. Rispetto ai chiari obiettivi di sviluppo delle nostre linee di business che presentano vantaggi competitivi: la produzione di idrocarburi, la bioraffinazione e la capacità di generazione rinnovabile, abbiamo conseguito in ciascuno una rilevante crescita. Tali progressi ci hanno consentito di ottenere eccellenti risultati finanziari con 1,5 miliardi di euro di profitti netti adjusted. In parallelo alla crescita industriale, stiamo compiendo progressi superiori alle aspettative nelle attività di gestione del portafoglio in termini sia di tempi di esecuzione sia di valore generato. Stiamo migliorando la qualità del portafoglio Upstream, con il recente annuncio della dismissione di attività petrolifere non strategiche in Alaska e il completamento in corso della vendita delle attività onshore in Nigeria, mentre abbiamo definito un accordo per l’aggregazione aziendale tra Ithaca Energy e in nostri asset in UK. Enilive ha annunciato un accordo di esclusiva con il fondo KKR per un ingresso di capitale privato che, in modo simile all’operazione finalizzata nel primo trimestre relativa a Plenitude, concorra a finanziare la crescita e confermi il valore che stiamo creando nei nostri business legati alla transizione.”

Claudio Descalzi, AD di Eni
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