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Gas naturale, contratto record Cina-Qatar farà male all’UE
Cina e Qatar hanno siglato un accordo record legato al gas naturale: Doha fornirà a Pechino almeno 3 milioni di tonnellate di gas naturale. L’accordo è stato stipulato tra la società energetica nazionale del Qatar e la cinese Sinopec. Oltre alla quantità di forniture negoziate, quello che sorprende è la durata record del contratto: ben 27 anni. In questo modo la Cina, che storicamente ha importato grandi quantità di gas naturale per far fronte alla domanda di energia del suo vasto settore industriale, si assicura una quantità importante delle forniture necessarie. Ma soprattutto lo fa in un mercato, quello del Qatar, che è stato cruciale per l’Europa da quando è scoppiata la guerra in Ucraina.
Il Qatar non è soltanto uno dei paesi che producono più gas naturale al mondo. È anche uno di quelli attrezzati meglio a livello di infrastrutture, con grandi impianti di liquefazione che possono trasformare il gas in GNL. Questo può poi essere facilmente trasportato verso i porti di tutto il mondo, essenzialmente trasformando il Qatar in un hub centrale per le forniture tanto verso l’Asia quanto verso l’Unione Europea. Quest’anno, la rapida e risoluta azione dei governi europei ha fatto in modo che i depositi fossero pieni già in estate, evitando una crisi delle forniture come quella dello scorso anno. Ma la Cina ora teme che questo possa sottrarre vitali risorse all’economia nazionale, e ha prontamente risposto con uno dei maggiori contratti di fornitura nella storia del gas naturale.
Si punta al deposito più grande al mondo
Il Qatar non è soltanto uno dei principali esportatori mondiali di gas naturale, ma sta anche rinsaldando questa posizione con un grande progetto di espansione. Si chiama North Field e il cantiere è iniziato il mese scorso, permettendo alla società nazionale QatarEnergy di mettere le mani su quello che dovrebbe essere il bacino di gas naturale più grande al mondo. Con l’accordo siglato a Shangai, Sinopec si è assicurata una quota di forniture e persino una quota di partecipazione del 5% direttamente all’interno del progetto di espansione. Solo questo 5% dovrebbe essere sufficiente, una volta che il progetto di espansione sarà completato, per garantire 6 milioni di tonnellate di gas naturale all’anno al colosso energetico cinese.
Ci vorranno almeno due anni prima che North Field veda il completamento della prima parte del progetto di espansione, che si estende sotto il mare del golfo della Penisola Araba fino al territorio iraniano. È già stata pianificata anche una seconda espansione, North Field South, che dovrebbe poi ufficialmente arrivare a consacrare questo progetto di estrazione di gas come il più grande e il più produttivo del mondo. Curiosamente, il precedente accordo di fornitura più lungo della storia era un altro contratto tra Qatar e Cina, siglato nel 2022, ma per “sole” 4 milioni di tonnellate di forniture ogni anno.
I paesi europei devono fare i conti con la novità
Cina, Giappone e Corea del Sud sono stati storicamente i principali mercati di sbocco per il gas naturale proveniente dal Qatar. Le tre economie più grandi dell’Asia hanno aumentato il proprio peso specifico in Medio Oriente nel corso della loro espansione, mentre l’Unione Europea ha sempre ottenuto i suoi principali rifornimenti da Russia, Norvegia e Nord Africa. Ora che la Russia non è più un’opzione, o quantomeno i paesi europei vorrebbero affrancarsene il più possibile, il Qatar è la scelta più prossima e logica per andare alla ricerca di forniture di gas naturale liquefatto.
Il Qatar è ora al centro di una disputa di interessi, che vede i paesi europei da una parte e quelli asiatici dall’altra. Finché i progetti North Field e North Field South non saranno pronti, la competizione per le forniture qatariote sarà forte e presumibilmente significherà prezzi elevati per tutti gli importatori. Sarà ora da valutare la risposta dei paesi europei a questa nuova mossa strategica di Sinopec.