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I creatori di Fortnite tornano ad attaccare Apple: non ha rispettato la decisione del tribunale

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La battaglia tra Apple e Epic Games, società fondatrice di Fornite, continua. Epic Games aveva portato Apple in tribunale nel 2020, accusandola di violare le leggi antitrust. L’accusa era legata al fatto che ogni azienda che sviluppa app pubblicate sull’App Store deve utilizzare il processore di pagamenti di Apple per portare a termine le transazioni; il colosso fondato da Steve Jobs trattiene il 30% di tutte le transazioni che avvengono in-app, e al tempo stesso non permette ancora negli Stati Uniti di scaricare app su iPhone o iPad da siti esterni all’App Store. In questo modo ha creato un monopolio dei software per i suoi smartphone e tablet, ricevendo un terzo dei ricavi di tutti i soldi che ogni anno muove l’App Store -circa $85 miliardi-.

La stessa questione è stata posta anche in Europa, dove proprio questa settimana Apple ha dovuto cedere al garante europeo della concorrenza e permettere finalmente agli utenti di scegliere da dove scaricare le loro app. Ora è possibile scaricare direttamente le app dai siti ufficiali degli sviluppatori, e questi ultimi sono anche liberi di offrire altri processori di pagamento; Apple continuerà a trattenere una piccola fee per la tecnologia che mette a disposizione degli sviluppatori, ma nettamente inferiore a quella che è stata pagata fino a questo momento. Anche negli USA il regolatore si era mosso in questo modo, con il giudice Yvonne Gonzalez Rogers che aveva ordinato a Apple di permettere agli sviluppatori di inserire link nelle loro app per pagare attraverso sistemi diversi da quello ufficiale.

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Epic Games non ci sta: Apple non ha rispettato la sentenza

Epic Games era uscita come la vincitrice della battaglia legale contro Apple, ma la società di Cupertino non avrebbe fatto abbastanza per adattarsi all’ingiunzione del giudice. Con questa accusa, Epic Games torna alla carica e parla di “palese violazione“; Apple, dall’altra parte, dichiara di stare operando nel pieno rispetto di quanto ordinato. Stando a quanto dichiarato da Epic Games, Apple starebbe facendo di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a questi nuovi bottoni. Non permette a molte app di far sapere ai loro utenti che hanno altri metodi di pagamento a disposizione, e continua a proibire i pulsanti che portano direttamente verso processori di pagamento di terze parti.

Non soltanto Apple continua a rendere molto difficile l’implementazione di forme di pagamento esterne, ma la società preleva anche il 27% dei pagamenti che vengono effettuati all’interno dello store. Una percentuale che per gli sviluppatori è scomoda, ma che poche aziende delle dimensioni di Epic Games hanno la capacità economica per affrontare in tribunale. Stando a quanto riporta l’accusa, sarebbe evidente che Apple stia continuando a fare tutto il possibile per non permettere agli sviluppatori di dirottare gli utenti delle app verso le forme di pagamento di terze parti.

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Il monopolio dell’App Store trema

Epic Games ha colto la palla al balzo quando l’Unione Europea ha permesso agli utenti di iniziare a scaricare le app per iOS da marketplace di terze parti. Fortnite è stata una delle prime app ad avere il suo marketplace proprietario, ma Apple lo ha bloccato per due giorni prima di fare un passo indietro come richiesto dall’UE. Ormai in Europa la società è stata costretta a fare un passo indietro definitivo, mentre negli Stati Uniti la situazione rimane ancorata a un’ingiunzione che Apple pare non aver rispettato. Ora l’azienda avrà fino al 3 aprile per rispondere all’accusa di Epic Games, ma sembra ormai evidente che i regolatori di ogni parte siano a favore di un mercato più libero per i download delle applicazioni. L’azienda incassa quasi $30 miliardi da questo asset ogni anno, su cui il margine è altissimo grazie al fatto che il lavoro viene svolto principalmente da chi gestisce le app.

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