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Gli USA rilasciano 1 milione di barili di benzina dalle riserve strategiche per abbassare i prezzi

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L’amministrazione Biden ha deciso di mettere mano alle riserve strategiche di benzina, per lasciare che un milione di barili vengano messi sul mercato con l’obiettivo di aumentare l’offerta. I prezzi ai distributori sono infatti diventati particolarmente alti nel corso delle ultime settimane, malgrado la produzione nazionale sia vicina ai suoi massimi storici. Sembra infatti che la domanda di benzina sia particolarmente alta in questo secondo semestre dell’anno, soprattutto per via della quantità sopra la media storica di famiglie che hanno deciso di fare viaggi in auto. Quasi una famiglia americana su due prevede di fare almeno un viaggio in auto nel corso dell’estate, contribuendo a una domanda senza precedenti di prodotti raffinati del petrolio.

Quello che si teme è anche che la prossima settimana possa arrivare un taglio alla produzione di petrolio da parte del cartello OPEC+. La prossima riunione dei paesi esportatori di petrolio si terrà il 2 giugno ed è molto probabile che Russia e Arabia Saudita siano pronte a sostenere un taglio dei livelli di produzione per spingere a rialzo il prezzo del greggio. Oltre alla scarsa offerta di prodotti raffinati, dunque, presto potrebbe diventare carente anche l’offerta di greggio.

La situazione del mercato delle raffinerie può causare differenze importanti tra l’andamento del petrolio e quello dei prodotti raffinati

Analisti poco convinti dell’efficacia pratica

Secondo l’amministrazione Biden, rilasciare un milione di barili di benzina sul mercato è importante per calmierare i prezzi prima del 4 luglio. Il Memorial Day è uno dei giorni più importanti dell’anno negli Stati Uniti ed è una delle date in cui la domanda di benzina supera di molto la media annua americana. L’esodo dalle città verso le coste, le montagne e le altre località turistiche del paese porta a un boom della domanda di gasolio e benzina, con un conseguente boom dei prezzi. Il 2024, però, è un anno di elezioni presidenziali: con Trump che ha già iniziato a fare campagna sul fatto che i prezzi della benzina siano aumentati durante la presidenza di Biden, il presidente in carica cerca supporto popolare svuotando una parte delle riserve strategiche.

Gli analisti di Wall Street, in ogni caso, non sembrano essere convinti del fatto che la misura riuscirà effettivamente a calmierare i prezzi. Un milione di barili di benzina, infatti, rappresentano appunto 2,65 ore del consumo nazionale americano. Si prevede che l’impatto sia esclusivamente regionale, con il Nord-Est del paese che potrebbe vedere un calo di 0,05$-0,10$ per gallone alla pompa di benzina (meno di 0,02$ al litro). Anche il presidente della AAA, l’associazione degli automobilisti americani, ritiene che si tratti di una mossa più simbolica che pratica.

La benzina è uno dei beni su cui i consumatori fanno più difficoltà ad accettare l’inflazione, anche da una prospettiva politica

Occhi puntati sul meeting dell’OPEC

In questo momento il primo appuntamento importante per comprendere la direzione del prezzo dei combustibili fossili nelle prossime settimane sarà la riunione dell’OPEC. Sembra che i paesi del Golfo e la Russia stiano già lavorando su un accordo per ridurre ulteriormente la produzione di petrolio e sostenere dunque la quotazione del greggio sulle Borse internazionali; c’è anche molta incertezza per la transizione al potere in Iran, con il nuovo presidente che invece sembra intenzionato ad aumentare la produzione di petrolio nazionale fino ad almeno 4 milioni di barili al giorno. Non avendo ancora delle informazioni chiare su quali potrebbero essere le prossime mosse dell’OPEC, il prezzo del WTI sta tornando a muoversi verso gli 80$ al barile e potrebbe superare questa soglia psicologica nel corso della settimana.

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