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Imperial Oil riporta una perdita del 72% del reddito netto

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Nel secondo trimestre, la canadese Imperial Oil ha riportato una preoccupante diminuzione del 72% del reddito netto annuale. Questo risultato è stato attribuito a una combinazione di prezzi delle materie prime più bassi e significative attività di manutenzione sia nella divisione di estrazione che in quella di raffinazione.

Imperial Oil, con la maggioranza delle quote di proprietà dell’imponente azienda statunitense ExxonMobil, ha visto il proprio reddito netto scendere a soli 510 milioni di dollari statunitensi (pari a circa 675 milioni di dollari canadesi) nel secondo trimestre.

Questo dato rappresenta un significativo calo rispetto ai 1,8 miliardi di dollari statunitensi (circa 2,4 miliardi di dollari canadesi) registrati nello stesso periodo nel 2022. Inoltre, il reddito del secondo trimestre del 2023 è stato dimezzato rispetto al primo trimestre dello stesso anno, a causa di margini di raffinazione inferiori e attività di manutenzione programmata.

I risultati negativi sono stati accentuati anche dal calo dei prezzi del petrolio greggio, nonostante una domanda quasi da record nel mese di maggio. Nel secondo trimestre del 2023, il prezzo medio realizzato per il Western Canada Select, il benchmark per il petrolio canadese, è sceso a 58,49 dollari al barile, rispetto ai 95,80 dollari al barile registrati nello stesso trimestre dell’anno precedente. Questo scenario ha contribuito ad impattare negativamente gli utili di Imperial.

Le attività di manutenzione e i prezzi più bassi del greggio hanno impattato negativamente sul reddito netto dell’azienda.

Le dichiarazioni del CEO

I risultati ottenuti da Imperial nel secondo trimestre riflettono un’efficace ed attenta esecuzione delle significative attività di ristrutturazione sia nella divisione Upstream che nella divisione Downstream, come sottolineato da Brad Corson, il presidente, amministratore delegato e presidente di Imperial. La conclusione di tali ristrutturazioni importanti ha posto le basi per una previsione di una produzione solida nel secondo semestre del 2023.

D’altra parte, ExxonMobil, azionista di maggioranza di Imperial Oil, ha registrato una riduzione del 56% nei suoi utili nel secondo trimestre, a causa dei prezzi più bassi del gas naturale e di margini di raffinazione più deboli. Nel dettaglio, gli utili del secondo trimestre del 2023 per Exxon sono stati di 7,9 miliardi di dollari, ovvero 1,94 dollari per azione al netto della diluizione, un significativo calo rispetto al record di 17,85 miliardi di dollari di profitto ottenuto nello stesso periodo del 2022.

Questa performance ha mancato le previsioni degli analisti, i quali stimavano un guadagno per azione di 2,03 dollari EPS, secondo i dati riportati da The Wall Street Journal.

Negli ultimi mesi il prezzo del petrolio ha mantenuto una media nettamente inferiore rispetto all’anno precedente.

Su Imperial Oil

Imperial Oil è una compagnia canadese di petrolio e gas con sede a Calgary, Alberta. Fondata nel 1880, è una delle più antiche e grandi compagnie petrolifere del Canada. La maggioranza delle azioni di Imperial Oil (circa il 69,6%) è di proprietà della ExxonMobil.

L’azienda è coinvolta nell’esplorazione, nello sviluppo e nella produzione di petrolio greggio e gas naturale in varie regioni del Canada. Queste operazioni comprendono l’estrazione di petrolio dalle sabbie bituminose dell’Alberta, dai giacimenti di petrolio offshore al largo delle coste dell’Atlantico canadese e dalle formazioni di shale gas nel nord-est della Columbia Britannica.

Inoltre, Imperial Oil possiede e gestisce raffinerie in diverse città canadesi, dove converte il petrolio greggio in prodotti petroliferi raffinati come benzina, diesel, carburanti per l’aviazione, lubrificanti e altri prodotti correlati. Inoltre, l’azienda vende questi prodotti attraverso una vasta rete di stazioni di servizio Esso distribuite in tutto il Canada.

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