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India: fissato nuovo tetto del prezzo dell’energia elettrica
L’India sta per affrontare un’estate particolarmente calda e le previsioni indicano che la domanda di energia elettrica potrebbe raggiungere un nuovo record. Le maggiori industrie indiane, quindi, allo scopo di non essere costrette a dover ridurre le loro operazioni se un’altra torrida estate dovesse portare a una ripetizione delle carenze dello scorso anno, avranno presto accesso all’energia elettrica a prezzi più elevati.
Per far fronte a questa situazione, infatti, l’Indian Energy Exchange Ltd offrirà un nuovo tipo di elettricità con un tetto di prezzo di 50 rupie ($0,61) per kilowattora per l’energia generata da batterie, gas e carbone importato a partire dalla prossima settimana, ha recentemente dichiarato Rohit Bajaj, responsabile dello sviluppo commerciale della più grande piattaforma di energia del Paese. Questo tetto di prezzo è più di quattro volte superiore rispetto a quello per gli altri tipi di energia.
L’aumento del tetto del prezzo dell’energia elettrica permetterà alle fabbriche indiane di continuare a funzionare
Temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno stanno alimentando previsioni che la domanda di elettricità potrebbe raggiungere un record quest’estate, sovraccaricando le scorte interne di carbone e le reti di trasporto e portando a una ripetizione dei blackout dello scorso anno. Lo scorso anno, infatti, l’India si è trovata ad affrontare una situazione simile, quando la mancanza di energia elettrica ha portato a blackout che hanno colpito pesantemente sia la popolazione che le industrie. La carenza dello scorso anno ha esposto i cittadini a ondate di calore brucianti e costretto alcune industrie a ridurre la loro produzione a causa della mancanza di energia elettrica.
Quest’anno, il Ministero dell’Energia ha deciso di prendere delle misure per far fronte a questa emergenza. Lo scorso mese, il Ministero ha invocato una regola d’emergenza che costringerebbe alcune centrali alimentate a carbone importato a funzionare a piena capacità per tre mesi a partire dal 16 marzo. La finestra ad alto prezzo potrebbe, quindi, aiutare a colmare il divario di domanda e offerta riportando in funzione decine di gigawatt di capacità di generazione sottoutilizzata. L’Indian Energy Exchange Ltd prevede di avviare la finestra di scambio ad alto prezzo dal 15 marzo ed ha giàottenuto l’approvazione del regolatore per avviarne il commercio, ha dichiarato Bajaj di recente in un’intervista. Il tetto di prezzo per tutte le altre operazioni sull’Exchange rimarrà a 12 rupie al kilowattora, ha affermato.
L’India sta cercando di diversificare le sue fonti di energia per ridurre la carenza energetica e affrontare il problema dell’inquinamento
In India, la mancanza di energia elettrica è un problema cronico che colpisce sia la popolazione che le attività economiche. L’India è la terza maggiore consumatrice di energia elettrica al mondo, dopo Stati Uniti e Cina. Tuttavia, l’accesso all’elettricità non è uniforme in tutto il Paese e molte persone rimangono ancora senza energia elettrica affidabile e a prezzi accessibili. Gli ostacoli alla distribuzione dell’elettricità includono una rete elettrica inefficiente, la mancanza di investimenti e la corruzione. Inoltre, l’India è altamente dipendente dal carbone per la generazione di energia elettrica, il che la rende vulnerabile a fluttuazioni dei prezzi del carbone sul mercato globale.
La maggior parte dell’energia elettrica del Paese è generata da centrali termoelettriche a carbone. Tuttavia, l’India sta cercando di aumentare la sua quota di energia da fonti rinnovabili. Si prevede che le fonti rinnovabili rappresentino l’11% dell’energia elettrica in questo anno fiscale, con il solare e l’eolico che rappresenteranno il 13% l’anno fiscale successivo. L’energia idroelettrica rappresenta un altro 11%, ma la sua quota è diminuita all’8% la scorsa estate a causa di una diminuzione dei livelli di acqua. Tuttavia, le capacità termiche continuano a sostenere il carico per soddisfare qualsiasi improvviso aumento della domanda di energia elettrica, soprattutto nei mesi estivi quando i livelli d’acqua nei progetti idroelettrici diminuiscono.
Nel 2020, l’India si è posta l’obiettivo di raggiungere una capacità di energia rinnovabile installata di 175 gigawatt entro il 2022. Al momento, il Paese ha raggiunto circa il 30% di tale obiettivo. La pandemia di Covid-19 ha rallentato i progressi del Paese nel settore dell’energia rinnovabile, ma l’India si sta comunque muovendo nella giusta direzione. Nel 2020, infatti, è stata inaugurata la prima centrale solare su scala commerciale; inoltre, l’India sta lavorando per sviluppare una grande capacità di energia idroelettrica e ha lanciato un programma per l’energia solare domestica.
Non da ultimo, anche per affrontare il problema dell’inquinamento, che colpisce gravemente la salute dei suoi abitanti, l’India sta cercando di adottare una politica di transizione verso veicoli a energia pulita. Lo scorso mese, infatti, il governo di Delhi ha reso obbligatori i veicoli elettrici per i servizi di taxi moto, anche se ci sono preoccupazioni per le conseguenze economiche e sociali che i conducenti dei taxi moto e i passeggeri dovranno affrontare.