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Hitachi raccoglie $69 mln con un green bond su blockchain

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Si consolidano sempre di più le tendenze nel mercato dei bond che sono emerse durante l’anno: le obbligazioni green e le obbligazioni su blockchain, due trend che talvolta si uniscono. Questo è il caso di Hitachi, che oggi può celebrare la raccolta di 69 milioni di dollari con una nuova emissione di green bonds digitali. La società ha utilizzato un sistema innovativo per fare in modo che le due caratteristiche dello strumento si rinforzassero l’una con l’altra: attraverso uno smart contract, Hitachi farà in modo che vengano monitorati tutti i parametri della spesa del denaro raccolto per assicurare agli obbligazionisti che i fondi siano investiti in maniera compatibile con i principi ESG.

Si tratta di un’emissione di 20 volte più grande rispetto a quella di JPX arrivata lo scorso anno, che fino a oggi era rimasta la più grande emissione di bond digitali da parte di un emittente giapponese. Hitachi offrirà agli investitori una piattaforma per monitorare in tempo reale la gestione del capitale raccolto e le emissioni che ne derivano. L’obiettivo è quello di utilizzare i fondi per realizzare dei nuovi edifici che serviranno all’espansione del business della società. Le emissioni correlate agli edifici saranno misurate tramite un’apposita strumentazione che riporterà i dati direttamente su blockchain. Attraverso un’interfaccia grafica intuitiva, gli investitori potranno poi accedere a questi dati e verificare che la multinazionale giapponese rispetti quanto promesso in termini di sostenibilità.

In Giappone la nuova frontiera dei bond digitali

Si è parlato molto delle emissioni dei primi bond basati su blockchain ad Amsterdam e poi a Hong Kong, due piazze che hanno voluto fare da pionieri per questo tipo di investimenti. Ma il Giappone, che in questo momento risulta essere una piazza molto appetibile dove emettere obbligazioni grazie ai tassi bassi della banca centrale, vuole arrivare a comandare la posizione tecnologica. C’è stato di recente anche un appoggio del governo, che lavorerà a una nuova regolamentazione per favorire la tokenizzazione dei titoli di debito e l’utilizzo delle stablecoin. Già entro il 2024, ci si aspetta che il governo stesso lanci un sistema nazionale per la gestione dei depositi tramite wallet e una nuova stablecoin ufficiale.

Rimangono comunque ancora alcuni problemi da risolvere, ad esempio quali siano le blockchain considerabili sicure per fare investire le persone su strumenti di questo genere. Nel caso specifico del Giappone esiste anche un secondo problema, legato invece al fatto di avere una tassazione decisamente più alta per i bond basati su blockchain rispetto a quelli tradizionali. In ogni caso, l’Osaka Digital Exchange ha già dichiarato di voler intervenire su questa materia e di voler passare già entro Natale dei nuovi regolamenti per far sì che gli strumenti tokenizzati siano trattati al pari di quelli classici.

Un nuovo modo di sfruttare i bond digitali

Negli ultimi tre anni le emissioni di bond digitali si sono moltiplicate e hanno toccato pressoché qualsiasi angolo del mondo. I vantaggi fino a questo momento sono stati i bassi costi di intermediazione e la possibilità di investire a pari condizioni da qualsiasi parte del globo, ma ci sono stati anche degli ostacoli importanti. Ad esempio è molto difficile coprirsi dal rischio di cambio per gli emittenti, che nella maggior parte dei casi decidono di operare i pagamenti direttamente attraverso sistemi bancari tradizionali.

Hitachi, però, sta portando un’innovazione interessante che giustifica ancora di più la tokenizzazione delle obbligazioni: il fatto di poter monitorare il rispetto di certi parametri, su tutti quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti fatti con i proventi delle emissioni. Attraverso sistemi di interazione tra dati raccolti dall’esterno e blockchain, è possibile offrire una trasparenza che è molto difficile da ottenere con le emissioni tradizionali.

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