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Giappone supporta ASEAN nella transizione energetica verde

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Il governo giapponese ha promesso il suo sostegno finanziario e tecnologico per aiutare i paesi dell’ASEAN (Association of South-East Asian Nations, Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico) ad accelerare gli sforzi per decarbonizzare le loro economie e combattere il cambiamento climatico.

L’obiettivo del Paese povero di energie è di diventare, al contrario, la prima economia dell’idrogeno al mondo per ridurre la dipendenza dai tradizionali combustibili fossili inquinanti come il carbone e il petrolio, avendo inoltre dichiarato di essere impegnato a raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050.

Il Giappone sostiene l’ASEAN nella lotta al cambiamento climatico con tecnologie e finanziamenti

Il Paese del Sol Levante si propone di diventare la principale economia dell’idrogeno per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili

In quanto presidente del Gruppo dei Sette (G7) quest’anno, il forum intergovernativo composto dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta, il Giappone terrà una riunione ministeriale sul clima, l’energia e l’ambiente nella città di Sapporo dal 15 al 16 aprile di quest’anno. L’incontrò avverrà prima del vertice del G7 a Hiroshima dal 19 al 21 maggio, per promuovere quella che chiama una transizione energetica realistica.

Il ministro dell’industria giapponese, Yasutoshi Nishimura, ha dichiarato alla prima riunione ministeriale della Community Asia Zero Emission (AZEC) che il Giappone farà da guida in quest’ambito, fornendo un generoso supporto finanziario, tecnologico e di risorse personali per aiutare la decarbonizzazione dell’Asia.

Era stato, infatti, lo stesso Paese, guidato dal primo ministro Fumio Kishida, a proporre lo scorso anno la creazione dell’AZEC, la Comunità di Emissioni Zero dell’Asia, con lo scopo di condividere la filosofia della promozione della decarbonizzazione nei paesi asiatici e della cooperazione per spingere avanti la transizione energetica. Alla riunione, a cui hanno partecipato diversi membri dell’ASEAN e l’Australia, Nishimura ha dichiarato che la collaborazione riguarderà anche le energie rinnovabili, il gas naturale, l’idrogeno e l’ammoniaca, tra le altre aree.

Il Giappone si propone di diventare la principale economia per la transizione energetica verde in Asia

Inoltre, secondo quanto riportato alla AZEC in una dichiarazione congiunta, il gruppo ha chiesto il sostegno finanziario per gli investimenti nell’infrastruttura della decarbonizzazione e la creazione di catene di approvvigionamento di energia pulita. Né la nota congiunta né Nishimura hanno fornito un potenziale importo di spesa.

In una conferenza stampa, il ministro dell’industria giapponese ha affermato che molti Paesi hanno espresso il desiderio di supporto dal Giappone e che quest’ultimo abbia quindi intenzione di prendere una forte leadership nel sostenerli in ambito tecnologico e finanziario, anche per quanto riguarda l’investimento dal settore privato e nella formazione delle risorse umane.

Nella stessa occasione ha anche dichiarato che i membri dell’AZEC – Australia, Brunei, Cambogia, Indonesia, Giappone, Laos, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam – potrebbero considerare la creazione di un piano master per l’idrogeno e l’ammoniaca in Asia come prossimo passo, ha aggiunto. Come primo passo concreto, dunque, alcune aziende giapponesi, tra cui Iwatani Corp e Electric Power Development, hanno concordato di creare congiuntamente la prima catena di approvvigionamento di idrogeno del Giappone tra lo stato australiano di Victoria e Kawasaki, una città industrializzata vicino a Tokyo, per promuovere la transizione energetica verso una società più pulita.

Mentre la terra del Sol Levante sta cercando di assumere un ruolo di leadership nella decarbonizzazione dell’Asia, con particolare attenzione all’uso dell’idrogeno verde, dall’altra parte del mondo, in Europa, l’azienda petrolifera spagnola Cepsa ha stretto un accordo con società olandesi per fornire ammoniaca verde a un terminal nel porto di Rotterdam, creando un corridoio tra l’Europa del Nord e del Sud per decarbonizzare le industrie dell’Unione.

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