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Idrogeno verde, TES investe $4 mld in Canada senza incentivi

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TES Canada investirà 4 miliardi di dollari nella realizzazione di un nuovo progetto legato alla produzione di idrogeno verde in Quebec. Si tratterà del primo impianto per produrre idrogeno verde in Canada e, al contrario di quasi tutti i progetti di questo genere che vengono realizzati oggi nel mondo, non prevederà alcun incentivo pubblico. L’azienda si è già assicurata un cliente per il suo idrogeno verde: sarà Energir, che lo utilizzerà per la produzione di gas naturale rinnovabile. Energir ha l’intenzione di produrre 115 milioni di metri cubi di gas naturale rinnovabile entro il 2030, e il 20% di questo dovrebbe essere totalmente coperto dall’idrogeno verde comprato da TES.

François-Philippe Champagne, Ministro dell’Innovazione canadese, ha sottolineato pubblicamente l’importanza di questo progetto. Infatti negli Stati Uniti si sono appena stanziati $7 miliardi del settore pubblico, mentre in Canada attualmente non esistono impianti operanti su scala commerciale. Considerando che la geografia canadese favorisce la produzione di energia rinnovabile, si tratta potenzialmente di uno dei paesi con il maggior potenziale anche per produrre idrogeno verde. Champagne ha proseguito definendo il nuovo piano di TES come il “maggior progetto per la decarbonizzazione del Quebec”.

Una nuova frontiera per la sostenibilità in Canada

Il nuovo impianto di TES verrà realizzato a Shawingan, una piccola città di 50.000 abitanti che sorge a tre ore e mezza di macchina da Ottawa. Anche se si trova lontano dalle principali città canadesi, la location è strategica per produrre idrogeno verde. Si trova infatti in un’area molto favorevole per la produzione di energia eolica e solare, che complessivamente forniranno il 70% dell’energia complessiva con cui alimentare gli elettrolizzatori. Il restante 30% dell’energia sarà invece fornito da energia idroelettrica, garantendo la totale sostenibilità dell’idrogeno prodotto. Complessivamente ci si attende che il nuovo impianto risparmi 800.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.

Secondo le previsioni di TES, il nuovo maxi-impianto dovrebbe essere totalmente operativo già entro la fine del 2028. Oltre a produrre fino a 68.000 tonnellate di idrogeno verde ogni anno, genererà 1.000 posti di lavoro per le comunità locali. A questi si sommeranno anche i posti di lavoro generati dall’impianto eolico e fotovoltaico che sarà annesso al progetto per assicurare una fonte indipendente di energia alla produzione. Nei periodi in cui la domanda di energia sulla rete nazionale sarà più alta, infatti, TES intende alimentare il proprio impianto esclusivamente usando energia eolica e fotovoltaica per non aggiungere alcuno stress alla rete elettrica nazionale.

Il management di TES non intende fare affidamento ad alcun aiuto o incentivo pubblico. La società ritiene che il proprio autofinanziamento, insieme al capitale che verrà versato dagli azionisti e dalle banche, sarà sufficiente per assicurare al gruppo i $4 miliardi necessari per realizzare il progetto.

Dall’idrogeno verde al gas naturale rinnovabile

L’idrogeno verde è un combustibile totalmente sostenibile che può essere utilizzato per decarbonizzare settori tradizionalmente molto carbon intensive, come i cementifici. Il problema di questo materiale è che per sua natura è difficile da trasportare e instabile, dal momento che l’atomo di idrogeno tende a legarsi con vari altri atomi per formare molecole. Una delle possibili soluzioni è quella di combinare gli atomi di idrogeno in ammoniaca verde, in modo da poterlo trasportare in modo più semplice per poi riconvertirlo in idrogeno esclusivamente quando è necessario.

Un’altra soluzione possibile è quella di utilizzare l’idrogeno per generare gas naturale rinnovabile, come TES vorrebbe fare in Quebec. Per il momento si tratta di una soluzione ancora poco popolare, ma sta gradualmente prendendo piede. In questo caso, il gas naturale rinnovabile brucia emettendo gas serra nell’atmosfera; questo non è però un processo negativo dal punto di vista della trasformazione climatica, perché la trasformazione dell’idrogeno verde in gas naturale rinnovabile assorbe CO2 dall’atmosfera. Di conseguenza, il processo è totalmente neutrale da un punto di vista climatico ed elimina allo stesso tempo molte delle complicazioni legate al trasporto di idrogeno.

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