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Il mercato dei bond USA si prepara all’impatto: la Bank of Japan può causare un boom dei rendimenti
La banca centrale giapponese sta vendendo ondate di obbligazioni del Tesoro statunitense e Wall Street avvisa: gli effetti sui bond americani per il momento sono stati limitati, ma con i prossimi interventi in vista si potrebbe avere un aumento improvviso dei rendimenti. La Bank of Japan sta cercando di fare di tutto per salvare il valore dello yen, con gli analisti che rimangono ribassisti sulla valuta giapponese appena uscita da un ciclo senza precedenti di tassi d’interesse azzerati. La politica monetaria per il momento non sta riuscendo da sola a cambiare l’andamento delle cose sul Forex, per cui la BoJ sta intervenendo direttamente per cercare di alzare artificialmente il cambio tra yen e dollaro.
Una banca centrale ha diversi modi per cercare di sostenere il valore della propria valuta nazionale, il più naturale dei quali è aumentare i tassi d’interesse. In questo momento la BoJ si trova già su una traiettoria rialzista, ma i tassi rimangono ancora molto bassi e soprattutto molto al di sotto di quelli delle principali altre banche centrali del mondo. Al tempo stesso la banca centrale giapponese non può permettersi di alzare i tassi ulteriormente, quantomeno non senza rischiare che la poca crescita presente nell’economia in questo momento si spenga completamente. Segnato da un’età media estremamente elevata e da un calo costante della competitività delle imprese nazionali, il Giappone si trova in un periodo molto complicato per la propria economia.
La lotta della Bank of Japan continua
L’altro metodo che le banche centrali possono utilizzare per rafforzare il valore della loro valuta è vendere asset in valuta estera che hanno nelle loro riserve, utilizzando i proventi dell’operazione per comprare la valuta nazionale e di conseguenza rafforzarne il valore sul mercato Forex. In questo momento la Bank of Japan ha circa $1.3 triliardi in riserve di valuta estera, quasi tutte costitute da dollari americani. Lunedì sera la BoJ ha già speso $35 miliardi, ottenuti vendendo obbligazioni statunitensi a breve termine, per comprare yen e difenderne il valore. La situazione ricorda da vicino quella di settembre 2022, quando in appena tre giorni la banca centrale giapponese aveva comprato $60 miliardi di yen attraverso la vendita di riserve di valuta estera.
Questo trend sta andando avanti, in realtà, da tempo. Ad agosto 2004, la Bank of Japan possedeva oltre il 18% di tutti i Treasuries esistenti; oggi ne detiene meno del 4%. Quello che cambia in questo momento è la velocità con cui la BoJ potrebbe iniziare a vendere le sue riserve, e quale impatto potrebbe avere sul mercato delle obbligazioni statunitensi. Vendite su grande scala da parte di un’istituzione come la banca centrale giapponese aumentano rapidamente l’offerta di bond nel mercato, facendo impennare i rendimenti come conseguenza.
I mercati attendono l’impatto
In questo momento la banca centrale giapponese sta vendendo soprattutto i suoi depositi in dollari, di cui rimangono circa $155 miliardi in riserve, per difendere la valuta nazionale. Le vendite di depositi e di bond a brevissimo termine sono più facilmente assorbite dal mercato, dal momento che avvengono all’interno di un mercato molto liquido. I depositi, però, non sono infiniti e la BoJ sta rapidamente aumentando il ritmo a cui avvengono le vendite. La preoccupazione dei mercati è che presto, per difendere la valuta nazionale, sarà necessario mettere mano alle riserve di bond a medio e lungo termine, esattamente quelli che possono avere un impatto maggiore sulla curva dei rendimenti dei Treasuries statunitensi. Per il momento la banca centrale giapponese non ha divulgato dei piani esatti sulle proprie intenzioni, preferendo limitarsi a dire che continuerà a sostenere la valuta nazionale fin quando lo riterrà necessario.