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Gas, prezzo ai massimi del 2024. C’è da temere una nuova crisi energetica?
Il prezzo del gas è andato ai massimi del 2024. Torna lo spauracchio della crisi energetica, anche se molti osservatori la ritengono completamente superata.
Questa mattina il prezzo del gas è stato poco mosso. Le quotazioni ad Amsterdam hanno registrato una leggera flessione dello 0,1% a 38,4 euro al megawattora. I riflettori erano puntati su questa materia prima dopo che la chiusura ai massimi da inizio anno è avvenuta nella giornata di ieri, quando le quotazioni del gas hanno registrato un aumento del 4,8% a 38,4 euro al megawattora, dopo aver toccato un massimo di giornata a 38,6 euro.
Quanto è accaduto nel corso della giornata di ieri ha dato il via ad una serie di preoccupazioni: si teme, infatti, che possa tornare una crisi energetica. Ma vediamo cosa sta accadendo.
Prezzo del gas, torna l’incubo della crisi energetica
L’Europa è ancora troppo vulnerabile agli shock esterni e agli eventi geopolitici, che vanno ad impattare immediatamente sulla sua sicurezza energetica. Il future sul gas naturale di Amsterdam sono cresciuti di oltre il 5% arrivando a quota 38,5 euro tra la giornata di ieri e questa mattina. Hanno sfiorato il massimo degli ultimi otto mesi.
A condizionare il prezzo del gas sono le battaglie che si stanno combattendo nella regione russa di Kursk, nelle vicinanze di un importante hub di trasmissione del gas. A poco sembrano essere servite le rassicurazioni dell’operatore ucraino, che ha sottolineato come il gas naturale abbia continuato a transitare normalmente per l’Ucraina. Alcuni scontri sono stati segnalati nei pressi di Sudzha, una città russa dalla quale il gas confluisce in territorio ucraino.
Nel corso della giornata di mercoledì 7 agosto 2024, Alexei Smirnov, il governatore di Kursk ha confermato che nel corso delle ultime 24 ore, la regione è riuscita a resistere eroicamente agli attacchi mossi dai militari ucraini. Tutti i servizi di emergenza sono stati messi in stato di massima allerta.
Le crescenti tensioni nell’est dell’Europa si vanno ad associare a quelle in Medio Oriente: dal 26 luglio il prezzo del gas naturale in Europa è cresciuto del 20% proprio a causa di queste ultime. Il caldo previsto nel corso delle prossime settimane dovrebbe aumentare: molto probabilmente questo determinerà un aumento della domanda nel settore energetico.
Purtroppo in Europa il prezzo del gas è particolarmente sensibili ad ogni tipo di rischio legato alla catena di approvvigionamento. Soprattutto nei periodi nei quali la concorrenza per il gas naturale liquefatto risulta essere in aumento. Ogni scossone geopolitico impatta direttamente sui prezzi.
Siamo di fronte ad una nuova crisi energetica?
In queste ore il prezzo del gas rimane costantemente sotto la lente di ingrandimento. Secondo molti osservatori, per il momento, una vera crisi energetica sembrerebbe completamente scongiurata.
Sergiy Makogon, ex amministratore delegato di Gas TSO of Ukraine (gestore della rete), ha spiegato che il flusso del gas risulta essere stabile. Non ci sono stati dei cambiamenti. Nel caso in cui l’Ucraina avesse intenzione di chiudere i rubinetti lo potrebbe fare, senza la necessità di conquistare Sudzha.
Patricio Alvarez e Joao Martins, analisti di Bloomberg Intelligence, ritengono che l’aumento del prezzo del gas registrato nella giornata di mercoledì 8 agosto 2024 potrebbe portare a sopravvalutare la minaccia all’offerta, dato che i flussi della materia prima che arrivano attraverso questa rotta coprono unicamente il 3-5% della domanda in Europa. Nel Vecchio Continente, in questo momento, lo stoccaggio è a livelli record.
Sicuramente uno dei punti di forza dell’Europa è proprio lo stoccaggio di gas: le riserve sono sostanzialmente in buone condizioni. I livelli sono superiori all’86% e prosismi all’obiettivo del 90% per il 1° novembre 2024.
Ad ogni modo continua a rimanere l’allerta. Stando ad alcune recenti previsioni il gas naturale TTF dell’Unione europea dovrebbe essere scambiato a 41,59 euro al megawattora entro la fine di questo trimestre.