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Inflazione in Gran Bretagna, Taylor Swift fa aumentare il prezzo delle camere d’albergo

Riflettori puntati sull’inflazione britannica ed il costo delle camere d’albergo, il cui prezzo aumenta in vista del tour di Taylor Swift

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A giugno l’inflazione in Gran Bretagna si è attestata al 2%, deludendo le previsioni di un leggero calo. Si riducono, a questo punto, le convinzioni degli investitori che la Banca d’Inghilterra possa tagliare i tassi d’interesse ad agosto per la prima volta dal 2020.

A condizionare, almeno in minima parte, l’andamento dell’inflazione e dei prezzi è il tour inglese della popstar Taylor Swift, che ha causato un aumento dei prezzi degli alberghi. L’andamento dei prezzi dei servizi in generale, ad ogni modo, è visto con preoccupazione da parte della BoE.

Ian Stewart, capo economista di Deloitte, ritiene che l’inflazione complessiva della Gran Bretagna in questo momento sia inferiore rispetto a quella statunitense e dell’area euro. Il cambio di passo sarebbe stato determinato dalla scomparsa degli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia. La situazione, però, sembra essere temporanea.

Inflazione britannica, le aspettative degli economisti

Stando a quanto riporta Reuters, gli economisti si aspettavano una discesa dell’inflazione all’1,9% nel corso dei dodici mesi che si sono conclusi a giugno 2024. Il calo si sarebbe ulteriormente esteso rispetto al picco dell’11,1% registrato nel corso del mese di ottobre 2022.

 L’Office for National Statistics ha messo in evidenza che l’inflazione per i servizi è stata pari al 5,7%, rimanendo invariata rispetto a quanto registrato nel corso del mese di maggio. Stando alle previsioni raccolte da Reuters, il dato doveva essere leggermente più debole attestandosi su un 5,6%.

I riflettori, a questo punto, sono puntati sulla riunione della BoE del 1° agosto 2024, quando dovrebbe essere presa una decisione sui tassi. I quali, secondo molti investitori, adesso è più difficile che possano essere tagliati (il 35% degli interpellati da Reuters ritiene che possa esserci un taglio, mentre prima della diffusione dei dati la percentuale era poco meno del 50%). La sterlina è cresciuta di un quarto di centesimo rispetto al dollaro Usa, raggiungendo il massimo in un anno a poco più di 1,30 dollari.

Buone notizie, invece, arrivano dai dati sui prezzi al consumo di maggio. In questo caso l’inflazione ha centrato l’obiettivo del 2% per la prima volta nell’arco di tre anni. La BoE ha comunque sottolineato come a preoccupare sia l’inflazione nel settore dei servizi, dove è stata percepita la pressione della crescita salariale in un mercato fortemente condizionato da un numero troppo basso di candidati per ricoprire alcuni ruoli all’interno delle aziende.

Taylor Swift, quanto ha inciso sull’inflazione

Il tour di Taylor Swift potrebbe aver impattato sull’aumento dei prezzi delle camere degli hotel. Ad esserne convinto è Sanjay Raja, capo economista britannico della Deutsche Bank. Un dato che, a questo punto, potrebbe invertirsi nuovamente con i dati di luglio.

Sanjay Raja ritiene sia ancora troppo presto per capire se ad agosto ci possa essere un taglio dei tassi. Molto dipenderà dalla solidità dei dati di maggio sui salari e sulla disoccupazione. I dati, che sono attesi nel corso della giornata di domani (giovedì 18 luglio 2024), dovrebbero mettere in evidenza se i salari continueranno ad aumentare del 6%, una percentuale che grosso modo corrisponde al doppio rispetto a quella compatibile per continuare a mantenere l’inflazione al 2%.

Senza dubbio un taglio dei tassi ad inizio del prossimo mese potrebbe contribuire a dare uno slancio alle politiche economiche intraprese dal nuovo Primo Ministro Keir Starmer e al suo Ministro delle Finanze Rachel Reeves dopo la schiacciante vittoria elettorale di due settimane fa. Il programma legislativo del nuovo governo, compresi i piani per stimolare la crescita economica, sarà annunciato in parlamento più tardi mercoledì.

Ma la scorsa settimana il capo economista della BoE Huw Pill ha detto che la tempistica del primo taglio dei tassi rimaneva una questione aperta. Martedì, il capo economista del Fondo monetario internazionale, Pierre-Olivier Gourinchas, ha detto che l’inflazione dei servizi in Gran Bretagna, come negli Stati Uniti, avrebbe probabilmente dimostrato di essere difficile.

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