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Il CEO di Boeing, Dave Calhoun, si dimette per lo scandalo 737 MAX. Cambierà anche il Presidente.
Dave Calhoun, il CEO di Boeing, si dimette. Troppi incidenti per il 737 MAX e troppe accuse, anche da parte dei dipendenti, di aver instaurato una cultura aziendale basata sul tagliare i costi legati alle misure di sicurezza. Il 737 MAX ha iniziato la sua storia con due voli precipitati uccidendo tutte le persone a bordo: quello di Lion Air in Indonesia, seguito da quello di Ethiopian Air. A quel punto gli aerei sono stati lasciati a terra per un’ispezione completa, rivelando un problema nel software anti-stallo che portava i comandi informatici a prendere il controllo e far cadere il velivolo in picchiata. Poi è arrivato lo scandalo di Alaskan Air, con un portellone che si è staccato in volo -fortunatamente senza vittime- e infine il volo tra Auckland e Santhiago che ha perso repentinamente quota proiettando i passeggeri in aria.
Tutto questo ha portato al lancio di un’investigazione federale negli Stati Uniti, con uno dei testimoni chiave -un ingegnere della sicurezza molto critico dell’azienda, dove ha lavorato per oltre 30 anni- che è stato ritrovato morto nel suo veicolo per colpi da arma da fuoco. Il giallo è stato etichettato come “presunto suicidio” dalle forze di polizia. Ora al top management di Boeing è richiesto di prendersi le responsabilità per tutto questo: in una singola giornata è arrivata la notizia delle dimissioni del CEO, della sostituzione del Presidente del board e di altri due dei membri più importanti del consiglio di amministrazione. Mista la reazione sui mercati, con il titolo che manifesta forte volatilità.
Volo di sola andata per i top manager
Calhoun ha da poche ore annunciato la decisione di lasciare il ruolo di CEO, dichiarando che andrà in pensione alla fine di quest’anno. Nel frattempo è stato già sostituito il Presidente del consiglio di amministrazione, ruolo che ora verrà ricoperto dal CEO di Qualcomm Steve Mollenkopf. A lasciare il board sono anche Larry Kellner e Stan Deal, i vertici del dipartimento aziendale legato alla produzione di aerei commerciali. Adesso sarà Scott Hamilton, direttore operativo di Leeham Company, a prendere il comando di questa divisione che soffre di scarsa fiducia da parte delle compagnie aeree e dei viaggiatori. Un’indagine della FAA, il mese scorso, aveva rivelato una “disconnessione” tra il top management di Boeing e gli altri dipendenti dell’azienda in materia di misure di sicurezza.
Il capo del più grande sindacato dei lavoratori dell’aviazione negli Stati Uniti, Ray Goforth, ha definito “sistemici” i problemi nella cultura del management di Boeing. Il sindacato rappresenta oltre 19.000 lavoratori del settore e aveva espresso chiaramente il desiderio di vedere i vertici di Boeing farsi carico delle proprie responsabilità. In un’intervista a CNBC, Calhoun ha comunque difeso la libertà della sua decisione dichiarando che le dimissioni siano state “al 100%” una sua scelta.
Clienti e analisti sono felici dell’addio
I commenti a caldo dei principali stakeholder sono stati favorevoli. Richard Aboulafia, direttore operativo di AeroDynamic Advisory, ha definito Colhoun “il miglior CEO che Airbus abbia mai avuto”. Parole dure, ma accompagnate da un coro di voci altrettanto entusiaste del cambiamento. Anche Michael O’Leary, CEO di Ryanair, ha definito “benvenuti” i cambiamenti “molto necessari” all’interno del management di Boeing. Ryanair opera un solo tipo di aerei ed è uno dei clienti più importanti di Boeing, con la quale ha una relazione commerciale estremamente importante. United Airlines rimane invece più neutrale, dichiarandosi entusiasta di poter lavorare con Boeing durante questa fase di transizione. Ora la stampa sta già andando alla ricerca dei nomi del potenziale sostituto di Calhoun: molti indicano come candidato principale Patrick Shanahan, CEO di Spirit AeroSystems ed ex-manager di Boeing che ha servito anche un ruolo importante come impiegato del governo federale a supervisione del mondo dell’aviazione.