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Germania e UE: negoziati sul divieto di auto a combustione

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Lunedì 20 marzo il Ministero dei Trasporti tedesco ha dichiarato che la Germania sta facendo progressi nei negoziati con la Commissione Europea sul piano di eliminare i nuovi motori a combustione entro il 2035, senza poter però indicare una data per la conclusione dell’accordo.

Dopo mesi di negoziati, il Parlamento Europeo, la Commissione e gli Stati membri dell’Unione avevano concordato lo scorso anno una legge che avrebbe richiesto alle nuove auto vendute nell’UE dal 2035 di avere emissioni di anidride carbonica pari a zero, rendendo di fatto impossibile la vendita di auto a motore a combustione a partire da quella data.

Tuttavia, la Germania ha dichiarato questo mese la sua opposizione all’ultima ora, affermando che vorrebbe consentire la vendita di nuove auto con motori a combustione interna dopo tale data solo se alimentate da combustibili elettronici.

La Germania e altri membri UE chiedono apertura alla tecnologia per raggiungere la neutralità climatica

L’apertura alla tecnologia neutra al carbonio divide l’UE

La Commissione Europea ha proposto le nuove norme per ridurre l’inquinamento atmosferico dei veicoli venduti nell’Unione Europea e soddisfare l’ambizione di zero inquinamento del Green Deal europeo.

La proposta riguarda non solo le emissioni dallo scarico, ma anche quelle da freni e pneumatici, con l’obiettivo di garantire veicoli più puliti sulle strade e un’aria più salubre. Nel 2035, dunque, tutti i veicoli venduti nell’Unione dovranno avere emissioni di anidride carbonica pari a zero, nonostante nel 2050 si prevede che più della metà dei veicoli pesanti continueranno a emettere inquinanti dallo scarico.

Le nuove norme si pongono l’obiettivo di ridurre tutte queste emissioni per la salute dei cittadini e dell’ambiente e allo stesso tempo di mantenere i veicoli accessibili ai consumatori.

La decisione sembrava presa, ma i piani dell’Europa sono stati messi in attesa. Le notizie sono arrivate all’inizio di marzo, quando l’UE ha ritardato una votazione storica sulla fase-out delle auto a benzina e diesel, in gran parte a causa dell’intervento del governo tedesco.

I Liberali Democratici sono sostenitori entusiasti dei carburanti sintetici a carbonio-neutro, o e-carburanti, e vogliono che i nuovi veicoli a motore a combustione interna che li utilizzano siano esenti dal divieto proposto. Il ministro dei trasporti tedesco, Volker Wissing, infatti, ha argomentato che i carburanti sintetici dovrebbero rimanere una possibilità oltre la scadenza del 2035.

Wissing ha aggiunto che non è solo la Germania a chiedere l’apertura tecnologica; al contrario, sempre più Paesi europei hanno dubbi sulla proposta regolamentare attuale. Inoltre, per essere responsabile, una governance deve anche rispondere alle domande correttamente fino all’ultimo dettaglio, ha affermato.

Anche Italia, Bulgaria e Polonia hanno espresso opposizione al divieto. Ora che la Germania ha messo in discussione la proposta poco prima che venisse ufficialmente approvata, c’è il timore che il dissenso possa portare a un serio ostacolo. Anche il ministro dei trasporti della Repubblica Ceca, Martin Kupka, ha dichiarato che non appoggerà il divieto in tutta Europa se i carburanti sintetici non possono essere utilizzati in futuro. Nello stesso Paese, anche Skoda Auto, la casa automobilistica ceca di proprietà di Volkswagen, si è opposta alla normativa “Euro 7”, affermando che, se l’Unione Europea dovesse approvare tale normativa così come è stata proposta, potrebbero essere a rischio 3.000 posti di lavoro.

Nel frattempo, l’Associazione Europea dei Produttori di Autoveicoli (European Automobile Manufacturers’ Association, ACEA) chiede l’apertura tecnologica. Il presidente dell’ACEA e CEO della Renault, Luca de Meo, ritiene, infatti, che il nemico sia l’energia a base di combustibili fossili, non una tecnologia particolare, aggiungendo che l’elettrificazione di massa è parte della soluzione ma non la panacea.

La votazione è stata ritardata dall’annuncio della Svezia, che attualmente detiene la presidenza del Consiglio dell’UE. Non è stata resa pubblica una nuova data per la votazione e i critici, che vanno dalle organizzazioni ambientaliste ai membri del Parlamento europeo, stanno condannando il governo tedesco.

Organizzazioni ambientaliste e membri del Parlamento europeo stanno criticando il ritardo del bando dei motori a combustione

Una luce in fondo al tunnel?

In una conferenza stampa tenutasi lunedì, il Ministero dei Trasporti tedesco ha dichiarato che vi sono tendenze positive che rappresentano una buona base per ulteriori discussioni. La scorsa settimana, infatti, il Ministero ha suggerito in una lettera alla Commissione di prevedere una categoria separata di veicoli per le auto che utilizzano esclusivamente e-carburanti.

La Commissione ha rifiutato di commentare la lettera, che suggeriva anche ai produttori di automobili di considerare tali veicoli come parte del raggiungimento degli obiettivi di riduzione di CO2.

Tuttavia, tali modifiche sono problematiche dal punto di vista legale, poiché il Parlamento europeo ha approvato le regolamentazioni concordate tra gli Stati membri e la Commissione. Ciò significa che qualsiasi modifica potrebbe essere complicata e richiedere molto tempo.

Un funzionario dell’UE ha affermato che ai Paesi membri è stato comunicato lo scorso novembre che la Commissione avrebbe presentato una proposta per la registrazione delle auto che utilizzano e-carburanti dopo il 2035, ma solo dopo che la legge sulla CO2 per le automobili sarà stata definitivamente adottata.

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