News

Gli USA puntano sull’etanolo per accelerare sui SAF

Pubblicato

il

Con la fine del COP 28, le nazioni cominciano a fare passi concreti sulle iniziative di cui si è parlato durante la conferenza climatica delle Nazioni Unite. Uno dei punti più importanti dell’accordo firmato dalle quasi 200 nazioni partecipanti è quello sui combustibili fossili, e gli Stati Uniti hanno subito iniziato a lavorare in questa direzione con un nuovo progetto per espandere l’utilizzo dei combustibili sostenibili nel mondo dell’aviazione. Sembra che l’amministrazione Biden sia vicina ad approvare l’utilizzo dell’etanolo come forma di combustibile sostenibile per l’aviazione (SAF), dopo una discussione durata anni. Nello specifico, una discussione che va avanti fin da quando è stato approvato il celebre Inflation Reduction Act che è stato al centro della politica climatica della Casa Bianca.

Non tutti sono d’accordo sul fatto che l’etanolo dovrebbe essere utilizzato come SAF. Ci sono diversi dubbi sulla sostenibilità di sacrificare ettari di terreno coltivabile per dedicarli alla produzione di combustibile, quando le stesse aree coltivabili potrebbero sfamare milioni di persone nel mondo. Per questo c’è anche chi vede un motivo politico dietro a questa decisione, con le elezioni americane che si terranno ormai tra meno di un anno.

Etanolo come SAF: il piano della Casa Bianca

Al momento non esiste una definizione internazionale di cosa possa essere considerato un combustibile sostenibile per l’aviazione. La gran parte di questi sono ottenuti dal recupero di olio esausto, che si tratti di quello per le macchine o di quello utilizzato per cucinare. Ci sono anche delle forme di combustibili sostenibili che provengono da grassi di origine animale, anche in questo caso solitamente di recupero. Queste forme di SAF già riconosciute negli Stati Uniti possono accedere a grandi incentivi messi a disposizione dall’Inflation Reduction Act, mentre ci sono altre forme di combustibili rinnovabili che non vengono considerati sostenibili.

In particolare, i gruppi di ambientalisti sono stati sempre contrati alla possibilità di riconoscere l’etanolo come un SAF autorizzato negli USA. Molti gruppi attenti all’ambiente ritengano che l’impatto ambientale delle colture destinate alla produzione di combustibili sia molto alto, soprattutto in termini di costo opportunità. In un mondo che ha bisogno di fermare la deforestazione e fare un uso più efficiente dei terreni agricoli, utilizzarli per produrre colture da etanolo rischia di essere già di per sé una decisione insostenibile. Ancora di più se si utilizza il mais, una coltura di cui c’è già bisogno per soddisfare la domanda degli allevamenti e dell’industria alimentare umana.

Possibile il motivo politico

C’è chi ritiene che questa improvvisa apertura della Casa Bianca all’uso dell’etanolo come SAF sia in realtà il frutto del desiderio di guadagnare consenso a livello politico. Joe Biden vuole correre per la rielezione e vuole avere possibilità di vittoria, ma sa che per riuscirci è fondamentale riguadagnare il favore degli Stati della Corn Belt. Tutti gli stati della regione centro-ovest degli USA sono grandi produttori di mais, e gli agricoltori sarebbero sicuramente felici di sapere di poter accedere ai lauti incentivi dell’Inflation Reduction Act. Per il momento, la legge prevede che questi incentivi vengano riconosciuti soltanto a chi può dimostrare che il proprio carburante genera almeno il 50% in meno di emissioni inquinanti rispetto al cherosene tradizionale. Non soltanto quando viene bruciato, ma lungo tutta la filiera.

Passare a criteri meno stretti potrebbe permettere di includere anche forme di combustibile di entrare nella famiglia dei SAF, proprio come nel caso dell’etanolo. In ogni caso, almeno per il momento non sembra che Biden voglia riconoscere come SAF tutte le forme di etanolo: la maggior parte degli analisti è concorde nel dire che quasi sicuramente quello prodotto a partire dal mais verrà scartato, per evitare che la produzione venga convogliata eccessivamente verso questo uso e che il prezzo del mais voli alle stelle di conseguenza. La decisione finale si attende già entro la fine dell’anno.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version