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Il Regno Unito accantona l’ipotesi della tassa sull’idrogeno

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Il governo del Regno Unito è pronto a escludere un nuovo prelievo sulle bollette energetiche per finanziare la crescita del settore dell’idrogeno, che si è rivelato controverso in tutti i principali partiti politici.

Quando l’Energy Bill è tornato in Parlamento dopo una pausa durante due rapidi cambi di Primo Ministro lo scorso anno, una nuova aggiunta è stata una tassa proposta sulle bollette commerciali ed energetiche, da utilizzare per finanziare la ricerca e le infrastrutture sull’idrogeno. La cosiddetta tassa sull’idrogeno doveva entrare in vigore nel 2025, un anno prima che il governo prendesse una decisione sul ruolo che l’idrogeno svolgerà nel riscaldamento degli edifici.

Il governo Regno Unito accantona l’ipotesi della tassa per finanziare il progetto sull’idrogeno

La proposta della tassazione sull’idrogeno

Grant Shapps, Segretario di Stato per le imprese, l’energia e la strategia industriale del governo britannico, aveva presentato una proposta che è risultata ampiamente impopolare. Gli oppositori hanno chiesto perché le case e le imprese dovrebbero pagare per l’idrogeno se non può mai essere fornito ai loro locali. C’è stato, inoltre, clamore per l’aumento delle bollette durante la recente crisi legata al generale aumento del costo della vita nel paese.

Queste preoccupazioni sono state sollevate dai conservatori così come da esponenti del partito laburista, liberale e dei Verdi. Tra i conservatori che si opponevano al prelievo era anche presente Jacob Rees-Mogg, ex segretario agli affari e all’energia. Shapps ha ora affermato che il governo dovrà esaminare le opzioni di finanziamento dell’idrogeno che sono considerate più in alto nella catena produttiva al fine di evitare di gravare inutilmente sui contribuenti.

Entro il 2030, il Regno Unito mira a ospitare 10 GW di generazione di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Questo riguarda sia l’idrogeno verde, prodotto facendo scorrere l’acqua attraverso un elettrolizzatore servito da energia rinnovabile, sia alcune forme di idrogeno blu. Quest’ultimo viene prodotto elaborando il gas naturale e catturando la maggior parte delle emissioni di processo utilizzando una tecnologia artificiale.

Il Regno Unito mira a ospitare 10 GW di generazione di idrogeno entro il 2030

Dove dovrebbe essere usato l’idrogeno

Le reti e i produttori del gas sono, ovviamente, desiderosi di promuovere la miscelazione nel riscaldamento per rafforzare il loro business legato alla fornitura domestica. Alla fine dell’anno scorso i parlamentari del Comitato per la scienza e la tecnologia hanno avvertito i ministri che l’idrogeno avrà probabilmente un ruolo specifico ma limitato nella decarbonizzazione dell’economia, sia come mezzo di accumulo di energia sia come modo per decarbonizzare le tecnologie per le quali non esistono ancora alternative elettrificate. Questa stessa conclusione è stata raggiunta dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), dal gruppo di esperti E3G e dall’ente industriale Hydrogen UK.

L’amministratore delegato di Hydrogen UK, Clare Jackson, ha dichiarato che la modalità di utilizzo principale per l’idrogeno riguarda i settori industriali e i trasporti pesanti. In questi settori non sono presenti altre opzioni credibili, o nessun’altra opzione conveniente. Aggiungendo, invece, che per il riscaldamento domestico esistono molte opzioni alternative.

Nel caso in cui case e aziende non finissero mai per utilizzare miscele di idrogeno per il riscaldamento, non ci sarebbero i presupposti sufficienti per poter presentare un prelievo relativo all’utilizzo dell’idrogeno sulle bollette prima del 2026.

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