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Erdogan e Zelenskiy, incontro per cereali e difesa

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Il leader turco Erdogan e il premier ucraino Zelenskiy si sono incontrati oggi a Istanbul per discutere di tre argomenti importanti: un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, un aumento della cooperazione sulla difesa e il ritorno del celebre accordo sulle esportazioni di grano e cereali ucraini. Il mercato delle materie prime dipende molto da quest’ultimo punto di conversazione, con Erdogan che rappresenta il principale mediatore tra Mosca e Kiev fin dall’inizio delle ostilità. Il presidente turco ha difeso pubblicamente l’integrità territoriale dell’Ucraina e ha condannato l’invasione russa, ma al tempo stesso continua ad avere dialoghi con Putin e a fare accordi economici con il Cremlino.

Attualmente l’Ucraina si trova in un momento di forte difficoltà per quanto riguarda i finanziamenti dello sforzo bellico al fronte. Il pacchetto di aiuti militari dagli Stati Uniti continua a rimanere intrappolato delle dinamiche del parlamento statunitense, per cui ogni fonte di valuta estera è importante. Storicamente il settore dei cereali è stato quello che ha permesso all’Ucraina di avere una fonte stabile di dollari americani, ma la fine dell’accordo con la Russia sulle esportazioni di cereali ha danneggiato duramente questa capacità di export. Da quando Putin ha annunciato il ritiro della Russia dall’accordo sul transito di cereali nel mar Nero, l’Ucraina ha cercato di costruire un proprio corridoio che dal porto di Odessa arriva alle acque territoriali rumene. Ancora oggi, però, rimane difficile garantire il passaggio delle navi cargo.

L’accordo è stato interrotto l’estate scorsa

Si torna a parlare di accordo sui cereali

La visita di Zelenskiy punta a riportare Putin al tavolo delle negoziazioni per quanto riguarda il Black Sea Grain Deal, l’accordo secondo il quale la Russia non avrebbe attaccato le navi cargo dirette dal porto di Odessa verso il resto del mar Nero. In cambio le Nazioni Unite avrebbero protetto l’export russo e favorito le esportazioni di cereali russi a prescindere dalle sanzioni internazionali, cosa che poi non si è verificata causando l’addio di Mosca all’accordo precedente. Già nelle scorse settimane Erdogan ha parlato della possibilità di ritornare a un accordo di questo tipo, potenzialmente con delle clausole diverse che possano segnare un compromesso efficace tra gli interessi di entrambi i paesi.

La Russia è il primo esportatore mondiale di grano e l’Ucraina si colloca al terzo posto, per cui sono due paesi da cui dipende la supply chain globale di questo mercato. Ritornare a un accordo non sarebbe favorevole solo per gli agricoltori interessati a esportare i loro prodotti, ma anche per le tantissime nazioni africane che fanno affidamento alle importazioni di grano dall’Est Europa per continuare a sfamare la propria popolazione. Bisogna tenere in considerazione che anche molti aiuti umanitari inviati a questi paesi dalle Nazioni Unite e dalle ONG provengono proprio da Russia e Ucraina.

L’Ucraina sta riuscendo a esportare sempre più cereali attraverso il canale di mare difeso dalle stesse forze ucraine

Dialoghi anche su pace e su scambio di ostaggi

Zelenskiy ha iniziato la sua visita in Turchia da un cantiere navale, per osservare lo stato di avanzamento dei lavori su due navi militari che l’Ucraina ha ordinato alla Turchia. Questo rende molto chiaro che, insieme ai cereali, l’interesse di questa visita a Istanbul è basato principalmente sulla guerra che sta consumando l’Ucraina. Il presidente ucraino chiede a Erdogan di intermediare un nuovo scambio di ostaggi e Erdogan vorrebbe addirittura pensare a un accordo di pace, anche se in questo momento sembra molto difficile che le vedute ucraine e quelle russe possano incontrarsi sugli accordi. Più realistica la possibilità di riuscire a concordare un cessate il fuoco, anche se persino in questo caso sembra difficile trovare un accordo tra Kiev e Mosca.

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