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India mira a ridurre emissioni con 1% di SAF entro il 2025

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L’India sta pianificando di rendere obbligatorio l’uso dell’1% di carburante per aviazione sostenibile (Sustainable Aviation Fuel, SAF) per le compagnie aeree nazionali entro il 2025 al fine di ridurre le emissioni del settore, secondo quanto ha dichiarato venerdì 19 maggio il ministro del petrolio Hardeep Singh Puri.

A differenza degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, il Paese dell’Asia meridionale non ha ancora politiche che disciplinano l’uso del carburante per aviazione sostenibile. Si prevede che il mandato SAF della Commissione Europea inizierà nel 2025 con un volume minimo di SAF pari al 2%.

L’India mira a raggiungere l’1% di miscelazione di carburante per jet sostenibile entro il 2025

Primo aereo passeggeri commerciale indiano con SAF

Già lo scorso anno il governo indiano aveva annunciato che si sarebbe impegnato a sviluppare un mandato sul carburante per aviazione sostenibile durante il forum sull’energia dell’aviazione dell’International Air Transport Association (IATA), un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, in Canada, che rappresenta circa 300 compagnie aeree o l’83% del traffico aereo totale, ​tenutosi a Nuova Delhi il 15 novembre scorso.

In quell’occasione il segretario dell’aviazione civile dell’India, Rajiv Bansal, aveva dichiarato che il suo ministero e il ministero del petrolio e del gas naturale stavano lavorando insieme per introdurre l’obbligo di una certa percentuale di miscelazione di SAF con il carburante per jet. Il segretario sosteneva che, a meno che non si imponesse nel corso del tempo, non si sarebbe mai creata la domanda per i SAF, aggiungendo però che l’accesso a materie prime adeguate e tecnologie affidabili per produrre SAF a prezzi accessibili fossero fattori cruciali necessari per sostenere l’industria.

Sei mesi dopo, venerdì 19 maggio, il primo aereo passeggeri commerciale dell’India che utilizzava l’1% di SAF prodotto internamente e miscelato con il carburante per jet ha volato da Pune a Delhi. L’azienda privata Praj Industries Limited, una società multinazionale indiana di ingegneria di processi e progetti con sede a Pune, ha fornito il biocarburante, che è stato miscelato con il carburante per jet della Indian Oil Corporation Limited (IOC), un’impresa del settore pubblico indiano con sede a Nuova Delhi di proprietà del Ministero del petrolio e del gas naturale, nonché il principale raffinatore del Paese.

Scorte di carburante per jet sostenibile in eccesso

Durante un evento per celebrare appunto il primo volo nazionale alimentato da biocarburante, il ministro ha dichiarato che il mandato finale richiederà l’approvazione del governo.

Puri ha anche affermato che per miscelare il carburante per jet con l’1% di SAF è necessaria la produzione di circa 140 milioni di litri all’anno di biocarburanti, cui l’India punta. Se saranno disponibili maggiori volumi di biocarburanti (pari a 700 milioni di litri ogni anno), il mandato per il SAF potrebbe aumentare fino al 4-5%, ha aggiunto.

Il settore dell’aviazione civile in India consuma circa 8 milioni di tonnellate ogni anno (ovvero 173.000 barili al giorno) di carburante per jet ed ha emesso 20 milioni di tonnellate di gas serra nel 2019, ha dichiarato Puri. L’India ha materie prime per una produzione potenziale di 19-24 milioni di tonnellate ogni anno di SAF, mentre la stima del fabbisogno massimo di SAF in India, considerando una miscelazione del 50%, è di circa 8-10 milioni di tonnellate ogni anno entro il 2030, ha aggiunto.

Ciò potrebbe significare che l’India dispone di scorte sufficienti di SAF per l’esportazione nei prossimi anni. Inoltre, il ministro ha affermato che l’aumento della capacità di produzione di SAF nel Paese potrebbe trasformare l’India in un centro globale per il biocarburante.

Il settore dell’aviazione in India si sta riprendendo dopo la pandemia

IOC mira a costruire un impianto entro il 2026 per produrre 87.000 tonnellate ogni anno di SAF, con un costo superiore a 15 miliardi di rupie (circa 181 milioni di dollari), ha dichiarato SSV Ramakumar, direttore per la ricerca e lo sviluppo dell’IOC.

La domanda di carburante per jet in India è aumentata nell’anno fiscale 2022-23, che è terminato il 31 marzo, in quanto le prenotazioni sono riprese dopo la fine delle restrizioni legate alla pandemia Covid-19. Il consumo è salito a 159.000 barili al giorno nel 2022-23, con un aumento del 47% rispetto ai 108.000 barili al giorno dell’anno precedente. La produzione interna di carburante per jet in India, invece, è stata di 325.000 barili al giorno durante il 2022-23, con un aumento del 46% rispetto ai 222.000 barili al giorno dell’anno precedente, secondo quanto mostrato dai dati del ministero del petrolio.

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