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Il partito nazionalista pro-russo di Peter Pellegrini vince le elezioni presidenziali in Slovacchia

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Le elezioni presidenziali in Slovacchia portano alla vittoria di Peter Pellegrini, parte della coalizione di maggioranza formata dal Primo Ministro Robert Fico. La coalizione di Fico è notoriamente nazionalista e pro-russa, soprattutto quando si tratta di temi legati all’esposizione dell’Unione Europea nei confronti del conflitto in Ucraina. Il partito che ha candidato Pellegrini è visto come una corrente moderata all’interno di questa coalizione, ma conferma comunque l’interesse del paese verso un atteggiamento meno vicino agli alleati della NATO e dell’Unione Europea. Al vincitore è andato il 53,26% dei voti, contro il 46,73% registrato dal candidato di opposizione Ivan Korcok -ex Ministro degli Esteri nel governo precedente-.

La vittoria di Pellegrini rafforza il fronte creato da Fico, quando è diventato Primo Ministro per la quarta volta lo scorso ottobre. Da quel momento la Slovacchia ha preso una decisa direzione filorussa, andando ad esempio a cambiare le regole sui media e sui processi giudiziari. In ogni caso, non sembra che Pellegrini sia intenzionato a prendere delle scelte drastiche. Il nuovo presidente promette di continuare il percorso della Slovacchia all’interno dell’Unione Europea e della NATO, quantomeno nel suo discorso dopo la vittoria elettorale.

In Slovacchia c’è un’alta paura di possibile escalation del conflitto russo-ucraino

Si rafforza la presa di Fico sul paese

Anche se il nuovo presidente slovacco è Peter Pellegrini, il ruolo di Primo Ministro è più importante per il potere esecutivo ed essenzialmente gli analisti politici evidenziano che la vittoria di Pellegrini è stata legata alla sua appartenenza alla coalizione di Fico. Il ruolo di Presidente non prevede potere esecutivo, ma allo stesso tempo permette di scegliere i giudici della corte costituzionale e di mettere il veto sulle leggi approvate dal Parlamento. Risulta particolarmente importante proprio la possibilità di influenzare le decisioni sui giudici della corte costituzionale, viste le riforme che Fico vorrebbe proporre.

Fino a questo momento, le riforme di Fico hanno incontrato l’ostacolo del Presidente uscente Zuzana Caputova, del partito liberale e di una visione molto diversa rispetto a quella di Pellegrini. Per questo il Primo Ministro ha applaudito il risultato elettorale, così come il nuovo Presidente: la sensazione è che ora ci sarà una collaborazione forte tra le due principali cariche dello Stato, eliminando il problema del veto sulle leggi che potrebbero essere considerate eccessivamente filorusse o anti-europeiste.

Pellegrini ha già servito anche come Primo Ministro dal 2018 al 2020

L’Ucraina perde un alleato in Europa

La coalizione di Fico e Pellegrini è considerata molto scettica riguardo al conflitto in Ucraina, con delle dichiarazioni anche molto forti da parte del nuovo Presidente. Pellegrini ha definito gli aiuti occidentali all’Ucraina come un modo di portare i paesi slavi a uccidersi tra loro, commenti che chiaramente Bruxelles non ha gradito. Formalmente Pellegrini si dichiara “dal lato della pace” e del tutto intenzionato a mantenere la Slovacchia un membro integrante della NATO. Korcok, il presidente uscente, ha invece fatto tutto il possibile per favorire la partecipazione del paese agli aiuti militari inviati all’Ucraina e ha definito il risultato delle elezioni come “una vittoria della paura“. L’ex Presidente, già ambasciatore della Slovacchia presso gli Stati Uniti, ha comunque voluto congratularsi con Pellegrini per la sua vittoria. Dopo le elezioni amministrative in Turchia, è la seconda tornata elettorale importate per l’Europa continentale in un anno speciale -il 2024 vedrà oltre 50 elezioni di scala nazionale nel mondo- che può ridefinire molti degli equilibri politici ed economici globali.

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