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Il Parlamento Europeo approva un nuovo regolamento per limitare la plastica monouso
Il Parlamento Europeo ha votato l’adozione di un modo più sostenibile per gestire la plastica all’interno dell’Unione Europea. La nuova regolamentazione cercherà di mettere un freno alla plastica monouso e soprattutto renderà molto più difficile utilizzarla all’interno del packaging dei prodotti. Anche nei casi in cui sarà ancora consentito l’uso di questo materiale, poi, si metteranno dei paletti riguardo al tipo di plastica che potrà essere utilizzato e alla possibilità di riciclarlo. La votazione è stata un plebiscito a favore di questa nuova regolamentazione, con 476 voti favorevoli, 24 astenuti e 129 contrari.
La decisione arriva in un momento molto sensibile per la questione della plastica, proprio mentre i rappresentanti di oltre 100 nazioni del mondo sono arrivati ad Ottawa per cercare un accordo mondiale sulla riduzione dell’uso della plastica e sul riciclo di tutti i materiali. Con i paesi produttori di petrolio che continuano a opporsi in tutti i modi a questo accordo, il Parlamento Europeo cerca di fare pressione aggiungendo dei paletti all’interno di quella che -se considerata nel suo complesso- è la seconda economia mondiale. La speranza è che questo possa mettere in moto un meccanismo che sproni altri paesi a prendere le stesse decisioni, in un momento in cui ancora i dialoghi internazionali rimangono in alto mare.
Cosa prevede il nuovo regolamento
L’UE ha stabilito tre scadenze e tre obiettivi per ridurre l’uso di plastica negli imballaggi: l’uso di questo materiale dovrà scendere del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040. Per fare in modo che questo obiettivo possa essere raggiunto, una prima indicazione interessante fornita dall’UE riguarda le dimensioni dei pacchetti. In particolare, lo spazio vuoto all’interno degli imballaggi non potrà superare il 50% del volume: questo assicurerà quantomeno una riduzione della plastica non necessaria. Questo dovrà essere applicato a tutti i prodotti che vengono trasportati all’interno del loro imballaggio e anche alle spedizioni effettuate dagli e-commerce. Ci saranno delle restrizioni di questo tipo anche per le imprese che importano e che esportano prodotti in Europa.
Per il momento non ci saranno limiti sul tipo di plastica che potrà essere utilizzato negli imballaggi, ma ci saranno delle restrizioni a partire dal 2030. In particolare si vuole evitare l’uso dei cosiddetti forever chemicals, sostanze chimiche nocive per la salute che possono, in forma di microplastiche, inquinare le acque pubbliche e rimanere pressoché all’infinito in circolazione nell’ambiente. Frutta e verdura fresche non potranno più essere vendute in packaging di plastica, esattamente come gli alimenti freschi venduti nei bar e le bottigliette di shampoo offerte negli hotel.
Più riutilizzo e meno usa e getta
Da qui al 2030, i paesi membri dell’Unione Europea dovranno cercare di incoraggiare il riutilizzo della plastica e combattere l’uso della plastica usa e getta. A eccezione di alcuni alimenti come vino, liquori e latte, ci saranno delle norme sul riutilizzo della plastica utilizzata in prodotti come le bottiglie d’acqua. Inoltre chi vende alimenti a domicilio o take-away dovrà garantire che almeno il 10% dei prodotti venga venduto in forme di packaging riutilizzabili. Quello che ancora non potrà essere reso riutilizzabile dovrà quantomeno essere reso riciclabile, con degli impegni seri anche su questo fronte. L’obiettivo dei paesi europei è arrivare a recuperare in modo separato almeno il 90% di tutta la plastica monouso impiegata nell’economia, riciclandone sempre di più di anno in anno.