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Idrogeno verde, Berlino e Londra decidono di collaborare

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Il mercato dell’idrogeno verde in Europa potrebbe vedere la nascita di un importante asse di produzione Berlino-Londra, con le due nazioni che hanno stretto un nuovo accordo nella giornata di martedì. L’accordo prevede di aumentare la cooperazione verso un mercato più grande e più efficiente, che possa offrire due prospettive: quella di abbandonare più velocemente le fonti inquinanti e non rinnovabili di energia, ma anche di aprirsi al mercato redditizio delle esportazioni verso altri paesi europei. Germania e Regno Unito condividono una geografia molto favorevole per la produzione di energia rinnovabile, che le rende le principali indiziate per riuscire a far decollare la produzione di idrogeno verde in Europa.

L’accordo raggiunto martedì, in ogni caso, rimane molto vago: le due nazioni non hanno annunciato investimenti congiunti o iniziative precise. Piuttosto si può dire che abbiano messo le basi per arrivare a un modello comune, cosa che ora richiede accordi bilaterali dal momento che il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea. Il modello sarebbe basato sul mercato dell’energia eolica in UK, che nel corso del tempo si è rivelato estremamente competitivo. Utilizzando lo stesso approccio, ritengono i leader energetici delle due nazioni, sarebbe possibile aumentare significativamente la produzione di idrogeno verde nel corso dei prossimi anni.

UK e Germania ritengono di poter diventare esportatori di idrogeno verde verso altre nazioni UE nel corso dei prossimi anni

L’idrogeno ha il vento in poppa

L’espansione del mercato dell’idrogeno verde sta attirando fortissimi investimenti, soprattutto dal settore pubblico. Con la Francia che recentemente ha dichiarato di aver bisogno di formare 100.000 lavoratori entro il 2030, sembra che nulla possa arrestare la crescita dell’idrogeno. Il problema principale rimane sempre lo stesso: le fonti di energia. Per produrre idrogeno verde bisogna utilizzare energia rinnovabile, ma l’energia rinnovabile è già necessaria nell’immediato per fare fronte alla mancanza di gas russo e alla scarsità di alternative. Germania e Regno Unito ritengono che la soluzione possa essere l’eolico, con entrambe le nazioni che vantano una fortissima produzione di energia eolica.

Nel Regno Unito è soprattutto la Scozia a beneficiare di venti forti e regolari, motivo per cui Londra ritiene che questo sarà l’hub principale per lo sviluppo domestico del settore dell’idrogeno verde. Invece la Germania può contare sul tratto di mare al largo delle coste del Nord del paese, altrettanto segnate da venti regolari e alto potenziale per la produzione di energia fotovoltaica. Combinando il know-how, le tecnologie e soprattutto il potenziale geografico offerto da queste regioni, Londra e Berlino contano sul fatto di poter produrre una quantità importante di idrogeno verde. Così importante che si parla addirittura di esportare la produzione verso altre nazioni UE, meno avanzate nello sviluppo di questo settore.

L’eolico offshore è tra le forme di energia più prevedibili e meno costose, se piazzata in luoghi opportuni

Piani ambiziosi per entrambe le nazioni

L’accordo di martedì, in realtà, è il frutto di una lunga evoluzione dei piani inglesi e tedeschi per lo sviluppo del settore dell’idrogeno. Il Regno Unito ha annunciato nel 2023 di voler raddoppiare la produzione domestica di idrogeno entro il 2030, con almeno la metà della nuova produzione che dovrebbe appunto riguardare l’idrogeno verde. Anche la Germania è impegnata da tempo su questo fronte: di recente il governo ha annunciato di voler finanziare 2.5 GW di impianti per la produzione di idrogeno verde, già entro la fine dell’anno. Si tratterebbe di un investimento da 700 milioni di euro, con l’obiettivo di progredire verso l’obiettivo di raggiungere i 10 GW di produzione entro il 2030.

Entrambe le nazioni hanno deciso di impegnarsi per raggiungere il net zero entro il 2050, e l’idrogeno verde è visto come uno step importante in questa direzione. Per la Germania, però, c’è di più: essendo una delle nazioni europee che era più dipendente dal gas russo per la propria produzione di energia, concentrarsi sull’idrogeno verde significa anche ridurre la dipendenza dalle costose importazioni di gas liquefatto dalla nuova rete di fornitori che la nazione sta costruendo.

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